image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Satira sotto attacco? Giorgia Meloni querela il comico Daniele Fabbri: "Intimidatoria". Ecco cosa aveva detto e perché la premier chiede 20mila euro...

  • di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

13 marzo 2025

Satira sotto attacco? Giorgia Meloni querela il comico Daniele Fabbri: "Intimidatoria". Ecco cosa aveva detto e perché la premier chiede 20mila euro...
Giorgia Meloni trascina in tribunale il comico Daniele Fabbri per una battuta in un podcast. La premier chiede un risarcimento di 20mila euro. Ma è normale?

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

La satira è morta, lunga vita alla satira. Chissà cosa devono aver pensato dalle parti di Palazzo Chigi quando qualcuno ha deciso che era il momento di querelare un comico per un monologo che, a risentirlo, appare davvero innocuo. Già, perché Daniele Fabbri, uno di quei comici che la satira la fa davvero, senza il bisogno di allisciarsi i potenti, si è ritrovato nel bel mezzo di una querela per diffamazione da parte nientemeno che di Giorgia Meloni. Il motivo? Un episodio del suo podcast Contiene Parolacce, in cui Fabbri commentava la vicenda di un professore universitario che aveva insultato la futura premier con offese sessiste. Il comico prendeva le distanze dagli insulti, ma poi provava a spiegare come si può sfogare il sacrosanto diritto di critica senza cadere nella discriminazione. Come? Con parole buffe, ridicole, infantili. Tipo "puzzona" o "caccolosa". Un esempio surreale. Ma il presidente del Consiglio non l’ha presa bene. Così, carta bollata alla mano, la satira diventa un affare di Stato. E se il nome di Daniele Fabbri vi suona familiare, è perché questo non è il primo round tra lui e il potere: dai monologhi sulle religioni ai fumetti censurati, la sua è una carriera all’insegna dello schiaffo al perbenismo.

Daniele Fabbri
Daniele Fabbri

La vicenda, raccontata dallo stesso Fabbri nelle sue storie Instagram, è ai confini della realtà. Un comico che riceve una querela dal presidente del Consiglio per una battuta in un podcast. Non solo: Meloni avrebbe rincarato la dose, chiedendo un risarcimento danni di 20mila euro. Fabbri ha spiegato tutto, senza nascondere lo stupore e l'indignazione: "Questa querela mi è arrivata da un bel po' di tempo, però io finora non ho detto niente perché, da una parte, pensavo: 'certo che lei mi querela, per lei la satira è legittima soltanto quando se la può rigiocare a suo vantaggio'. Ma dall'altra parte pensavo: 'ma dai, ti pare?' Ma poi nel frattempo è pure diventata presidente del Consiglio. Con tutte le cose serie che ci sono da fare, con tutte le cose che hanno da fare i tribunali, ti pare, no? Questa cosa andrà a decadere'". E invece no. Perché la querela non è sparita, anzi: è diventata un caso di libertà d’espressione. Il comico aggiunge: "Pochi giorni fa ha pure rincarato la dose e vuole un risarcimento danni di 20mila euro per quelle parole lì. Non lo so, forse vuole coprire i buchi di bilancio con i soldi miei". Fabbri non è tipo da fare il martire, ma la questione è seria: “Un capo di governo che se la prende con un artista indipendente fa una mossa vigliacca”, dice senza giri di parole. E in effetti la domanda è lecita: davvero il problema dell’Italia nel 2025 è un monologo su un podcast satirico? Davvero un premier ha bisogno di querelare un comico per dimostrare la propria credibilità?

Daniele Fabbri
Daniele Fabbri

Quella di Giorgia Meloni, al comico, sembra infatti una querela intimidatoria: "Se non le puoi dire neanche 'puzzona' senza prenderti una querela, allora non le puoi dire più assolutamente nulla, perché qualsiasi cosa è più grave di 'puzzona'. Come fai a dirle se dice delle cose false o se dovesse fare delle leggi assurde o incostituzionali?". Ma il punto non è nemmeno la parola in sé, il punto è il principio. Se si inizia a zittire la satira con le carte bollate, poi cosa rimane? Un'Italia in cui l'unico modo per criticare il governo è con un meme? Fabbri lo dice chiaramente: "E guardate che non è il mio diritto alla satira, è soprattutto il vostro diritto alla satira. Perché la censura non serve a impedire agli artisti di fare satira, serve a impedire ai cittadini di ascoltarla, di vederla". E allora, davvero vale la pena una battaglia del genere? Perché chi ha voluto e poi non ritirato la querela, arrivando a chiedergli 20mila euro per una battuta, forse dovrebbe farsi due domande. E magari rispondersi con una risata. 

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Daniele Fabbri (@0danielefabbri)

20250313 141252482 5048

More

Il Pd ha fatto il cu*o a Elly Schlein sull’Ucraina? Travaglio spara: “Faccia domanda per i 5 Stelle, se non espelle i deputati”. Lo psicodramma sul riarmo Ue che affossa la segretaria

di Matteo Suanno Matteo Suanno

scacco matto?

Il Pd ha fatto il cu*o a Elly Schlein sull’Ucraina? Travaglio spara: “Faccia domanda per i 5 Stelle, se non espelle i deputati”. Lo psicodramma sul riarmo Ue che affossa la segretaria

Ma come ha fatto Donald Trump a perdere 15 chili mangiando di mer*a (fast food, coca e biscotti) e (forse) senza Ozempic o Wagovy? La dieta del presidente americano: "Non posso fare come voi..."

di Otto De Ambrogi Otto De Ambrogi

a stecchetto?

Ma come ha fatto Donald Trump a perdere 15 chili mangiando di mer*a (fast food, coca e biscotti) e (forse) senza Ozempic o Wagovy? La dieta del presidente americano: "Non posso fare come voi..."

Omicidio Chiara Poggi, Andrea Sempio sottoposto all’esame coatto del dna: lo scontrino del parcheggio è un alibi o una prova precostituita? Le impronte delle scarpe e le telefonate a casa della vittima: tutto quello che non torna nel delitto di Garlasco…

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

tutto da rifare

Omicidio Chiara Poggi, Andrea Sempio sottoposto all’esame coatto del dna: lo scontrino del parcheggio è un alibi o una prova precostituita? Le impronte delle scarpe e le telefonate a casa della vittima: tutto quello che non torna nel delitto di Garlasco…

Tag

  • Indagine
  • Indagini
  • Politica
  • cronaca giudiziaria
  • Comicità
  • Cronaca nera
  • tribunale
  • Diffamazione
  • Giorgia Meloni
  • querela
  • Dario fabbri
  • comico
  • Cronaca

Top Stories

  • Ma come si pronuncia il nome del Nobel per la letteratura 2025? Siamo gli unici così onesti da dirvi che László Krasznahorkai non sappiamo chi sia (ma proviamo a dirvelo lo stesso)

    di Riccardo Canaletti

    Ma come si pronuncia il nome del Nobel per la letteratura 2025? Siamo gli unici così onesti da dirvi che László Krasznahorkai non sappiamo chi sia (ma proviamo a dirvelo lo stesso)
  • Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?

    di Riccardo Canaletti

    Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?
  • E se qualcuno vi dicesse che “Una battaglia dopo l’altra” di Anderson con DiCaprio non è un capolavoro (né è un film attuale)? Lo fa Bret Easton Ellis. E la rivoluzione...

    di Matteo Cassol

    E se qualcuno vi dicesse che “Una battaglia dopo l’altra” di Anderson con DiCaprio non è un capolavoro (né è un film attuale)? Lo fa Bret Easton Ellis. E la rivoluzione...
  • Quando tutti erano cantautori impegnati lui era già avanti e parlava del futuro: disinformazione, gossip, pigrizia. Cosa ci resta di Ivan Graziani, l'Andrea Pazienza della musica

    di Riccardo Canaletti

    Quando tutti erano cantautori impegnati lui era già avanti e parlava del futuro: disinformazione, gossip, pigrizia. Cosa ci resta di Ivan Graziani, l'Andrea Pazienza della musica
  • La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse

    di Cosimo Curatola

    La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse
  • Intervista dolce, violenta, vera ad Anna Negri: “Mio padre Toni? Voleva cambiare il mondo, ma non si accorgeva dei rapporti di potere con mia madre e me”

    di Leonardo Caffo

    Intervista dolce, violenta, vera ad Anna Negri: “Mio padre Toni? Voleva cambiare il mondo, ma non si accorgeva dei rapporti di potere con mia madre e me”

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Avete visto come RaiPlay blasta Netflix sul Gattopardo? E lancia la sfida alla serie tv con il film di Visconti…

di Ilaria Ferretti

Avete visto come RaiPlay blasta Netflix sul Gattopardo? E lancia la sfida alla serie tv con il film di Visconti…
Next Next

Avete visto come RaiPlay blasta Netflix sul Gattopardo? E lancia...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy