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Scanzi risponde a chi
lo ha fischiato al concerto
dei Cccp: "Mi sono sentito punk..."

  • di Jacopo Tona Jacopo Tona

26 febbraio 2024

Scanzi risponde a chi lo ha fischiato al concerto dei Cccp: "Mi sono sentito punk..."
Ha mandato baci, si è inginocchiato, ha abbracciato Ferretti. I fischi, in buona sostanza, non hanno fatto altro che rinvigorire la sua autostima. Così dice Andrea Scanzi. Eppure, perché sentire la necessità di pubblicare due video, così dettagliatamente egotici, soltanto per squalificare i contestatori, bollandoli come falliti punkettoni e Novax?

di Jacopo Tona Jacopo Tona

Caro Andrea Scanzi, mettiti il cuore in pace. Se vuoi fare il performer ai concerti dei CCCP, e lo diciamo come si conviene, cioè alla terza persona singolare, dovresti mettere in conto che anche Andrea Scanzi potrebbe correre il rischio di venire fischiato. Il problema è che Andrea Scanzi non può tollerare che Andrea Scanzi venga fischiato. De Gregori, De André, Gaber, Battiato, Scanzi. Trova l'intruso. Ognuno di loro è stato contestato a un concerto. Però l'intruso c'è. Se non lo trovi, vuol dire che sei Andrea Scanzi in persona, e allora potresti anche iniziare il tuo video di risposta alla contestazione in questo modo. Non è un paradosso, è verità. Andrea Scanzi è stato fischiato a Berlino, al concerto dei CCCP, e la sera stessa ha pubblicato due video di risposta. Un reel sul suo profilo Instagram in cui si limitava a dire che era stato tutto meraviglioso, soprattutto la contestazione. Poi, un video più lungo e dettagliato, caricato sul suo canale YouTube, che si apre proprio con l'identificazione di Scanzi con cantanti del calibro di De André e Battiato. Ora, Scanzi non è certo un cantante. Non ancora. Ma dopo l'inizio, in cui si pone già in un Olimpo, il video prosegue, come la retorica impone, con il deprezzamento degli avversari. Lui un Dio, gli altri dei pezzenti. Scanzi parla infatti di contestazioni fatte da scappati di casa. Quasi sempre il contestatore è un cretino. Parole che potrebbero essere state benissimo pronunciate da Matteo Salvini, tra l'altro. Invece no. Siamo nel canale YouTube del giornalista più incredibilmente pettinato d'Italia. Continuiamo con l'ascolto. I contestatori sono persone che pensano che, se paghi, sei autorizzato a poter fare qualsiasi cosa, dice Scanzi. Pago, pretendo, in pratica. L'essenza del milanesismo yuppies anni ottanta applicata al pubblico di un concerto dei CCCP. A questo punto, o non abbiamo mai capito noi i CCCP, o non li ha capiti Scanzi che è salito sul palco con loro. Di quale sorta di mostro stiamo parlando? Dopodiché sembra che allo Scanzi performer subentri lo Scanzi giornalista, il quale si ricorda di sfuggita che ad Arezzo Wave I CCCP furono contestati ferocemente, dopo essere saliti sul palco dicendo di non applaudire perché non avrebbero fatto ciò che il pubblico chiedeva. "Arezzo mi attrezzo per il tuo disprezzo", disse Annarella in quell'occasione, tra fischi e lanci di monetine. Questo, in realtà, non aggiunge nulla al caso dei fischi a Scanzi, però ci ricorda che ai CCCP non è mai fregato un bel caz*o di niente di accontentare il pubblico che andava a vederli. Al contrario, la loro cifra artistica è spesso stata quella di voler disilludere i fan, sfruttando il metodo di una crisi dell'epos, una caduta degli Dei, una critica al mito. Una sorta di illuminismo sprezzante e contrario al fanatismo degli ascoltatori. Ferretti dice questo ai fan, dopo i fischi a Scanzi: vogliamo portare il disordine, non l'ordine. Tuttavia, ci sarebbe da osservare che, data la natura dialettica della contraddizione tra i due termini, ordine e disordine, uno è sempre pronto a trasformarsi nell'altro e viceversa. In altre parole, come sottolineato anche dallo stesso Scanzi in entrambi i video: scambiarsi insulti è prassi dei concerti punk, ai CCCP è sempre piaciuto provocare il pubblico, i CCCP sapevano che portare Scanzi avrebbe condotto ai fischi. Questo rende tutta la situazione qualcosa di prevedibile, di ordinato. Non c'è disordine in tutto ciò. Tutto è andato come doveva andare. La mimica di Ferretti che spalanca le braccia, balla, si inginocchia e intona il discorso sul "non sono come tu mi vuoi", non fa che confermare la sua soddisfazione per il colpo riuscito. Il pubblico vuole che Giovanni Lindo Ferretti non sia come lo vuole il pubblico. Forse è per questo che ha portato Scanzi, per trasferire l'indesiderabilità su un soggetto che non è lui. Perché il pubblico continua ad amare Ferretti, nonostante abbia usato tutti gli strumenti possibili e immaginabili per farsi odiare dai suoi ascoltatori: il fondamentalismo religioso, la destra populista, la sparizione dalle scene. Nulla di tutto ciò ha funzionato. Un rapporto da sempre basato sul disordine, è impossibile da disordinare, e la bellezza delle canzoni rimette in ordine tutto.

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Così, per stupire ancora, i CCCP hanno provato quest'altra mossa. Soltanto che Scanzi non è attrezzato al disprezzo altrui. Questo è sicuro. Altrimenti non avrebbe sentito l'esigenza di dover pubblicare non uno, ma ben due video per controbattere ai fischi, sottolineando per l'ennesima volta la sua grandeur napoleonica. Se la reazione ai fischi di Giovanni Lindo Ferretti è apprezzabile e ordinata, quella di Scanzi suona come il lamento di un antieroe ferito e pigolante. Perché poi il nostro motociclista entra nei dettagli. La contestazione è stata organizzata per tempo, prosegue, su Telegram, da gruppi di Novax, Ultravax, Ultranovax, imbecilli. Poi, i punkettoni, che dice di rispettare di più, anche se poi si ricorda di essere Scanzi e di essere stato fischiato, motivo per cui li chiama falliti di 50-60 anni. Perché Scanzi, sempre in terza persona, ovvio come il sole, agli occhi dei punkettoni (ribadiamolo perché è in sottotraccia, loro sono brutti vecchi e maleducati) è famoso, giovane, ricco, mainstream, figo, con una bella dialettica, dalla vita sembra avere tutto, e sta quindi antipatico per tutti questi motivi. Ci siamo, quindi. I fischi sarebbero pura e innata invidia sociale, estetica e sostanziale. È il circolo vizioso dell'autocelebrazione: sono troppo figo per poter essere anche simpatico, inutile sforzarsi. Dopodiché Scanzi passa alla sua personale esperienza dei fischi, per ribadire nuovamente che i contestatori sono dei falliti e che Ferretti li guardava negli occhi e loro abbassavano lo sguardo. Ma non si esaurisce tutto qui: alla pars destruens segue la pars costruens. E allora Andrea Scanzi ci concede il piacere di condividere la propria gloria, il momento in cui si inginocchia davanti al pubblico che lo fischia, non tutto eh il dieci per cento, lui che abbraccia Ferretti, la catarsi, una medaglia al petto, lui che esce mandando un bacio al popolo bue fischiante e mugghiante. Bellissimo, dice. Ringrazio i contestatori, dice. Non tutti, dice. Una serata mitologica, dice. Poi la chicca finale: l'autocelebrazione non è davvero tale se non celebra anche sé stessa. Così, ad Andrea Scanzi tocca il compito di dover descrivere come Egli abbia reagito splendidamente ai fischi, al punto che il novantanove percento dei suoi colleghi sarebbe scappato a gambe levate. Proprio così. Lui no, lui non ha semplicemente resistito e continuato a fare il suo e si è "sentito punk come nessuno". Inimmaginabile. Lui ha reagito in maniera eroicamente beffarda, come si addice a un vero strafigo. Ha maramaldeggiato. Ha skillato, come direbbero quelli ancora più giovani, ma non altrettanto fighi di Scanzi. Ha mandato baci, si è inginocchiato, ha abbracciato Ferretti. I fischi, in buona sostanza, non hanno fatto altro che rinvigorire il suo già aureo senso di autostima. Così dice. Eppure, perché sentire la necessità di pubblicare due video, così dettagliatamente egotici, soltanto per squalificare i contestatori, bollandoli come falliti punkettoni e Novax? Sarà mica una sorta di Pronto Soccorso dell'egocentrismo, in cerca di cure immediate? Tutto il senso del filmato, in effetti, sembra che sia il tentativo di dare una risposta al quesito fondamentale: perché mi hanno fischiato? Per cui la prima fase è quella di identificazione coi grandi - questa compare anche nella classificazione del narcisismo patologico sul DSM, il manuale clinico di riferimento - per cui Scanzi si infila nel gruppo dei mostri sacri della canzone italiana che sono stati contestati. Dopodiché si vanno a dequalificare gli avversari, indicandoli come Novax e come falliti. Poi, i fischi, eroicamente accolti. La crisi, il conflitto: la base di ogni storytelling. Infine, il ritorno alla grandiosità, il cammino verso la gloria imperitura: i fischi al concerto dei CCCP a Berlino, la risposta eroica. Fine. Cos'altro serve, al Mito? Nulla. Ma in tutto il discorso almeno una verità c'era. Scanzi è stato fischiato perché sta sul cz*o, in generale. Senza essere Novax né falliti né invidiosi. Ed è per questo che i CCCP lo hanno voluto sul palco. Non di certo per il suo ineffabile ed efebico splendore. 

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