È morto a Roma lo scrittore Raffaele La Capria all’età di 99 anni. Rappresentava una delle voci più significative della letteratura italiana del secondo '900. Nel 1961 aveva vinto il Premio Strega con "Ferito a morte", ritratto di Napoli e di una generazione seguita con complessi sbalzi temporali lungo l'arco di un decennio. Ha ricevuto per la sua carriera il Premio Campiello (2001), il Premio Chiara (2002), il Premio Alabarda d'oro (2011) e il Premio Brancati (2012). Nel 2005 aveva vinto il Premio Viareggio per la raccolta di scritti memorialistici. "L'estro quotidiano". Con la sua opera di narratore, ha descritto vizi e virtù della sua Napoli, dove era nato il 3 ottobre 1922. Oltre che scrittore, La Capria è stato giornalista, collaboratore di diverse riviste e quotidiani tra cui "Il Mondo", "Tempo presente" e il "Corriere della Sera" e dal 1990 era condirettore della rivista letteraria "Nuovi Argomenti". Per ricordarlo (o farlo conoscere a chi non lo ha mai letto), ci siamo affidati alla voce di tre poeti napoletani che hanno voluto salutarlo come forse sarebbe più piaciuto a La Capria: leggendo le sue opere e ricordandone il lascito culturale. Si tratta di Mattia Tarantino, Francesco Terracciano e Bruno Di Pietro di Inverso - Giornale di poesia e potete trovare la loro testimonianza nel video di seguito.
La Capria, trascorse anche lunghi periodi in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, per poi stabilirsi a Roma. Ha collaborato con la Rai come autore di radiodrammi e ha scritto per il cinema, co-sceneggiando molti film di Francesco Rosi, tra i quali "Le mani sulla città" (1963) e "Uomini contro" (1970) ed ha collaborato con Lina Wertmüller alla sceneggiatura del film "Ferdinando e Carolina" (1999). Con la scomparsa di Raffaele La Capria l'Italia perde uno dei più raffinati scrittori contemporanei, un intellettuale curioso e aperto alle sfide del tempo. Già nel pantheon dei classici della nostra letteratura, ha voluto anche cimentarsi in prodotti per il grande pubblico, mettendo la sua arte e la sua straordinaria tecnica narrativa al servizio dei media. Per la Rai ha sceneggiato radiodrammi amati dagli ascoltatori ed ha arricchito della sua presenza le principali trasmissioni culturali del servizio pubblico.