Sanremo, per quei quattro che lo considerano (solamente) una gara di canzoni, alza il sipario con la scelta dei 12 concorrenti della Finale Giovani (che si svolgerà il 19 dicembre), e ancor prima, domenica prossima, con l'annuncio dei big in gara. Curiosità che ci leveremo a ora di pranzo, nel bel mezzo del Tg1, perché Amadeus può anche sparecchiare se gli pare (e già questa sera comincerà con il bollettino dell'Ariston). Sanremo, abbiamo un problema (se vi pare), e non è l'eventuale nuova occupazione dei Måneskin che forse ritroveremo (per la quarta volta consecutiva) all'Ariston, dopo che l'hanno spuntata anche ai premi Siae (su Puccini!). No, non è nemmeno la quantità di ore di sonno che perderemo (che dopo i 30 anni, non hai più l'età). Ora Sanremo, guardiamoci negli occhi, perché la versione Giovani è quasi ad appannaggio esclusivo di major e talent (anche da Area Sanremo, 2 su 4, vale a dire: Omini e Fellow). Gente che non è emergente, in pratica, visto che arriva dalle serie di successo, vedi Mare Fuori o da altri programmi, vedi X Factor e Amici. Va detto, Sanremo, cara Rai, ha anche altri patemi a cui pensare: il dopo Ama. Questo e altri punti salienti che solleviamo con il critico musicale, nonché firma storica del Messaggero, Marco Molendini.
Ai premi Siae per la categoria “estero” i Måneskin hanno avuto la meglio su Puccini (e Nessun dorma)…
“Anche se le nomination sono correlate ai borderò, è comunque bizzarro: una scelta numerica e non di qualità”.
Che ne pensa del repack di Rush!?
“Le canzoni non sono granché, ma neanche mi aspettavo dell'altro. I Måneskin sono un fenomeno a parte, vedremo cosa resterà di loro tra qualche anno”.
Non vendono dischi, rilancia Guè.
“E chi li vende, ormai contano solo gli streaming...”.
Morgan intanto parla di clientelismo tra autori.
“Gli interessi di cui parla non è che non esistono, ma eviterei di interpretare il suo pensiero. Per quanto X Factor sia una fabbrica che non mi interessa, della sua cacciata non mi sorprendo. Per essere più chiari, diffido sempre di chi si vende come l’antisistema”.
Comunque la Warner, che tira in ballo, domina ovunque.
“Cibelli (Pico, presidente ndr) sta facendo una campagna acquisti non indifferente. Prende quote dalla concorrenza, e anche dalla ex Sony, ma è legittimo questo”.
Nel mentre si completa la rosa dei 12 concorrenti di Sanremo Giovani; 11 su 12 seguiti da major (ad esclusione di Lor3n), e anche Area Sanremo pesca da X Factor.
“Sanremo ormai è un talent nel talent; se questi sono i criteri di selezione, eliminerei del tutto il concorso dei Giovani. Dato che non parliamo più di emergenti, che senso ha? D'altra parte è un business talmente grande per cui si investe su nomi più o meno noti”.
Per il dopo Amadeus, ipotizza, che so, Gerry Scotti?
“Non lo vedo adatto, visto che non ha i tempi da Festival, al massimo può fare una serata, come già pare. La Rai avrà ben in mente su chi puntare, da Bonolis a Conti; certo non sarà facile eguagliare i successi degli ultimi anni”.