Meno male che Sanremo c'è, e darà soddisfazione ed esposizione a molti. Del resto Amadeus, al quinto mandato, ha messo su una macchina che ha fatto tornare centrale la kermesse nel Paese; la città dei fiori, e pure la Rai, dovrebbero fargli un monumento. Ciò non toglie che purtroppo, forse anche a causa del successo delle sue edizioni, anche lo spazio riservato agli emergenti sia sempre meno attento alla scena indipendente (quella vera). Una riflessione che nasce dalla pubblicazione del listone degli aspiranti di Sanremo Giovani (solo 8 arriveranno in finale e 3 tra i Big). Ecco, quei 49 nuovi talenti scelti dalla Commissione Musicale (che ha scremato dalle 564 candidature iniziali) non sono proprio così nuovi...
C'è il reduce dal talent, in buona parte X Factor (e dalle diverse edizioni): Beatrice Quinta e i Santi Francesi, che hanno addirittura vinto la sedicesima stagione; e Vale LP e Margherita Principi. E non sono gli unici ad avere alle spalle un’esperienza in tv: non dimentichiamoci la scuderia di Maria De Filippi. Mi manda Amici, nomi che il pubblico di giovanissimi già conosce: Alex, Tancredi, Mameli, Ndg, Mose... Spazio poi alla star di Mare Fuori, Clara Soccini - Crazy J nella serie - già con una certa popolarità, quindi (e disco di platino per Origami all'alba); forse è più facile arrivare all’Ariston passando per i cadetti, avranno pensato quelli del team. Tra gli ammessi anche due streamer molto noti agli appassionati della piattaforma twitch: Grenbaud e Simone Panetti; e uno degli youtuber e tiktoker più amati (e con milioni di follower) Diego Lazzari. E perfino una figlia di., alias Chiamamifaro, i cui genitori sono la conduttrice Cristina Parodi e l'attuale sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Manco a dirlo tutti supportati da una casa discografica, anzi oltre la metà appartengono a una major.
Ben 13 sono con Universal Music, segue Sony Music Italy con 8, e chiude Warner Music Italy con 2, presente però anche con altri due artisti del suo distributore indipendente, ADA Music Italy. Ma come si può collocare sullo stesso piano chi è prodotto da una grossa etichetta e chi si auto-produce? Chi è già noto e chi è sconosciuto? Chiaro che i secondi faranno più fatica. D'altra parte Sanremo costa, e non lo scopriamo oggi. I cantanti prendono 48 mila euro ciascuno sotto forma di rimborso spese; ma il teatro Ariston si paga, gli alberghi pure, i parrucchieri, i truccatori, i tecnici costano – specifica nel dettaglio “Il Sole 24 ore” -. Non solo, c'è poi da pagare il direttore d’orchestra, i musicisti, gli arrangiamenti, stai a vedere che avere una major e/o essere già popolari ti risolve un problema. Non è un caso che non si chiamino più Nuove Proposte.