Va veloce Amadeus, così tanto da chiudere la seconda serata di Sanremo 2024 con un po' di minuti d'anticipo. Sarà per la fretta di cancellare la scenetta ridicola con la star americana di Grease, John Travolta? Almeno ci resteranno i meme del “Ballo del qua qua”, visto che chi per John, o la Rai stessa, da stamattina ha bloccato la messa in onda successiva in replica. Poco male, come al solito a brillare è chi conduce accanto al padrone di casa: la cocò Giorgia, straordinaria. Bellezza raffinata e semplice (che fa dimenticare persino l’improbabile look), a distanza di 30 anni con E poi torna a mangiarsi il palco dell’Ariston. Platea coinvolta, emozionata, su in alto i cuori e i cellulari per la co-conduttrice, che con la sua estensione vocale fa tremare i vetri fino a Palermo. Impareggiabile, la cantante romana ha superato i 50 anni, ma il timbro e la limpidezza sono quelli di una volta, e lo dimostra anche in un medley successivo: da Oro nero a Di sole e d'azzurro, fino a Come saprei, a ricordarci cosa sia davvero la perfezione.
Dopodiché si destreggia alla grande anche nel ruolo di spalla-complice: spontanea, attenta a non prendersi troppo sul serio, disinvolta nei tempi comici (fa bene anche la suora nel dopofestival di Fiorello a Viva Rai2). E si confessa anche il direttore artistico: “Vedendo come sta andando questa sera ho sbagliato a non averti chiamato prima a condurre con me il festival. Ma meglio tardi che mai”. Potrebbe benissimo ambire a essere l'erede di Amadeus, in tandem con Marco Mengoni. Una sola annotazione: serve un supporto psicologico per i cantanti che in questi primi due giorni si sono esibiti prima e dopo di loro. Il paragone non perdona, speriamo che presi dall'ansia non li abbiamo visti dare lezioni con la voce. C'è da dire che Amadeus ci ha azzeccato finora: i co-conduttori colonizzano il palco con il loro talento. Peccato che la nostra The Voice, che ha lasciato ammutolita anche Fiorella Mannoia (che affiatamento, che solidarietà tra le due), non abbia un repertorio all'altezza del suo dono.