image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Formula 1
  • MotoGp
  • Sport
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Tech
  • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Cover Story
  • Media
  • Orlandi
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Formula 1
  • motogp
  • Sport
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Media
  • Orlandi
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2020 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Ricordate “Steel arena.
Lo show della morte”? È tornato
col solito odore di pupe, birra e motori

  • di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

7 marzo 2023

Ricordate “Steel arena. Lo show della morte”? È tornato col solito odore di pupe, birra e motori
È un film del 1973 (quasi) fantasma. Ed è tornato nel presente digitale grazie alla Sinister Film, che ne ha stampato il dvd. Una chicca d’altri tempi, in cui consistenti fette di mondo ignoravano concetti quali “health & safety” e su alcuni set “periferici” o underground assicurazioni e sindacati non entravano proprio. E si percepisce ancora, acre e godurioso, un odore che non conosce particolari variazioni: di pupe, birra e motori

di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

Il sito Rotten Tomatoes, solitamente generoso di recensioni fornite dagli utenti, presenta solo i dati tecnici relativi alla pellicola. Online il film non si trova gratuitamente, lo si riesce a catturare se ci si iscrive a una piattaforma come Midnight Pulp o giù di lì. Prime Video? Neanche per sogno. Netflix? Controllate pure, ma non mi pare. “Steel arena. Lo show della morte” è un film del 1973 (quasi) fantasma. Ed è tornato nel presente digitale grazie alla Sinister Film, che ne ha stampato il dvd. Torna – per pochi affezionati e malati – una chicca d’altri tempi, tempi in cui consistenti fette di mondo ignoravano concetti quali “health & safety” e su alcuni set “periferici” o underground assicurazioni e sindacati non entravano proprio. Mark L. Lester, il regista (nel 1982 girò il misconosciuto ma valido “Classe 1984” e l’anno seguente avrebbe firmato “Commando” con Schwarzy) ricorda così “Steel arena”: “Ero un radicale di sinistra, proveniente da Berkeley, e mi innamorai della Mid-America. Un’estate, in vacanza a Sacramento, mi imbattei in questi tizi che sulla maglietta portavano una scritta curiosa: Circus of death. E chi diavolo siete?, chiesi loro. Facciamo spettacoli alle fiere di paese, distruggiamo auto per guadagnarci da vivere, mi risposero”. Così Lester chiese al pilota Dusty Russell di raccontargli la sua storia, le sue avventure. Di soldi da investire su attori forti non ce n’erano. Lester assoldò quindi buona parte dei piloti che si cimentavano con il vero spettacolo delle auto demolite e li sbatté, con tutta la loro ingenuità e il loro entusiasmo, su pellicola. Russell, ovviamente, ma anche Buddy Love, Gene Drew e gente che portava nomi e soprannomi come Dutch “Atom Man” Schnitzer, Speed Sterns, Ed “Chromedome” Ryan, Big Jim Welch.

Steel arena. Lo show della morte
Steel arena. Lo show della morte

Uno spettacolo, ora altamente clandestino, dove ci si giocava la vita, e una platea per quattro quinti formata da gente che oggi voterebbe Trump aspettava, famelica, l’incidente, le fiamme, l’imprevisto. Ma che razza di spettacolo era quello che si consumava nelle arene d’acciaio? A guardare “Steel arena” ci si sporca d’olio anche stando immobili in poltrona o spalmati sul divano. E si percepisce, acre e godurioso, un odore che non conosce particolari variazioni. Odore di pupe, birra e motori. Non manca un pezzo country, proveniente a tarda sera da un’emittente tv col segnale disturbato. Non mancano le scazzottate. Non mancano gli sceriffi ciccioni. E neppure, poetici, alcuni tramonti da urlo che sigillano una tipica scena in cui i nostri cavalieri motorizzati si prendono a sportellate, saltano alcune auto accatastate o cercano di perforare in un cerchio di fuoco.

La locandina di Steel arena. Lo show della morte
La locandina di Steel arena. Lo show della morte

Non stanno mai fermi i bolidi. Quando non sono radunati nei ring d’acciaio, solcano l’America delle valli sterminate, sfrecciano tra fango e polvere, si tuffano nei corsi d’acqua.  Altri bolidi, altra America. Il periodo, la prima metà degli anni ’70, era quello di “Thrillseekers-Il pericolo è il mio mestiere”, breve docuserie americana (solo un paio di stagioni) che sulle nostre emittenti private avrebbe girato, incessantemente, per tutta la decade successiva. Gente che saltava fossi, sfidava lame e rocce, le provava tutte per rischiare di finire al Creatore prima della data di scadenza. Il periodo era anche quello, non dimentichiamolo, dei “Mondo movies” anni ’70, più speziati di quelli appartenenti alla decade precedente. Più forti, più freak, più folli. “Steel arena”, oggi, appare come un trionfo di libertà e pericolo che inebria anche in virtù di una paradossale eresia: a rappresentare, realmente innamorato, quell’America di confine, così “easy rider” – tradizionalmente tagliata fuori dalle rotte del progresso disegnate da teste pensanti metropolitane –, è stato Mark L. Lester, un allora giovanotto tutto impegno civile, cause corrette e letture edificanti.

Steel arena. Lo show della morte
Steel arena. Lo show della morte

More

Abbiamo bisogno degli immigrati (sempre di più) altrimenti l’economia è ferma. Mettiamoci il cuore in pace

di Alessio Mannino Alessio Mannino

Globalizzanti e (s)contenti

Abbiamo bisogno degli immigrati (sempre di più) altrimenti l’economia è ferma.  Mettiamoci il cuore in pace

Perché Fedez fa bene a parlare della sua salute mentale sui social? Lo abbiamo chiesto a uno psicologo

di Micol Ronchi Micol Ronchi

Call to action

Perché Fedez fa bene a parlare della sua salute mentale sui social? Lo abbiamo chiesto a uno psicologo

Rate non pagate? L’auto se ne tornerà da sola al concessionario

di Alessio Mannino Alessio Mannino

Pignoramento 2.0

Rate non pagate? L’auto se ne tornerà da sola al concessionario

Tag

  • Culture

Top Stories

  • Springsteen a Ferrara, all’estero parlano solo dei prodotti dell’Emilia-Romagna: il Boss il suo dovere l’ha fatto (senza appelli)

    di Gian Paolo Serino

    Springsteen a Ferrara, all’estero parlano solo dei prodotti  dell’Emilia-Romagna: il Boss il suo dovere l’ha fatto (senza appelli)
  • Perché Marco Mengoni non ripete la vittoria dei Måneskin all'Eurovision

    di Maria Francesca Troisi

    Perché Marco Mengoni non ripete la vittoria dei Måneskin all'Eurovision
  • Lo scrittore Roberto Emanuelli: “Psicofarmaci, disturbi e attacchi di panico? Non ho paura a dirlo: parlarne è una liberazione”. E sul Premio Strega e lo snobismo…

    di Giulia Sorrentino

    Lo scrittore Roberto Emanuelli: “Psicofarmaci, disturbi e attacchi di panico? Non ho paura a dirlo: parlarne è una liberazione”. E sul Premio Strega e lo snobismo…
  • Ma Angelina Mango merita davvero di vincere Amici?

    di Maria Francesca Troisi

    Ma Angelina Mango merita davvero di vincere Amici?
  • Ecco chi è l’attrice hard scoperta da Rocco che ha baciato Alessandro Borghi, Vanessa Bruni: “Lo vedrete presto”

    di Niccolò Fantini

    Ecco chi è l’attrice hard scoperta da Rocco che ha baciato Alessandro Borghi, Vanessa Bruni: “Lo vedrete presto”
  • Cecchetto e la sua radio del futuro: “Mengoni? All'Eurovision no effetto Måneskin”. E su Pezzali “irriconoscente” e la musica di oggi...

    di Maria Francesca Troisi

    Cecchetto e la sua radio del futuro: “Mengoni? All'Eurovision no effetto Måneskin”. E su Pezzali “irriconoscente” e la musica di oggi...
  • di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

  • Se sei arrivato fin qui
    seguici su

    • Facebook
    • Twitter
    • Instagram
    • Newsletter
    • Instagram
    • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

    Latest

    • [VIDEO] Tragedia sfiorata alla 500 miglia di Indianapolis: una gomma vola sul pubblico

      di Giulia Ciriaci

      [VIDEO] Tragedia sfiorata alla 500 miglia di Indianapolis: una gomma vola sul pubblico
    • Perez attento, sta arrivando Alonso. E Marko lo attacca

      di Giulia Ciriaci

      Perez attento, sta arrivando Alonso. E Marko lo attacca
    • Nico Cereghini racconta a MOW il suo libro su Valentino Rossi: “Oggi non si può dire più niente, sarei politicamente scorretto”

      di Cosimo Curatola

      Nico Cereghini racconta a MOW il suo libro su Valentino Rossi: “Oggi non si può dire più niente, sarei politicamente scorretto”

    Next

    La guida definitiva di MOW alle canzoni italiane più tristi

    di Giulia Ciriaci

    La guida definitiva di MOW alle canzoni italiane più tristi
    Next Next

    La guida definitiva di MOW alle canzoni italiane più tristi

    • Attualità
    • Lifestyle
    • Formula 1
    • MotoGP
    • Sport
    • Culture
    • Tech
    • Fashion

    ©2020 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

    • Privacy