Tra chi la chiama LA Bidenomics e chi preferisce IL Bidenomics, una cosa è certa: Joe Biden ha cominciato ad agire come il Presidente che presto sarà. Ha stilato un piano, quello già presentato durante le lunghe elezioni americane, ha convocato i possibili membri del suo futuro staff e iniziato a lavorare sull'insediamento di gennaio.
Compito non facile il suo, visto che negli Stati Uniti il passaggio di consegne tra una presidenza e l'altra è estremamente importante, e che l'attuale Presidente Donald Trump sembra tutt'altro che intenzionato a favorire questo tradizionale, e democratico, cambio di ruoli.
Ma Biden non si ferma, queste elezioni le ha conquistate con i denti, strappando a Trump una vittoria nettissima dopo le incertezze dei primi giorni di scrutinio elettorale, e la voglia di mantere la fiducia di milioni di americani - riposta in lui con il voto - non è mai stata più alta.
Il primo punto di questa Bidenomics riguarda la lotta alla pandemia. Un concetto chiave marcato in tutti i mesi di campagna elettorale e annunciato dal neo Presidente nel primo discorso post vittoria. Cambia quindi radicalmente l'approccio americano al Covid, con Biden che non esclude in futuro la possibilità di lockdown localizzati (possibilità invece sempre negata da Trump) e che promette di fronteggiare la crisi economica aiutando le famiglie e le aziende più colpite dall'emergenza sanitaria.
Messo da parte il punto più urgente nell'agenda del neo eletto Presidente, si arriva al cuore di questo piano strutturato in cui Biden prevede di investire un totale di oltre 7mila miliardi di dollari in 10 anni.
"È arrivato il momento di sostenere soprattutto il lavoro, e non solo la ricchezza" esordisce il Dem dal palco di Wilmington, con una neanche tanto velata stoccata all'avversario Trump che per quattro anni ha sostenuto il lavoro delle grandi imprese statunitensi, ingrandendo il bacino dei lavoratori a basso reddito ma diminuendo gli aiuti per le piccole imprese locali. "I grandi gruppi societari inizieranno a pagare ciò che è giusto in termini di tassazione, la chiave per rilanciare l'economia del nostro paese".
La Bidenomics basa quindi il proprio fondamento su un fisco più equo, punto cardine di tutta la rivoluzione economica decennale che Biden vuole mettere in atto, e che colpirà soprattutto chi guadagna più di 400mila dollari all'anno.
Non solo tasse e pandemia. Biden punta sul green, per la felicità della paladina democratica dell'ecologia Alexandria Ocasio-Cortez, assicurando che parte di questi 7mila miliardi saranno investiti sul fronte dell’energia pulita e delle fonti rinnovabili.
Tanti investimenti anche per strade, ponti e ferrovie. "Gli Stati Uniti non sono solo New York" ripete spesso Biden nei suoi discorsi, sottolineando le diversità di un paese enorme che non si concentra nella Grande Mela ma si dirama in cittadine dalle infrastrutture ormai obsolete, che da più di dieci anni avrebbero bisogno di essere sostituite o migliorate.
Ed ecco quindi il punto chiave di tutta la Bidenomics e uno dei grandi temi del programma elettorale di Biden: la modernizzazione del paese. Un processo lungo e costoso che dovrebbe però garantire agli Stati Uniti di risollevarsi economicamente e riportare possibilità di impiego in quelle zone del paese dove, a causa della crisi economica e della pandemia, la percentuale di disoccupati si è alzata spaventosamente.
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