L’omicidio di Giulia Cecchettin, 22 anni, ha scosso profondamente l’Italia, perché si è andato a configurare come il femminicidio numero 105 dall'inizio dell'anno. Ma soprattutto ha riaperto il dibattito sul tema sul patriarcato, che sarebbe responsabile dell’educazione nociva di molti maschi. Come di quella dell’ex fidanzato Filippo Turetta, accusato di omicidio volontario. La scrittrice Barbara Alberti, alla quale abbiamo chiesto che idea si sia fatta, non ha avuto nessun problema a prendere posizione su quella ha definito "una strage di Stato". E ha giustificato così la definizione che mette all’angolo un intero Paese: "Vanno bene i minuti di silenzio, ma poi voglio vedere come la legge agirà nel concreto. Ci vuole un inasprimento delle leggi e meno complicità da parte della società e della magistratura. Le leggi sul delitto d'onore sono state abolite solo sulla carta…”
Barbara Alberti, siamo di fronte femminicidio numero 105 dall'inizio dell'anno, c’è una emergenza o no?
Stiamo assistendo a una vera e propria strage. Dopo l'eliminazione della legge sul "delitto d'onore" si è verificata un'epidemia di omicidi senza precedenti. È inconcepibile che una tale ecatombe, perché di questo si tratta, possa verificarsi senza una complicità totale della cultura e della magistratura. Esiste una complicità sotterranea. Questo è il prezzo che paghiamo per essere considerate "uguali davanti alla legge", cosa che non siamo. Ci stanno facendo pagare un prezzo enorme per la nostra libertà. Se si verificasse una strage speculare per mano di donne nei confronti degli uomini, ci sarebbero leggi speciali da tempo e condanne all'ergastolo. Abbiamo assistito a scandali come nel caso Parolisi, dove lui aveva un'amante e non voleva rovinarsi la carriera. Dopo una breve pena è stato rilasciato (i permessi sono stati poi revocati a seguito delle sue dichiarazioni sulla moglie, nda).
Tutti gli uomini sono potenziali assassini?
No, non lo affermo e non lo affermerò mai. Ma questa indifferenza di fronte a questa strage è ciò che resta in qualche modo del "delitto d'onore", che almeno ufficialmente è stato abolito. Ma questa mattanza va avanti da decenni e ogni volta fingiamo sorpresa. Questa mentalità che considera la donna come proprietà dell'uomo sarà difficile da estirpare. Cambiare leggi non sarà sufficiente.
Nel caso di Giulia Cecchettin ci sono responsabilità da parte di entrambe le famiglie?
Non mi metterei a giudicare di fronte a una tragedia del genere. Non scherziamo. Non abbiamo sufficienti informazioni. Dovremmo evitare di fare affermazioni azzardate. È profondamente responsabile il sentire comune e la società . E c'è solo una regola che va ricordata: all'ultimo appuntamento non si dovrebbe andare.
Elodie durante uno dei suoi concerti ha dedicato un minuto di silenzio a Giulia...
È un gesto appropriato e doveroso. Ma vorrei vedere se adesso ci saranno dei cambiamenti concreti nelle leggi. È necessario un inasprimento delle pene.
Sono state organizzate manifestazioni contro la violenza sulle donne proprio in questi giorni.
Dovremmo scendere in piazza sempre. Le femministe finiscono per organizzare manifestazioni senza un reale impatto. Dovremmo manifestare sempre, sia per condanne lievi che per mancate condanne. Anche noi siamo in qualche modo complici. Dobbiamo far sentire davvero la nostra voce.
Proprio per questa crescente escalation di violenza, si vuol proporre l'educazione affettiva nelle scuole.
L'educazione affettiva? E cosa insegniamo, a scambiarci baci sulle guance? Dovremmo invece insegnare l'autodifesa a queste ragazze.