“Non se ne parla abbastanza” è una frase che ormai, paradossalmente, sentiamo spesso. Talvolta però quell’espressione rappresenta il vero: Blu. Il colore dell’autismo è un documentario che affronta un tema di cui è realmente difficile parlare. Cinque persone nello spettro autistico e le conseguenti dinamiche innescate nelle famiglie; cinque storie raccontate da Eleonora Daniele. Il documentario - produzione Libero in collaborazione con Rai Documentari - è scritto da Andrea Frassoni e Marco Falorni, che è anche regista, ed è andato in onda sabato 27 dicembre, ma ora è disponibile su Rai Play. Avevamo già intervistato i due autori alla Mostra del cinema di Venezia, dove presentarono in anteprima l’opera. “Ci sono molti concetti (tra cui la fragilità nelle sue varie forme e la morte, ndr) che in Italia non si possono toccare. Siamo un po’ indietro”, ci disse Falorni. Ovviamente il rischio di scadere nella retorica esiste. Ma come ci ha detto Frassoni Blu parla “di convivenza, di vita. Quello che facciamo è rendere i nostri racconti delle storie di vita vera”.
I protagonisti sono cinque ragazzi che lavorano al ristorante Luna Blu di La Spezia, un luogo in cui persone disabili trovano il modo di crescere e relazionarsi con gli altri. Insomma, uno spazio in cui veramente si lotta contro la paura che c’è verso certe storie. Il fondatore di Luna Blu, Alberto Brunetti, ha detto che “ci sono i momenti che danno la chiara dimostrazione (ben rappresentati in Blu, ndr) che, seppur con modi diversi, i ragazzi autistici hanno le nostre stesse emozioni”. Il regista Marco Falorni ha invece sottolineato il ruolo della rete pubblica nel progetto: “Rai Documentari ha creduto in questo progetto da subito. Coerentemente con la mission di servizio pubblico, negli ultimi anni, ci ha dato fiducia, per progetti che affrontano tematiche legate alle fragilità, dopo l’Alzheimer e la Sla, conoscere da vicino e raccontare realtà legate all’autismo è stata un’esperienza profonda e significativa”. Senza necessariamente soffermarsi sugli aspetti straordinari, Blu si concentra piuttosto sulle relazioni familiari in cui, come ribadito da Frassoni, “molti si possono ritrovare e sentirsi emotivamente coinvolti”. Il documentario è anche iscritto alla selezione dei David di Donatello 2026 ed è disponibile da subito su Rai Play.