Patty Pravo è l’emblema della libertà, del non aver paura di dire quello che si pensa. Una bellezza nota a più generazioni, un nome d’arte che richiama l’inferno dantesco e una personalità fuori dagli schemi. Barocca, detestabile, unica, odiosa, geniale, divina.
Sono tanti gli appellativi che nel corso degli anni le hanno dato. Lei però è una ragazza normale. Così si è definita Nicoletta Strambelli in un’intervista al Corriere della Sera. Un inno alla ribellione, come la sua “Bambola”, pietra miliare della musica italiana. Una canzonetta, come l’ha chiamata la ragazza del Piper, che è stata presa come canto di vittoria femminista, anche se, di femminista c’è poco: “Non le ho mai dato grande significato, poi ho scoperto che le donne ne avevano fatto un manifesto di libertà femminile, anche se la parola femminismo non mi piace – ha detto Patty Pravo – E’ vecchia e brutta, non ce n’è più bisogno. Le donne stanno prendendo delle posizioni importanti nella società”.
E poco importa se solo con quel singolo ha venduto quaranta milioni di dischi, dopo averla cantata per la prima volta ha pensato: “Questa sarà la mia rovina”. E invece le ha aperto le porte dell’Olimpo. Ma il paradiso non fa per la Pravo, meglio l’inferno, in qualche girone dantesco. Anzi, meglio un pass per tutti: “Mi piacerebbe poterli girare un po’ ovunque, non uno in particolare. Almeno sarei in piacevole compagnia”. A proposito di compagnia. L’eccentricità della cantante veneta si vede anche dai suoi cinque matrimoni più uno non valido perché contratto con rito celtico, insieme a Riccardo Fogli: “Non ho mai voluto sposarmi, sono stati i miei compagni a volermi sposare e per non far mancare loro nulla l’ho fatto”.
Rai1 le dedicherà una prima serata questa sera, “La minaccia bionda”, così il titolo della puntata. Si racconterà davanti ad uno specchio, davanti a sé stessa, e canterà con artisti nazionali come De Gregori, Venditti ed Elio. E noi siamo sicuri che continuerà, come sempre, a farci girare, a farci girare, a farci girare.