I Santi Francesi, talentuoso duo musicale composto dai giovani piemontesi Alessandro De Santis e Mario Francese - in gara con il brano L’amore in bocca e vincitori dell’edizione 2022 di X Factor, salgono sul palco dell’Ariston con Skin, pseudonimo di Deborah Anne, leader e voce inconfondibile degli Skunk Anansie. Insieme interpretano un brano epocale come Hallelujah di Leonard Cohen che Regina Spektor ha definito “una preghiera contemporanea” e “un manuale per la sopravvivenza moderna”.
Santi Francesi e Skin sul palco insieme per interpretare Hallelujah
Leonard Cohen, il cantautore canadese considerato uno dei più grandi poeti della storia della musica, ha scritto la canzone perfetta sulla condizione umana, sull'amore, la tristezza, il rimorso e la speranza. È grazie a questi temi che la canzone - del 1984, dall’album Various Positions - è diventata un inno senza tempo. Tant’è che anni dopo la sua pubblicazione, Hallelujah fu interpretata in modo magistrale da Jeff Buckley (nell’album Grace, del 1994), e da Rufus Wainwright, nel 2001. E dopo la morte di Cohen nel novembre 2016, la canzone ha vissuto un'altra rinascita, entrando nella classifica delle canzoni di Billboard Hot 100. Per i Santi Francesi, “Hallelujah è un capolavoro che nel tempo ha conosciuto molte versioni fedeli all’originale. Noi avevamo il desiderio di realizzarne una diversa da quelle che si sono susseguite nel tempo, più struggente e attaccata al terreno. Ci piace l’idea di portare su quel palco una canzone il cui testo, negli anni, ha spesso assunto significati lontani dall’originale provando a riconsegnare a quelle parole la loro vera essenza”. La canzone, ha spiegato il duo all’agenzia LaPresse, “racconta un desiderio di affermazione della vita senza un significato religioso formale ma con entusiasmo ed emozione”.
Sul palco dell’Ariston la leader degli Skunk Anansie
Misurarsi con questi classici non è mai una passeggiata. Non sarà facile, infatti, interpretare un brano di questa portata già cantato in passato con impareggiabile intensità da Jeff Buckley - figlio di un altro grande cantautore e compositore, Tim Buckley - e dall’autore stesso, Leonard Cohen. Ma il duo piemontese conta sulla grinta di Skin e sulla sua voce unica. Parlando di Skin, i Santi Francesi hanno raccontato: "Skin era l’artista perfetta per l’idea di reinterpretazione che avevamo di questo brano. Quando le abbiamo chiesto di affiancarci in questa follia non ci saremmo mai immaginati un ‘sì’, per questo per noi è un grande onore essere accompagnati da una delle voci più significative per la nostra generazione”. Forse i più giovani non conoscono la storia della 56enne di Brixton. Gli Skunk Anansie iniziarono la loro carriera 30 anni fa, quando la band fece il suo primo concerto allo Splash club di Londra nel marzo 1994, poco prima di registrare l’album di debutto, Paranoid and Sunburnt, sorprendente esordio che mise insieme influenze alternative rock, punk, dub, reggae ed elettronica e diede avvio a una carriera costellata di grandi successi come Hedonism (Just Because You Feel Good), dal secondo album in studio, Stoosh, del 1996, o Lately, dall’album Post Orgasmic Chill del 1999. Senza dimenticare quella Because of You, che segnò il ritorno degli Skunk Anansie dopo la (parentesi?) solista di Skin, nel 2009, con l’album "Smashes and Trashes”. Di recente, avevano suscitato polemiche le sue parole sull’elezione in Italia di Giorgia Meloni, dicendosi delusa dal fatto che il popolo italiano avesse votato per la leader di Fdl e che il nostro Paese stava "affondando verso il fascismo " ancora una volta. Accusa forse un tantino esagerata, ma l’amore per l’Italia di Skin non è in discussione: nel 2013, infatti, scelse proprio un lussuoso resort tra le montagne del Trentino per celebrare le nozze con l’allora compagna e manager, Christiana Wyly, oggi ex moglie. Archiviato il gossip e le invettive politiche, Skin ha la possibilità di ricordare al pubblico italiano, che già l’ha apprezzata come giudice a X Factor, il suo enorme talento e le sue indiscusse qualità artistiche.