In arrivo
Al MUDEC dal 22 febbraio al 30 giugno 2024 ritorna una delle figure più magnetiche dell’arte del Novecento divenuta icona pop per il secolo successivo: Pablo Picasso. In occasione del cinquantesimo anniversario dalla morte Milano celebra il pittore per eccellenza con la mostra Picasso, la Metamorfosi della figura scegliendo, curiosamente e lodevolmente, una prospettiva non didascalica ma tematica. L’interesse per l'estrema sintesi dell’arte africana, proto-iberica, egiziana e oceanica sono l’essenza delle figure plasmate dall’artista, delle ricerche tracciate nei numerosi disegni e bozzetti esposti. L’eterogeneità dei riferimenti culturali di Picasso riecheggia nelle numerosissime risorse a disposizione dell’esposizione che consta la partecipazione di numerosissimi musei spagnoli, collezionisti privati e del fondamentale apporto della Fondazione Pablo Ruiz che ha messo a disposizione un contributo unico e grandioso: il Quaderno n.7. Il MUDEC è riuscito dove molti hanno fallito, mostrare Picasso attraverso una scheggia dello specchio capace di rimandare una delle sue innumerevoli attitudini evitando di presentarlo come un monolite polveroso,quale Pablo, sicuramente, non vorrebbe mai diventare.
In corso
L’attrazione magnetica che gli artisti del primo Novecento percepivano nei confronti dell’esotismo e delle sue connotazioni culturali si rispecchia, arricchisce, ribalta a Pietrasanta in occasione della mostra collettiva Africa Tunes. Qui, dal 20 gennaio al 17 marzo 2024, è possibile constatare come il continente africano sia, culturalmente e artisticamente, sempre più saldamente unito a quello europeo e dunque importante nel circuito internazionale. Le placche tettoniche dell’arte non seguono quelle geologiche e rendono possibile la commistione di stilemi ivoriani e tradizione plastica del Rinascimento italiano nelle opere di Brice Esso. Il terremoto continua e salda la Body e Street Art statunitensi con il femminismo e le tematiche della difesa dell’infanzia, laddove i due temi sono ancora molto sottovalutati, grazie alle proposte di Armand Boua e Yeanzi Laetitia Ky. Il rumore di questa connessione, la polvere che si alza ricorda, sinistramente, l’eco delle guerre che perseguitano il continente africano e, Goncalo Mabunda lo ribadisce con le sue, struggenti, sculture realizzate con resti bellici. Cultura, temi tradizionali, arte trasformata e molto altro animano il chiostro e i locali della Chiesa di Sant’Agostino grazie alla cura di Alessandro Romanini, alla Galleria The Project Space Lis10 Gallery, capaci di orchestrare le voci di 17 artisti africani dalla voce assordante e autorevole. La voce di chi, ancora troppo spesso, è costretto a tacere è in mostra al MAST di Milano. La Fabbrica del Vapore ospita, dal 14 febbraio al 17 marzo 2024 la mostra fotografica Straordinarie, qui centodieci protagoniste femminili del presente si mostrano grazie agli essenziali e potenti ritratti di Ilaria Magliocchetti per ribadire, ancora una volta, l’importanza dei diritti femminili. Gli sguardi di Liliana Segre, Emma Bonino, Elodie, Alessandra Ferri e molte altre inchioda la nostra coscienza alla necessità di urlare, per chi non può farlo, l'importanza della vigilanza sui diritti delle donne. La mostra è parte della campagna #INDIFESA promossa da Terre des Hommes dal 2012 che continua a promuovere iniziative per la cittadinanza e per le scuole. Le donne con le loro doti e la loro capacità comunicativa e di rielaborazione fantastica sono state a lungo sottoposte a processi e condanne con l’appellativo di “streghe”. Il Palazzo Pallavicini, dal 17 febbraio al 15 giugno 2024, propone una chiave di lettura interessante sul tema con la mostra Stregherie. Dopo il grande successo registrato a Monza, l’esposizione riparte, arricchita, a Bologna. Ideata e prodotta da Vertigo Syndrome l’esperienza della visita si articola in 9 sale tematiche ricche di contributi del mondo occulto ed esoterico dalla collezione di Guglielmo Invernizzi e del Museum of Witchcraft and Magic della Cornovaglia. La visita, suggestiva e completa nelle tipologie di elementi proposti, si arricchisce di tre momenti immersivi oltre che della possibilità di godere di contributi di artisti contemporanei come Franco Rasma, Mirando Haz e Oppy De Bernardo. L’ultimo momento, interattivo, permette al visitatore di contribuire con la propria formula alla creazione di un “libro degli incantesimo” condiviso. Provocazione? Forse. Al netto di derive kitsch e forzate una mostra sulle streghe e il loro universo culturale era ciò di cui avevamo bisogno. Dall’immaginario lontano e misterioso a quello indecifrabile e caotico del presente al MAST di Milano con Vertigo. Video Scenarios of Rapid Changes. Il nostro mondo, veloce, sclerotico e confuso si trasmette con i pixel delle 34 opere video intervallate da installazioni e intermezzi. L’esposizione, atipica per la sola presenza di opere video di minutaggio sensibilmente diverso, è corredata da QR CODE per permettere l'ampliamento delle risorse a disposizione. L’evoluzione, come una corsa insensata verso la fine, dei vari aspetti della nostra società è una tematica che, paradossalmente, ci invita a fermarci e riflettere; dal 10 febbraio al 30 giugno 2024 possiamo farlo sulle comode poltrone del MAST. La Cacca. Gli escrementi. La Pupù. Si, lo sterco.
Oliviero Toscani, negli spazi dell’ex scalo Farini, presso le Gallerie Lampo propone la rottura di un tabù, quello appunto della rappresentazione della cacca con la mostra Cacas punto di arrivo di una speculazione iniziata nel 1998 ma mai esposta prima. L’elemento di scarto per eccellenza viene reso in foto di grande formato. Le forme e le provenienza sono le più disparate, dal mondo animale a quello umano, dai mammiferi agli insetti fino ai pesci rossi. Nicolas Ballaro, curatore e convinto sostenitore del concept, spiega l'iniziativa quale descrizione, per antitesi del detto “non è tutto oro quello che luccica”. Dunque, non è tutto sterco ciò che puzza? Si e forse il mondo dell’arte oggi come ieri ci fornisce un numero incalcolabile di esempi a suffragio di questa tesi.
Cosa vi siete persi
“Non è tutto oro quello che luccica”. A Genova, dal 16 al 18 febbraio 2024, presso il Padiglione Blu della Fiera del Mare, è andata in scena la mostra mercato Arte Genova. Mostra, forse. Si mostrano artisti interessanti e originali, in numero esiguo rispetto alla somma delle parti, capaci di riportare l’antitesi moderna tra la gravità dell’epoca che stiamo vivendo e la leggerezza della comunicazione che ne viene data. Neo pop, neo pop in ogni stand, al limite della saturazione. Picchi di bellezza e godimento artistico si palesano con nomi noti, protagonisti dell’arte degli ultimi cinquant’anni. Umiltà e capacità artigiane presenti, prevalentemente, tra gli emergenti, che spiccano per originalità pregna di cultura, nella misura in cui un bicchiere di vetro regge un incudine nella mente di un artista raniano. Mercato, sopratutto mercato. Le opere esposte appaiono, prevalentemente, pensate per la vendita. C’è da chiedersi se un evento di questa caratura possa trasformarsi in un fast fashion per l’arredamento oppure debba ritrovare, partendo dal basso e dagli artisti emergenti, la sua vocazione di megafono della bellezza dove l’acquisto del pezzo sia la diretta conseguenza dell’innamoramento e non del conformismo alle riviste di arredamento.