Myrta Merlino a Pomeriggio Cinque è l’unica scommessa persa di Pier Silvio Berlusconi, dopo il famoso “click” post-mortem del padre. Se in un mese Bianca Berlinguer ha perso quasi 4 punti di share, pur rimanendo nella media di una Rete 4 a tutta informazione, la “povera” Myrta Merlino seppur con un traino superiore al 20% di share non ce la fa a ingranare. In questo caso, non è solo questione di ascolti: il pubblico di Canale 5 non la riconosce come personaggio familiare, il mondo dei social non la tollera, il promo del programma era orribile, i contenuti sono risibili e lei non pare adatta a condurre un programma di quella statura. La Merlino ha colto l’occasione di passare da La7 a Canale 5, forte dell’esigenza di cambiare e spinta dal suo agente Lucio Presta, ma Mediaset ha sbagliato sapendo di sbagliare? O Pier Silvio ha deciso perentoriamente oppure non si può pensare che marketing e consulenti vari abbiano avallato un personaggio sconosciuto (al pubblico di Canale 5) come Myrta Merlino. Myrta legge troppo e risulta quindi poco autentica al telespettatore, ha promesso contenuti diversi dall’era d’ursiana e invece siamo sullo stesso mood: la passata conduttrice voleva prendere un caffè con il suo pubblico mentre la nuova si presenta con lo champagne in mano, anche se vecchia e nuova sono simili nel look e nella conduzione (autoreferenziale e tendenzialmente boriosa).
Dopo gli ascolti top dei primi giorni, Pomeriggio 5 non ha fatto altro che calare; addirittura, il 9 ottobre nelle tre parti del programma ha segnato il 15,61%, il 13% e nella parte “saluti” è crollato al 10%, dando un pessimo traino a Caduta Libera, che quest’anno per ovvi motivi arranca. È sterile fare paragoni, ma gli stessi risultati erano fatti da Barbara D’Irso con un traino del 12%, non del 20. Nonostante Lucio Presta e Giancarlo Scheri facciano di tutto per salvare il salvabile, giornali e blog accreditati danno per buone le voci che Mediaset voglia liberarsi quanto prima di questa formula di Pomeriggio 5, come della conduttrice; Mediaset farebbe una figuraccia colossale a (ri)piazzare la D’Urso al posto della Merlino (con tanto di rassicurazioni di un programma in prime time), ma al momento parrebbe l’unica soluzione per evitare che Publitalia alzi la voce e le malelingue si moltiplichino. Al Biscione contano in primis gli ascolti per fare da volano agli investimenti, ma anche la reputazione ha il suo bel valore e Pomeriggio 5 – dalla parte editoriale a quella scenografica, fino alla conduzione – convince davvero pochi.
In tutto questo marasma di bruttura, bisogna stare attenti a non esagerare sotto il profilo umano; una cosa è la critica, un’altra sono gli insulti. Al di là dei paragoni con Barbara D’Urso, inevitabili, le offese a Myrta Merlino si sono fatte sempre più copiose, sintomo del fatto che i leoni da tastiera sono più agguerriti che mai e vivono in un mondo tutto loro, ma anche sintomo del fatto che il programma proprio non va giù. Dimenticare quindici anni di D’Urso è e sarà impresa eroica, però Mediaset, da editore, può fare il bello e cattivo tempo all’interno dell’azienda e scegliere di cambiare. La colpa non è solo della Merlino che a quanto pare non sa reggere il contenuto, che fa di tutto per piacere ma il pubblico di Canale 5 la rifiuta, quanto di Mediaset per averla scelta poiché sapeva benissimo a cosa andava incontro; bastava fare un’indagine di mercato. Anche Bianca Berlinguer in versione “nella tana del nemico” è stato un azzardo, ma la giornalista è conosciuta anche dai muri e la popolarità è un qualcosa che le appartiene almeno da vent’anni. Myrta Merlino, nonostante tanta gavetta dietro alle telecamere, è spuntata dal cilindro di La7 pochi anni fa e, seppur con un programma di successo, rimane sconosciuta al grande pubblico generalista. La Merlino ha fatto il passo più grande della gamba e ora ne paga le conseguenze; a livello umano dispiace ma in tv il telespettatore valuta i contenuti e l’editore gli ascolti: entrambi sono televisivamente una catastrofe e rimediare non sarà facile, a meno di radicali cambiamenti a strettissimo giro. Vita in Diretta su Rai 1 si strofina le mani ogni giorno mentre gli stomaci dei dirigenti Mediaset, come quelli della Merlino e di Presta, si arrovellano.
Se cambiamento e svolta dovevano essere, forse il pubblico, e a questo punto anche Cologno, avrebbe preferito una giornalista come Safiria Leccese (già argine di Augusto Minzolini a Stasera Italia su Rete4) o un volto rassicurante e storico scelto tra i tre telegiornali.