image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Abbiamo visto Hey Joe, il film con James Franco, al cinema. Ma com'è? E cos’hanno lasciato gli americani a Napoli? Sigarette, Jack Daniel’s, navi da guerra e un’idea: che al giusto prezzo tutto è in vendita…

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

4 dicembre 2024

Abbiamo visto Hey Joe, il film con James Franco, al cinema. Ma com'è? E cos’hanno lasciato gli americani a Napoli? Sigarette, Jack Daniel’s, navi da guerra e un’idea: che al giusto prezzo tutto è in vendita…
Hey Joe di Claudio Giovannesi parla di Napoli dopo la Seconda guerra mondiale, di povertà, dell’arte di arrangiarsi, del conflitto (non per forza armato) sempre sullo sfondo. Ma parla soprattutto di America e di come la presenza statunitense abbia cambiato il volto della città. Il protagonista del film è interpretato da James Franco, ex militare ora pronto a tutto (a vendere tutto) per riconquistare il figlio abbandonato venticinque anni prima, dopo la guerra. Ma le sigarette americane, il Jack Daniel’s e i jeans non possono comprare ogni cosa. La moneta di scambio da mettere sul piatto è un’altra...

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Stecche di sigarette, Jack Daniel’s, qualche paio di jeans e navi da guerra. Rimane questo degli Stati Uniti in Italia dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Forse però, più dei prodotti, è rimasto un principio: il libero scambio, non per forza equivalente. Claudio Giovannesi, regista di Fiore e La paranza dei bambini, ha deciso di portare al cinema una leggenda metropolitana che si racconta a Napoli, la città che più di tutte sta definendo l’autunno cinematografico italiano. In Hey Joe il protagonista è Dean Barry, interpretato da James Franco, un ex militare americano che nel 1944 ebbe una relazione con una donna napoletana, Lucia, rimasta poi incinta. La promessa ovviamente non mantenuta era quella di ritornare una volta nato il bambino, ma Dean rimane in America per i successivi venticinque anni. Un vecchio telegramma ritrovato in qualche ufficio postale lo avverte della morte di Lucia, e del fatto che il figlio, Enzo, vorrebbe conoscerlo. La data sul documento è 1958, mentre ora siamo nel 1971. A quel punto Dean, alcolizzato e senza lavoro, decide di partire per Napoli e provare finalmente a essere un padre. Enzo (Francesco Di Napoli) però non sembra voler accettare le attenzioni del genitore: ormai ha la sua vita da criminale, vende droga e tutto ciò che gli capita, seguendo gli ordini di Vittorio (Aniello Arena), il malavitoso che lo ha cresciuto. Ad aiutare Dean nella riconciliazione c’è Angela (Giulia Ercolini), una prostituta conosciuta in un night club. Gli anni vissuti lontani sono tanti, e padre e figlio oscillano l’uno verso l’altro, cercando il punto d’incontro, per recuperare il tempo perso. Nel mezzo, semplicemente la vita, la povertà, i soldi che mancano.

James Franco e Claudio Giovannesi sul set di "Hey Joe"
James Franco e Claudio Giovannesi sul set di "Hey Joe"

La guerra insegna l’arte di arrangiarsi ai poveri, a coloro che cercano di arrivare a fine giornata sfamando la famiglia. Lavoretti, compromessi, piccoli crimini, prostituzione. E per chi non ha più scelta, anche la malavita. Sicuramente Hey Joe parla dell’Italia e di Napoli dopo la guerra, della vita dei liberatori nell’Italia post-fascista e di come, anni dopo, la presenza dei dollari americani fosse benzina per l’economia sotterranea della città. Il film dice molto di Napoli, questo è certo. Ma dice molto anche sugli Stati Uniti. “Ora che gli Americani se ne stanno andando”, diceva il protagonista di Napoli – New York di Gabriele Salvatores, “non c’è più lavoro”. In parte è vero anche per Hey Joe, anche se per quest’ultimo sarebbe meglio dire che il lavoro è stato sostituito dal baratto. Il Dean di James Franco dall’inizio alla fine muove merce: vende l’auto per pagarsi il viaggio (e gli alimenti alla moglie), fornisce sigarette e bottiglie ai clienti di Angela per il biglietto d’aereo, cerca di piazzare una Luger, la pistola-trofeo di eredità nazista tanto ambita dai collezionisti, per rimanere in Italia. E come ogni arma che compare in una narrazione, anche la Luger prima o poi deve fare fuoco. La fotografia di Daniele Ciprì sembra suggerirci che la guerra è un elemento inseparabile dalla presenza americana persino in tempo di pace. Anche nel flashback in cui il protagonista ricorda un pranzo con la giovane napoletana con vista sul golfo una portaerei rimane sullo sfondo. Anche quando si tratta di amore, quindi, non si può fare a meno di pensare al conflitto. E sono soprattutto la pervasività del meccanismo dello scambio, l’affarismo, il do ut des ininterrotto che permette a Dean di farsi strada nella città italiana a rimanere in primo piano. Un uomo costretto a barattare i suoi sentimenti con sigarette comprate in ambasciata e finti alibi in cambio di un po’ di tempo insieme al proprio figlio. Una città, Napoli, in cui tutto è in vendita se l’offerta è giusta. Nella storia scritta da Giovannesi, Massimo Gaudioso e Maurizio Braucci, James Franco prova ad allontanarsi da questa sua natura economica. Cerca relazioni vere, disinteressate, un amore sincero, in cui la moneta di scambio non è un prodotto acquistato dallo scaffale di un centro commerciale, ma la promessa di una vita diversa.

Enzo (Francesco Di Napoli) e Dean Barry (James Franco) in "Hey Joe"
Enzo (Francesco Di Napoli) e Dean Barry (James Franco) in "Hey Joe"
https://mowmag.com/?nl=1

More

Le bombe di Luca Ward a Gurulandia: “Doppiare Gomorra? Ecco perché no”. E su Russell Crowe, i produttori che non rischiano (“Hanno i soldi ministeriali”), la “paraculata” di “C’è ancora domani” e Paolo Sorrentino...

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Ampio raggio

Le bombe di Luca Ward a Gurulandia: “Doppiare Gomorra? Ecco perché no”. E su Russell Crowe, i produttori che non rischiano (“Hanno i soldi ministeriali”), la “paraculata” di “C’è ancora domani” e Paolo Sorrentino...

Abbiamo visto al cinema “Napoli – New York” di Gabriele Salvatores, ma com’è? Tra italiani che ce la fanno, “poveri e non immigrati”, più di un film è una favola politica...

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Stranieri per finta

Abbiamo visto al cinema “Napoli – New York” di Gabriele Salvatores, ma com’è? Tra italiani che ce la fanno, “poveri e non immigrati”, più di un film è una favola politica...

Abbiamo visto al cinema “Giurato numero 2” di Clint Eastwood, ma com'è? Per fortuna non serve un messaggio positivo a tutti i costi per fare un grande film...

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Verità un caz*o

Abbiamo visto al cinema “Giurato numero 2” di Clint Eastwood, ma com'è? Per fortuna non serve un messaggio positivo a tutti i costi per fare un grande film...

Tag

  • guerra
  • America
  • Napoli
  • Film
  • Cinema

Top Stories

  • Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…

    di Giulia Ciriaci

    Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…
  • Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”

    di Giulia Ciriaci

    Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”
  • Altri dubbi su Michele Sorrentino Mangini, Direttore artistico delle Officine San Carlo: incarichi in due conservatori, graduatorie e punteggi poco chiari. E per l’incarico a Vigliena ha l’autorizzazione?

    di Riccardo Canaletti

    Altri dubbi su Michele Sorrentino Mangini, Direttore artistico delle Officine San Carlo: incarichi in due conservatori, graduatorie e punteggi poco chiari. E per l’incarico a Vigliena ha l’autorizzazione?
  • I lavoratori del San Carlo fanno un esposto bomba: Viviana Jandoli assunta perché suo padre ha donato tramite la Banca d’Italia 80 mila euro alla Fondazione. Ma è vero? Dove sono le prove? Ecco cosa sappiamo

    di Riccardo Canaletti

    I lavoratori del San Carlo fanno un esposto bomba: Viviana Jandoli assunta perché suo padre ha donato tramite la Banca d’Italia 80 mila euro alla Fondazione. Ma è vero? Dove sono le prove? Ecco cosa sappiamo
  • JE NE SUIS PLUS CHARLIE. Libertà di espressione, com’è andata a finire vent’anni dopo le vignette su Maometto e dieci dopo Hebdo? Non potendolo più chiedere a Kirk…

    di Matteo Cassol

    JE NE SUIS PLUS CHARLIE. Libertà di espressione, com’è andata a finire vent’anni dopo le vignette su Maometto e dieci dopo Hebdo? Non potendolo più chiedere a Kirk…
  • Intervista totale a Ezio Guaitamacchi! “Se sei cresciuto con David Bowie, a che serve Lucio Corsi?” Il decano del giornalismo rock tra il mito Jim Morrison e Trump con la faccia da maiale. E sui Nirvana e Red Ronnie…

    di Emiliano Raffo

    Intervista totale a Ezio Guaitamacchi! “Se sei cresciuto con David Bowie, a che serve Lucio Corsi?” Il decano del giornalismo rock tra il mito Jim Morrison e Trump con la faccia da maiale. E sui Nirvana e Red Ronnie…

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Abbiamo visto “Modi” di Johnny Depp al cinema, ma com'è? Tra il sequel di Pirati dei Caraibi e la storia di Modigliani, ecco perché il film con Riccardo Scamarcio...

di Ilaria Ferretti

Abbiamo visto “Modi” di Johnny Depp al cinema, ma com'è? Tra il sequel di Pirati dei Caraibi e la storia di Modigliani, ecco perché il film con Riccardo Scamarcio...
Next Next

Abbiamo visto “Modi” di Johnny Depp al cinema, ma com'è?...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy