Sulla carta Francesco Bianconi, leader dei Baustelle, e Baby K, queen dei tormentoni estivi, non potrebbero essere più diversi. L’ex rapper, abbonata allo yo iniziale davanti a ogni pezzo (che fa girare anche un po’ i coglioni), è di fatto una vera e propria fucina di hit usa e getta, brani che strizzano l’occhio al reggaeton e pure alle classifiche. Numeri alla mano, insomma, ha ragione lei. Su quel fronte è un talento, non c’è dubbio, con buona pace di chi arriccia il naso a ogni passaggio radiofonico. Il frontman dei Baustelle, invece, è un Artista con la A maiuscola, come lo definisce, e a ragione, la critica di settore, uno che canta da sempre alla De André, e che ci delizia con composizioni di pregiata fattura, tra cui uno dei dischi migliori dell’annata 2020, Forever per la precisione. Invece ecco che accade l’inimmaginabile (e col panettone ancora sul groppone), ossia la pubblicazione di un singolo cantato in coppia dai due, datato il 7 gennaio, e nello specifico, un brano già edito di lei.
“Speravo de morì prima”, è il commento fulmineo di diversi follower di lui, alla fatale notizia. Bianconi che fa il verso a un brano estivo, cantando di rimando con la regina del reggaeton? Questa sì che è una sorpresa, anche se a essere sinceri, il cantante toscano aveva già eseguito il brano dal vivo, seppure in solitaria, in versione pianoforte e voce, durante lo scorso tour estivo. Pigio quindi con cautela sul play, preparandomi all’inevitabile, ma il duetto in fondo non è affatto male, anzi stupisce in positivo. Tuttavia della “Playa”, questa la canzone incriminata, non è rimasto granché, solo il testo, per intenderci.
Il nobile Francesco, lanciato verso una carriera da solista di tutto rispetto (non è un caso che il singolo in questione funga da apripista al nuovo progetto), ha stravolto completamente l'originale, mettendo mano, e pesantemente, alle armonie del pezzo. Da gioia di vivere a struggimento delle serate invernali, ora che di quella sangria della canzone ne berremmo volentieri a bottiglie intere, specie per i nuovi "numeri" del Governo, che non ci fanno capire più una beneamata mazza. Ma andiamo avanti. Dicevo, la Playa 2.0 è una vera e propria scoperta, trasformata, e finemente, da tormentone che fa sculettare sulla spiaggia a ballad lenta e quasi teatrale, capace di infilarsi velocemente nella testa, anche perché, sottolineo pure, non è che ci sia tutto questo movimento in giro. Toccherà forse aspettare il Festival in riviera, e magari il nuovo lavoro di Cremonini, ma questa è un'altra storia, la racconteremo in seguito. Tornando a noi, il cantautore impegnato e la regina dell'estate insieme non sono affatto disdicevoli, ma per quanto sia tentata di riascoltare il brano e immaginare anche al contrario come sarebbe, “Yo Bianconi!”, sai che scene, un altro pensiero mi rapisce molesto.
Francesco Bianconi ha davvero bisogno di Baby K per far parlare di sé? Non mi fraintendete, l'ho detto e sottolineo pure col sangue, se serve. I due sanno il fatto loro nei rispettivi (e opposti) ambiti, e in coppia non sono affatto male, ma... il re dei Baustelle ha veramente necessità di avventurarsi in un duetto con una cantante che nei suoi pezzi piazza, con nonchalance, lo spottone dello shampoo in feat con Chiara Ferry (la Ferragni)? Insomma, un Artista (con la A maiuscola, lo ripeto) capace di rielaborare degnamente anche Milva e Guccini (non ce ne voglia Baby K, capirà da sola la disparità di livello), che coi Baustelle ha scritto dischi onorevoli e compone (ancora) da Dio, non avrebbe bisogno di strategie del genere per vendere. Perché chiariamolo, queste combinazioni servono solo a fare cassa, e poco a tutto il resto. Mi auguro sinceramente che d'ora in poi il buon Francesco non voglia intraprendere una nuova strada, decisamente più commerciale, sulla falsariga di Colapesce&DiMartino, per cui vi sarete strappati tutti le mutande (senza torto) allo scorso Sanremo, ma di cui, sono certa, non conoscete quasi niente (una prece per il loro ricco repertorio). Eppure il feat con Baby K è il singolo che sta ricevendo più condivisioni e commenti, segno che l’operazione, essenzialmente di marketing, funziona eccome, ma che tristezza!
Povera musica, che fine indegna t’aspetta, inondata dalle convenienze, in barba a tutto il resto. Vero anche che il cantante voleva compiacere la figlia, gran fan della figa ex rapper, e quindi un po’ faccio pace col progetto, sperando sempre che resti un esperimento fine a sé stesso, e che Bianconi torni a splendere di luce propria (magari insieme ai Baustelle) e non per commercial riflesso.