Perché Sanremo è Sanremo. Meno per gli orchestrali e le loro paghe da fame, una storia che sembra non arretrare di un centimetro, nonostante le denunce ficcanti. Ci abbiamo provato anche noi lo scorso anno. Detto fatto, una bella indagine interna all'orchestra sanremese. Risultato? Frasi mozzicate, detto non detto, timore di perdere il posto l'anno successivo, abitudine a compensi mortificanti. Eppure il ruolo dei musicisti a Sanremo è primario: non sono accompagnano le esibizioni live, ma per arrivare preparati provano più di un mese. Tre anni fa la prima polemica. “Ricchi cachet per artisti famosi e paghe vergognose per altri professionisti. Cinquanta euro al giorno è il compenso di molti musicisti che si esibiranno da oggi sul palco dell’Ariston”, le parole della segretaria nazionale Slc Cgil Emanuela Bizi. “Prove estenuanti e tempi di lavoro interminabili: dalle 10 del mattino fino a fine diretta, spesso dopo la mezzanotte. Sono condizioni inaccettabili - rincarava la dirigente sindacale – che svelano, ancora una volta, come dietro luci sfavillanti e giacche doppiopetto il mondo dello spettacolo in Italia non riconosca il lavoro degli artisti anche se, proprio sulle loro capacità e competenze, mette in piedi fruttuosi business”. La speranza che la situazione non fosse tale è stata spazzata via in un attimo. A metterci la faccia, per la prima volta, Eleonora Montagnana - in arte Orange - violinista, attrice e influencer, conosciuta per la collaborazione con diversi artisti, a cominciare da Ezio Bosso e poi Nek, Paola Turci, Loredana Bertè, Vasco Rossi e altri, e parte dell'orchestra festivaliera nel 2017.
Chi più di lei può conoscere la verità? E in un video ironico e amaro allo stesso tempo, lancia il curioso quizzone via TikTok:
“Secondo voi un orchestrale, per un mese e mezzo di lavoro tra Roma e Sanremo, prende:
A. Meno di 1500 euro
B. Meno di 2500 euro
C. Dai 2500 ai 5000”.
Ebbene, la risposta esatta è la A, come svela in prima persona nei commenti. Ancora meno del risaputo.
Certo, è passato qualche anno dal suo Sanremo, ma la sua accusa non è infondata, come conferma quasi in contemporanea Peppe Vessicchio in un'intervista rilasciata all'Avvenire, svelando un colloquio con il direttore artistico del Festival: “Ho chiesto ad Amadeus 'ma lo sai quanto guadagna un violinista laureato?' Lui sincero mi ha risposto 'non lo so'. Gli ho ribattuto, informati e poi mi dirai. A voi invece lo dico: per un mese e mezzo un orchestrale percepisce 2 mila euro netti”. Una cifra che, considerata la preparazione e professionalità dei Maestri, stride fortemente con i cachet ben più cospicui di ospiti e conduttori. Altro che ringraziamenti all'orchestra, paghiamo adeguatamente i professionisti della musica!