L’ospitata di Mara Maionchi a Belve da Francesca Fagnani ha fatto scoppiare vecchi rancori con Tiziano Ferro, del quale è stata produttrice a inizio carriera. Nell'intervista, infatti, la Maionchi aveva definito “ingrato” il cantante perché, a suo dire, sarebbe stato tra gli artisti che meno le hanno riconosciuto meriti nel suo successo professionale. Un’accusa a cui però Tiziano Ferro ha immediatamente risposto, prima tramite delle storie Instagram dicendo: “Ti sono sempre stato grato, te l’ho dimostrato un milione di volte durante un milione di occasione quindi mi chiedo: perché questo? Perché adesso? Che peccato, che tristezza”. E poi condividendo un articolo di MOW in sua difesa. Ma è vero quello che ha raccontato Tiziano Ferro? È vero che non volevano fagli fare coming out (tradotto: dire di essere gay) e che lo abbiamo obbligato a perdere peso? Lo abbiamo chiesto direttamente ad Alberto Salerno, storico produttore discografico che con la moglie Mara Maionchi ha seguito diversi artisti, tra cui proprio Tiziano Ferro nel periodo dell'esplosione dell'album Rosso Relativo.
Alberto Salerno, ha letto la polemica con Tiziano Ferro dopo l'ospitata di Mara Maionchi a Belve?
Quello che Mara intendeva non era che Tiziano non ci avesse mai ringraziato, perché quello lo ha fatto, ma una telefonata una volta ogni morte di papa uno potrebbe anche farla per sapere almeno come stai. Poteva essere un rapporto che non finiva nel nulla assoluto, ma questa cosa non è mai successa. Questo voleva dire Mara. Quando si sono chiusi i rapporti non si sono mai più sentiti neanche una volta, ma si può mantenere un rapporto amichevole anche senza per forza dover lavorare insieme.
Ma è vero che voi lo avete costretto a non fare coming out sulla sua omosessualità?
Lui può dire quello che vuole ma non è assolutamente vero, anzi. Se proprio ve la devo dire tutta, noi lo avevamo invitato a raccontare quelli che potevano essere i suoi sentimenti, perché noi ci rendiamo conto di certe situazioni e siamo sempre stati abituati. Sarebbe stata una forzatura al nostro modo di pensare dirgli una cosa del genere, perché uno deve essere libero di sentirsi e di dire quello che vuole. Ma ricordiamoci anche che nei primi anni del 2000 non era così facile fare coming out e noi abbiamo sempre tentato di proteggerlo. Tant'è che lui ha fatto coming out anni dopo.
Quindi non lo avete mai ostacolato?
Gli abbiamo persino chiesto se lui avesse delle inclinazioni di quel tipo, ma lui ci disse di no e ci negò questa cosa, per cui è andata esattamente al contrario rispetto a quanto racconta lui. Lo abbiamo agevolato in tutto e non capisco come faccia a dire una cosa del genere, è una vera e propria bugia. Ma poi in un rapporto artistico come fai a prescindere dal rapporto umano? Quest'ultimo è indispensabile e prevede anche e soprattutto comprensione, per cui io non mi sarei mai permesso di dire a un essere umano, anche se non lavorava con me, di non dire una cosa del genere.
E sul fatto che dovesse dimagrire è vero che lo avete spinto a farlo?
Sì, pesava 111 chili e gli ho detto che doveva dimagrire perché a vent'anni non poteva pesare così tanto, era una situazione malata. Noi lo abbiamo portato anche da un dietologo, un professore di primo livello che lo ha aiutato e poi lui si è messo anche a dieta. Al di là del lavoro era una cosa che lui doveva fare per sé stesso e pesare 111 chili non andava bene, io l'ho fatto per la sua salute.
Quindi non c'è stata alcuna pressione?
Gli ho detto chiaramente che se lui voleva vivere e anche lavorare in modo più sereno doveva dimagrire. Stiamo sempre parlando dei primi anni del 2000: oggi BigMama se lo può permettere, ma sono passati 23 anni e la società è molto mutata. Noi il problema gliel'abbiamo posto, ma gliel'abbiamo posto soprattutto come una questione di salute. Tant'è che lui a questa cosa ha dedicato anche un disco, il secondo che ha fatto, per cui penso che fosse contento di quello che abbiamo fatto per lui.
Come è stato Tiziano con voi nel vostro rapporto professionale?
È sempre stato corretto e non si è mai montato la testa, lui si è sempre comportato bene. A un certo punto lui ha deciso di non rinnovare il contratto ed era liberissimo di farlo, e non nego che ci sia dispiaciuto come dispiace sempre quando ci si separa da un lavoro che noi ritenevamo di aver fatto bene. È ovvio che quando si lavora insieme ci sono anche dei litigi ma questo fa parte delle regole del gioco, ma lui sotto questo aspetto si è sempre comportato benissimo. Siamo andati d'accordo fino alla fine e non riesco a capire che cosa sia successo adesso e perché dica queste cose.
Gianna Nannini ha detto: "Nel 1983 mi volevano sostituire con un’altra perché dicevano che non funzionavo più. Era previsto che a trent’anni non andassi più bene, ero vecchia per fare rock. ". È vero?
Io Gianna Nannini non l'ho mai seguita, è stata Mara che l'ha scoperta e portata al successo. Io non assistevo alle loro discussioni, ma mi sembra strano perché stasera va in onda il film su Gianna, e loro due si vogliono molto bene.
Ma ci sono artisti che a un certo punto diventano ingrati?
Può succedere e infatti c'è il famoso detto “non fare del bene se non puoi sopportare l'ingratitudine”. Ci sono anche artisti molto grati. Gianni Morandi ha lavorato con Migliacci per non so quanti anni, Mogol e Battisti anche. Per cui può succedere che una coppia si separi e che il manager abbia una voce in capitolo, altrimenti a cosa servirebbe? Deve subire solo le decisioni dell'artista? Se fosse così non avrebbe senso neanche il ruolo di manager perché lui è lì perché deve decidere delle cose. All'estero funziona così e nessuno mette in dubbio il nostro ruolo: l'artista fa l'artista e il manager pensa agli affari.
Chi è l'artista che con lei è stato più grato?
Sicuramente Mango. Anche se poi non abbiamo più lavorato insieme ci sentivamo spesso al telefono anche solo per sapere come stessimo. Non è solo questione di gratitudine, è più una questione di gentilezza e Mango è sempre stato molto carino con noi: anche quando non lavoravamo più insieme se capitava a Milano veniva a cena da noi. Abbiamo avuto ottimi rapporti anche con artisti non nostri.
Un nome?
Franco Battiato, che veniva a casa nostra a mangiare e giocavamo a carte insieme. Non ci devono essere per forza rapporti economici a legare le persone, ma ci si può frequentare e passare delle serate insieme anche senza avere un rapporto di lavoro. Con Alberto Fortis anche abbiamo mantenuto degli ottimi rapporti nonostante la separazione dopo il suo secondo disco perché io non ero d'accordo sulla linea artistica che aveva preso. In quel caso sono stato io ma ancora ci sentiamo al telefono. Non ci trovo nulla di strano e soprattutto spero che la polemica con Tiziano Ferro si spenga perché ci sono cose molto più importanti a cui pensare.