I Pinguini Tattici Nucleari sono un fenomeno trasversale: riempiono gli stadi, scalano le classifiche, ma non dimenticano mai le radici e il senso di gratitudine verso il loro pubblico. Con Hello World, il nuovo album, celebrano la collettività e tornano alla musica suonata, senza fronzoli: “Deve essere ascoltato in auto, ma anche vissuto live. L’obiettivo è celebrare la collettività”.
Riccardo Zanotti e i suoi compagni si distinguono per uno stile semplice e diretto. “Non siamo perfetti - dicono in un'intervista a Tuttosport - ma nel contesto attuale possiamo sembrare i ‘bravi ragazzi’. Siamo grati a chi ci ascolta, a chi viene ai nostri concerti, a chi ci intervista. Questa gratitudine si trasforma in buona educazione”. Una filosofia lontana dall’ostentazione di molti altri artisti: “Se comunichi ‘sono più bello, più ricco, più intelligente’, la gente ti risponde: ‘Ma vaffanculo!’”.
Sinner e l’idea di una citazione
Tra riferimenti che spaziano da Ringo Starr a Marc Bloch, i Ptn non nascondono la loro ammirazione per gli sportivi. A sorpresa, rivelano un’idea che riguarda Jannik Sinner: “Stimiamo molto Sinner perché è uno sportivo che si impegna tantissimo e che ha raggiunto il successo grazie al duro lavoro. Chissà, magari un giorno lo citeremo in una nostra canzone o lo inviteremo a un prossimo concerto”.
Dai cori allo stadio ai cori sul palco
Zanotti racconta il legame tra musica e sport attraverso un ricordo d’infanzia: “La prima partita che vidi fu Inter-Atalanta, con mio padre e mio fratello. Guardavo il campo e al contempo rimanevo colpito dalla folla: sentivo il cuore battere fortissimo. Da musicista, ho provato la stessa emozione vedendo migliaia di persone cantare le nostre canzoni. È come sentirsi parte di qualcosa di enorme”.
Con 300 mila biglietti venduti per il tour del 2025, i Ptn dimostrano che la loro idea di pop inclusivo funziona: “Non pensiamo troppo alle classifiche musicali, ma amiamo seguirle nello sport. Quando c’è un grande evento, tifiamo tutti insieme. È qualcosa che ci unisce”. E forse, un giorno, anche Jannik Sinner sarà parte di questo viaggio, dentro o fuori dai loro testi. Ammesso che non finisca come un gran rifiuto come quello, già doppio, nei confronti del Festival di Sanremo...