Novant’anni, parole e pensieri in libertà e ora un nuovo album con una selezione dei suoi classici, più una promessa: fare dal vivo musica jazz. Ma cos’è Diverse? “Un disco da ballare”, spiega la cantante durante la presentazione del disco a Eataly (Milano). “Ho pensato di raccogliere alcuni dei miei brani più classici, o almeno quelli che mi piacciono di più. Li ho ricantati. Ma, visto quanto è cambiata la musica negli ultimi anni, li ho portati al passo con i tempi grazie alla collaborazione di produttori giovani, tipo Brail o Hey Cabrera!”. Classici che l’hanno resa famosa, come L’appuntamento, “del 1971, che ha rotto definitivamente la barriera tra me e gli italiani ed è poi diventata famosa nel mondo. Oggi la cantano persino in Iran e la vogliono per gli spot pubblicitari. Dalla Gran Bretagna ci avevano contattato per metterla in uno spot di una marca di fagioli in scatola. All’inizio ho detto che, mah!, mi sembrava esagerato. Poi ho visto la trama (un signore che fa trekking e si dimentica di portarseli dietro) e allora ho pensato che fosse fantastica e ho detto sì”. Torniamo per un attimo al jazz, perché non è l’unico progetto per il futuro. Tra i cantanti della nuova generazione, infatti, ce ne sono due con cui vorrebbe collaborare: “Calcutta mi convince, è molto bravo. Marracash. Anche se lo vorrei ammazzare. Sono due anni che dobbiamo fare un brano insieme ma ancora non è successo nulla. E poi mi piace Mahmood, canterò con lui sul palco a Milano il brano San’Allegria che è contenuto in questo nuovo discorso”.
Nel nuovo album non è da sola. Ti voglio, infatti, è stata realizzata insieme a Elodie e Ditonellapiaga. Due giovani che Vanoni ha giudicato molto chiaramente. “Mi dispiace che non si distinguano tanto l’una dall’altra. Secondo me Ditonellapiaga ha una voce più bella di Elodie, che deve lavorare ancora molto. Forse si deve fermare un po’ e trovare un bel pezzo…” Troppe distrazioni e visualizzazioni? In effetti la dittatura dello streaming non va già a Vanoni: “Ci sono poco artisti veri. In Italia mi viene in mente solo Elisa”, nome che, forse, non può essere realmente considerato legato alle nuove generazioni. Fa parte di un altro mondo, sicuramente, quello in cui la qualità non può essere eliminata. Fortuna le fa ancora compagnia Ornella Vanoni, che, in conclusione, lamenta anche l’età che avanza (e di quella di Gino Paoli, “Gino dorme. Gino dorme sempre. È come un gattono a caso canta La gatta”): “Dopo aver vissuto così tanto, proprio adesso che devo morire ho capito tutto della vita.