Essere campani è croce e delizia. Lo sostiene a ragione Gigi D'Alessio, quando conferma che partire da Napoli e conquistare consenso è una corsa in affanno, in salita crescente. E anche legare il nome del cantante a pregiudizi infantili non è un gran merito, e appartiene solo a chi onestamente non capisce granché, perché al di là del gusto, è un valido musicista, non si può dire l'inverso. E così da buon napoletano festeggia i suoi primi trent'anni di carriera a casa sua, in quella Piazza del Plebiscito che è goduria per gli occhi, con un doppio evento (17 e 18 giugno), e una prima parte andata in onda in diretta televisiva (Rai), e un'altra prevista nella stessa piazza, ma senza camere al seguito.
E per la sua festa il partenopeo convoca un parterre di ospiti che fa emozionare pure il Sanremo di Amadeus (è un caso che sia presente insieme a Ciuri-Fiorello o vedremo il napoletano prossimamente in riviera?).
E così si passa dalla Incontrada, a cui offre le mozzarelle, al figlio LDA (cuore di papà), e poi Eros Ramazzotti, Amoroso, Mannoia e compagnia bella (esclusa la Tatangelo, ormai nemica giurata). Uno spettacolo tutto sommato gradevole, anche per i meno appassionati del genere, se si esclude qualche performance fuori tono, vedi Achille Lauro (ai casi non credo).
Ma in questo scintillio di fuochi d'artificio, la nota stonata è dietro l'angolo, sempre. Una nota stonata da 250 mila euro, tale è la cifra sborsata dalla Regione per sostenere l'evento. Una regione in rosso, a cui si versano tra le imposte più alte di Italia, e che taglia ovunque e a prescindere fondi, e senza ripensamenti, a partire dai teatri minori, San Carlo, come sollevato in precedenza dal consigliere Saiello (M5S), e proseguendo per la sanità. Ma come può succedere questo? Forse perché in Campania c'è un solo uomo al comando, De Luca Vincenzo, che da trent'anni ha sottomesso i campani alla sua spericolata politica, abbagliandoli con false promesse.
È quanto sottolinea anche l'On. Luigi Casciello, Forza Italia. "Perché tagliare il resto e destinare una somma simile a D'Alessio? Per scattare il suo selfie di propaganda! È nello stile del potere deluchiano, basta pensare come tratta i fondi destinati al San Carlo: comandiamo noi, decidiamo noi, come se fossero soldi personali, e non dei cittadini. In fondo ha sprecato soldi ovunque…”.
E a proposito di quei 500 mila euro promessi ai teatri minori, e mai pervenuti, aggiunge ancora l'On: “E come risponde? Che non sapeva nulla! E chi lo deve sapere, non governa lui?”. Ma perché sovvenzionare sempre i soliti? Fa sapere: “È la sua politica, di convinzione personalistica del potere. Ma attenzione, 250 mila euro sono una goccia nel mare. Il male è il criterio, mica Gigi D’Alessio. Per non parlare dello spot nello spot dell’ospedale Santobono, con appoggio del Papa in bella vista. Lodevole, per carità, sostenere la popolazione ucraina, ma è solo per sponsorizzare ciò che rende De Luca protagonista”. Semplice, amaro, "sistema campano".