X Factor 2024 è ormai arrivato alla fase decisiva, con la finale che per la prima volta si terrà in esterna, in Piazza del Plebiscito a Napoli, con super ospite Robbie Williams. A contendersi la vittoria saranno Mimì, del team di Manuel Agnelli, e l’intera squadra di Achille Lauro, arrivata integra alla finale, composta da Lorenzo Salvetti, Les Votives e I Patagarri. Ad essere uscita a un soffio dalla puntata decisiva del talent show di Sky è Francamente. L’artista, come ha raccontato a La Repubblica in un’intervista, raggiungerà i suoi ex compagni di percorso a Napoli, prima di andare a Palermo dalla sua ragazza. E sulla frase pronunciata sul palco dopo l’eliminazione, Francesca Siano (suo vero nome, ndr.) ha detto: “Sapevo che quelle parole avrebbero potuto avere un impatto sul televoto. Ma era più importante dirle”. Quindi, Francamente non ha improvvisato sul palco? “Il pensiero che ci fosse un problema di quote è sempre stato presente all’interno del loft e condiviso tra noi. Tutti ci chiedevamo perché ci fossero così poche ragazze”. E la cantante durante l’intervista ha dato sua risposta a questa domanda: “Il gender gap. Solo che X Factor non è un luogo di lavoro ma un programma televisivo guardato da centinaia di migliaia di persone: meno donne vedo fare una cosa meno penserò di poterla fare”.
Francamente, nel corso dell’intervista, rispondendo a una domanda sulle quote rosa a X Factor, ha citato Michela Murgia: “Cito Michela Murgia: prima di non poter fumare nei luoghi pubblici c’è stato un divieto. Purtroppo noi abbiamo bisogno delle quote rosa. E di rappresentanza. Sembra che nella musica le donne possano essere solo groupie o interpreti e non c’è niente di male a esserlo. Ma dove sono le cantautrici?”. L’artista, inoltre, durante la semifinale di X Factor ha ringraziato il suo giudice, Jake La Furia, per non aver composto una squadra di soli maschi bianchi. Una frecciatina ad Achille Lauro? “Lo stimo, è un simbolo ed è sempre stato gentile. Ma è un fatto che la sua squadra sia composta da maschi bianchi. Però devo aggiungere una cosa a caratteri cubitali. Non ho nulla contro gli altri ragazzi, nulla. Ripeto: voglio solo creare più consapevolezza”.
Francamente, che fa parte di un collettivo di cantautrici (Canta fino a dieci) ha poi raccontato di aver capitato che essere donna e queer non la rende “una cittadina di serie B”, e che l’Italia sembrerebbe non essere pronta ad “accettare le complessità”. “Se leggo alcune leggi sembra di no. Ma tante persone vivono nella bellezza delle complessità. Siamo esseri sfaccettati, poligoni. Mi spaventa quando si crede che ci sia un solo modo di fare le cose”. Francamente ha poi raccontato di aver letto “La banalità del male” di Hannah Arrendt, libro che ritiene fondamentale e che l’ha spinta a fare anche la politologa. Ma come riesce a tenere insieme le due cose? “È il mio modo per stare al mondo. Per dire: faccio la guida a Berlino e nei campi di concentramento e poi di sera suono per strada o nei locali”. E sulla foto con la scritta “Salvini carogna”, la cantautrice ha raccontato: “Una foto da curriculum, no? La penso in modo molto chiaro: la politica può essere di destra o di sinistra, ma non può giocare con la vita delle persone”.