image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

One Piece non è male, anche con qualche trucco un po’ anni ’80…

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

4 settembre 2023

One Piece non è male, anche con qualche trucco un po’ anni ’80…
Il live action di One Piece è finalmente arrivato su Netflix. La prima stagione della trasposizione del manga di Eiichirō Oda è composta da 8 episodi che trattano l’inizio dell’avventura di Luffy e compagni alla ricerca del tesoro leggendario. Un’operazione coraggiosa, quella di Netflix: il manga più famoso del mondo è letto ogni settimana da fan agguerritissimi e pronti a smontare qualsiasi iniziativa “non conforme” alla loro idea del fumetto. Nonostante un uso della CGI e dei costumi da rivedere, però, la serie è ben fatta. Un inizio promettente per una saga che si prospetta l’ennesima vittoria del colosso dello streaming…

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Le probabilità di successo erano pochissime. Il rischio di sbagliare quasi del 100%, soprattutto visti i precedenti. Invece, il live action di One Piece è un prodotto ben riuscito. La trasposizione del leggendario manga di Eiichirō Oda rispetta lo spirito del fumetto e riesce persino a dare qualcosa in più. La serie è sbarcata su Netflix il 31 agosto ma già si prospetta una seconda stagione. L’impressione è che il gigante dello streaming non abbia voluto sparare tutte le cartucce a disposizione per questa prima parte della storia: i personaggi sono ancora acerbi così come le ambientazioni e le battaglie. Chi ha letto il manga sa che il proseguo dell’avventura di Luffy e compagni diventerà un caos barocco di colori, forme e dimensioni impossibili da ricreare fedelmente. Questo, si sa, è il bello del manga, il luogo in cui Oda gioca e si diverte a deformare i propri personaggi. Li rende giganteschi o minuscoli, capaci di compiere qualsiasi evoluzione. Un mondo fatto di gomma, come il corpo del protagonista. Il live action non può fare tutto questo. Neanche la semi-onnipotenza di Netflix può stravolgere le leggi del mondo. Per questo, la serie doveva “accontentarsi” di ricreare l’atmosfera di un’opera che va avanti da più di vent’anni. Leggendo le varie recensioni e ascoltando le reazioni a caldo, c’è un elemento che emerge in maniera trasversale: il cuore. L’ultima creazione Netflix ci mette davvero cuore nel rendere credibile il sogno di libertà che è il fulcro del fumetto. I pirati non sono sinonimo di morte e violenza.

One Piece su Netflix
One Piece su Netflix

Piuttosto, salpano con le loro navi per inseguire i loro sogni. Quello di Zoro, interpretato da Mackenyu, ormai esperto di live action dopo I Cavalieri dello Zodiaco e JoJo, è diventare il più grande spadaccino del mondo: la profondità raggiunta dall’interpretazione dell’attore giapponese è molto superiore rispetto a quella del personaggio nel fumetto. Così come sono perfetti Nami e Sanji (Emily Rudd e Taz Skyler). La prima è la “gatta ladra” che guida i compagni tra i mari e li indirizza nei loro comportamenti: una bussola morale oltre che il navigatore della ciurma. Il cuoco Sanji, invece, è affascinante e corrotto nel suo amore quasi maniacale per le donne. Può dare ancora molto nei prossimi archi narrativi. Usopp (Jacob Romero Gibson) è il racconta-balle che conosciamo e deve ancora evolvere. La fanbase di One Piece è una delle più tossiche del mondo del fumetto. Spezzata in due tra una fazione di fedelissimi, incapaci di vedere qualsiasi difetto nella storia di Oda, e una di oppositori accaniti, timorosi di vedere rovinato il “loro” fumetto.

Il fumetto di One Piece
Il fumetto di One Piece

Netflix si è presa un grosso rischio data la natura stessa del live action. Né duplicato né contenuto parallelo. Un’esistenza ibrida a metà tra il cosplay e l’opera “tratta da”. Un difficile connubio tra fedeltà e originalità. Le maggiori incertezze sono legate all’estetica, alle scenografie e all’impiego della tecnologia. Buggy e Arlong (Jeff Ward e McKinley Belcher III), i due principali antagonisti di questa prima parte, non convincono pienamente per il loro carachter design. Soprattutto l’uomo-pesce è un po’ grottesco con quel naso a forma di sega. Anche i suoi compagni di ciurma, in effetti, sono goffi nei loro costumi. Un grosso punto interrogativo saranno le future scene di battaglia: nel manga diventano sempre più coinvolgenti e spettacolari; quindi, c’è da vedere come la CGI terrà il passo con una simile spregiudicatezza. In questo senso, c’è chi ha parlato di un investimento insufficiente. In realtà si tratta della prima stagione Netflix più costosa in assoluto. La piattaforma ha dunque puntato molto su questa serie, nonostante qualche asso nella manica ancora non visto. Ad ogni modo, One Piece targato Netflix è promosso. Lo spirito di avventura che si respira in ogni episodio vale il rischio corso. Consapevoli di non poter accontentare tutti e dei limiti imposti dalle leggi della natura, il live action del fumetto più famoso del mondo ha raggiunto l’obiettivo. Ora non deve fermarsi qui. L’attesa è già alle stelle per la seconda stagione. Il test è superato ma il bello deve ancora venire.

More

Depp contro Heard (Netflix) è la docu-serie che impone una scomoda verità: la violenza non ha genere

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

Il processo del decennio

Depp contro Heard (Netflix) è la docu-serie che impone una scomoda verità: la violenza non ha genere

Mario Biondo, la docu-serie Netflix su “Le ultime ore” è l'ennesimo insulto alla sua morte e alla famiglia. E la moglie Raquel Sánchez Silva...

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

L'ingiustizia è servita

Mario Biondo, la docu-serie Netflix su “Le ultime ore” è l'ennesimo insulto alla sua morte e alla famiglia. E la moglie Raquel Sánchez Silva...

Il Principe, su Netflix la docu-serie che sarebbe la commedia dell'anno (se non fosse un horror)

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

Se questo è un re

Il Principe, su Netflix la docu-serie che sarebbe la commedia dell'anno (se non fosse un horror)

Tag

  • Attualità
  • Film
  • Netflix

Top Stories

  • Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...

    di Angela Russo

    Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...
  • Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…

    di Benedetta Minoliti

    Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…
  • Siamo stati al concerto di Cesare Cremonini a San Siro, ma com’è stato? Uno spettacolo incredibile, da Luca Carboni a Valentino Rossi sul palco. La formula del suo successo? Forse l’abbiamo capita e vi spieghiamo qual è…

    di Benedetta Minoliti

    Siamo stati al concerto di Cesare Cremonini a San Siro, ma com’è stato? Uno spettacolo incredibile, da Luca Carboni a Valentino Rossi sul palco. La formula del suo successo? Forse l’abbiamo capita e vi spieghiamo qual è…
  • W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]

    di Ottavio Cappellani

    W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]
  • Ma la cinquina finalista al Premio Strega ha mai fatto così cagare? Spoiler: no. Abbiamo letto i libri di Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo), Nadia Terranova (Quello che so di te), Andrea Bajani (L'anniversario) e gli altri…

    di Jacopo Tona

    Ma la cinquina finalista al Premio Strega ha mai fatto così cagare? Spoiler: no. Abbiamo letto i libri di Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo), Nadia Terranova (Quello che so di te), Andrea Bajani (L'anniversario) e gli altri…
  • LA BOLLA DEI CONCERTI È ESPLOSA! Tour saltati e mancati sold out, ma non saranno finiti i soldi? Troppi live post pandemia si scontrano con stipendi a picco e aumenti dei biglietti: tutti i dati

    di Gianmarco Aimi

    LA BOLLA DEI CONCERTI È ESPLOSA! Tour saltati e mancati sold out, ma non saranno finiti i soldi? Troppi live post pandemia si scontrano con stipendi a picco e aumenti dei biglietti: tutti i dati

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Giorgia Soleri la prima coi peli a Venezia? Ma se Sophia Loren l’ha fatto negli anni ‘50?

di Micol Ronchi

Giorgia Soleri la prima coi peli a Venezia? Ma se Sophia Loren l’ha fatto negli anni ‘50?
Next Next

Giorgia Soleri la prima coi peli a Venezia? Ma se Sophia Loren...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy