image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Selvaggia Lucarelli e Adolescence: ma i giovani maschi sono tutti di destra? La (sua) risposta tra serie Netflix, minaccia femminista, Elon Musk e La Zanzara…

  • di Beniamino Carini Beniamino Carini

27 marzo 2025

Selvaggia Lucarelli e Adolescence: ma i giovani maschi sono tutti di destra? La (sua) risposta tra serie Netflix, minaccia femminista, Elon Musk e La Zanzara…
Selvaggia Lucarelli (e non solo) si è posta una domanda: perché i ragazzi tendono a votare a destra? La risposta, però, è ben più complessa di quanto si possa pensare. Tra l’influenza dei movimenti femministi visti come minacce, il successo di podcast provocatori come La Zanzara, la reazione al woke e tanto altro ancora, le dinamiche che guidano le scelte politiche delle nuove generazioni di maschi sono tutt’altro che scontate

di Beniamino Carini Beniamino Carini

Il mondo si sta spostando sempre più a destra? Forse sì, e tra i principali protagonisti di questa tendenza sembrano esserci proprio i più giovani. Un esempio evidente arriva dalla Germania, dove, dopo le elezioni, molti tweet hanno celebrato la netta vittoria del partito AfD. Tra questi, uno in particolare ha attirato l’attenzione di Selvaggia Lucarelli: un post contenente un grafico che evidenziava le preferenze di voto tra giovani uomini e donne. Dai dati emergeva come i ragazzi avessero votato in larga maggioranza per AfD, mentre il 34% delle loro coetanee aveva invece preferito la sinistra di Die Linke. Un divario simile è stato riscontrato anche nelle recenti elezioni americane, confermando una tendenza che merita di essere approfondita. Sulla sua newsletter Vale Tutto, Selvaggia scrive: “L’autrice del tweet (con il grafico), ironicamente, si domandava quindi: 'Cosa stiamo facendo come società per risolvere il problema dei maschi della generazione Z?'”. Questa è senza dubbio una domanda interessante. Tuttavia, come sottolinea Lucarelli, la risposta non andrebbe ricercata semplicemente nel concetto di “libertà di voto”. Nel corso della sua analisi, l'autrice richiama un episodio del suo passato, forse il modo più efficace per interpretare i fatti e i mali del presente. Perché sono tante le domande che bisognerebbe porsi. Tipo: I giovani votano davvero per protesta, oppure la questione è più complessa di quanto sembri? “Alle ultime elezioni, per la prima volta, è andata alle urne l’intera generazione nata con Tiktok, gruppi chiusi su Facebook”. Quest’ultimo un dettaglio non proprio da sottovalutare quando si parla di una generazione di giovanissimi cresciuti non a media tradizionali, ma a nuove idee di comunicazione e informazione. “In molto non li hanno visti arrivare”, scrive. Per poi precisare che invece lei, Selvaggia Lucarelli, quando quei milioni di minorenni si radunavano all'interno di gruppi su Facebook, “in balia di adulti che li educavano a colpi di meme razzisti, sessisti, abilisti e chi più ne ha più ne metta”, c’era. Ma questi gruppi da chi erano composti? Soprattutto da maschi “che trovavano dietro alla relativa privacy fornita dal gruppo chiuso un posto sicuro”. Per fare cosa? Parlare liberamente di cose ripugnanti e offensive. Ecco che allora si dipinge un quadro ben preciso, delineato non proprio da qualcosa di scherzoso bensì da “un comportamento tipicamente squadrista, fatto di manganellate digitali in gruppi coordinati e organizzati”, scrive Selvaggia.

Selvaggia Lucarelli
Selvaggia Lucarelli

Non finisce così l’analisi della firma del Fatto sul ritorno di fiammelle residuali destrorse tra i giovani di oggi. Si passa all'analisi della “minaccia femminista”. O meglio della sbagliata lettura e l’errato significato associato alla parola "femminismo", che nel 2025 sembra essere ancora per molti un oscuro segreto o una grave preoccupazione. Insomma l’emancipazione femminile spesso non è ben vista dagli uomini, perché forse la donna libera è ancora oggi un problema. Dopo una chiara e interessante riflessione, Selvaggia sostiene che “la destra è vista come l’unica speranza per i propri ‘diritti riproduttivi’”. Ecco che il femminismo per alcuni maschietti diventa una battaglia, loro “adulti in una società in cui il privilegio maschile è messo in discussione”. Di fronte all’avvento delle femministe digitali infatti, questi sentono la necessità di prendere posizione, stando dall’altra parte. Dopo aver parlato del desiderio di alcuni uomini di combattere il femminismo a suon di insulti e nefandezze, nasce un concetto, secondo Selvaggia, quello di ‘maschiosfera’ che merita di essere spiegato. Un orgoglio maschile in cui si mescolano “elementi a caso, come redpill, culto della forza, celebrazione della donna sottomessa”. Se fuori dall'Italia i principali riferimenti sarebbero podcaster e influencer legati al mondo delle arti marziali, nel Belpaese le cose funzionano diversamente. I modelli sono altri. Tra famosi e dissacranti podcast (si menziona nella newsletter anche “La Zanzara”) e volti di gente di destra che poi finiscono in vari contenuti promozionali. Si arriva poi anche a un altro punto. La reazione al woke. Tra i vari combattenti? Anche Elon Musk. Insomma quello che si evince da ciò che leggiamo (e da quello che vediamo nel mondo) nella newsletter Vale Tutto di Selvaggia è che abbiamo a che fare con un bel mix di problemi da risolvere e che dietro il voto a destra di giovanissimi c'è uno scenario complesso fatto di repulsione per il gender e interpretazioni sbagliate, per questo si spera che gli adulti del domani si risveglino. “Perché le elezioni si vincono e si perdono, ma gli elettori restano. E sono quelli che mi fanno paura”, conclude Selvaggia Lucarelli.  

20250327 163032364 6107
Post di Fratelli D’Italia
https://mowmag.com/?nl=1

More

Davvero Lady Gaga ha plagiato il logo "Mayhem" di Lost International? La somiglianza c'è, ma basta per chiedere 100 milioni di dollari? E c'è un precedente legato al copyright...

di Debora Pagano Debora Pagano

che Pokerface!

Davvero Lady Gaga ha plagiato il logo "Mayhem" di Lost International? La somiglianza c'è, ma basta per chiedere 100 milioni di dollari? E c'è un precedente legato al copyright...

Abbiamo visto in anteprima il nuovo film di Valerio Mastandrea ora al cinema, ma com’è? L'amore, la morte, Dostoevskij e quella voglia di restare aggrappati alla vita (“Nonostante” tutto)

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

c'è sempre una prima...

Abbiamo visto in anteprima il nuovo film di Valerio Mastandrea ora al cinema, ma com’è? L'amore, la morte, Dostoevskij e quella voglia di restare aggrappati alla vita (“Nonostante” tutto)

Tag

  • Selvaggia Lucarelli
  • Gossip
  • Attualità

Top Stories

  • Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…

    di Giulia Ciriaci

    Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…
  • Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”

    di Giulia Ciriaci

    Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”
  • I lavoratori del San Carlo fanno un esposto bomba: Viviana Jandoli assunta perché suo padre ha donato tramite la Banca d’Italia 80 mila euro alla Fondazione. Ma è vero? Dove sono le prove? Ecco cosa sappiamo

    di Riccardo Canaletti

    I lavoratori del San Carlo fanno un esposto bomba: Viviana Jandoli assunta perché suo padre ha donato tramite la Banca d’Italia 80 mila euro alla Fondazione. Ma è vero? Dove sono le prove? Ecco cosa sappiamo
  • Altri dubbi su Michele Sorrentino Mangini, Direttore artistico delle Officine San Carlo: incarichi in due conservatori, graduatorie e punteggi poco chiari. E per l’incarico a Vigliena ha l’autorizzazione?

    di Riccardo Canaletti

    Altri dubbi su Michele Sorrentino Mangini, Direttore artistico delle Officine San Carlo: incarichi in due conservatori, graduatorie e punteggi poco chiari. E per l’incarico a Vigliena ha l’autorizzazione?
  • Abbiamo fatto ascoltare Il Male, il disco degli Zen Circus, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Addio Vasco e Ligabue: con loro riparte la rivoluzione del rock…"

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Il Male, il disco degli Zen Circus, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Addio Vasco e Ligabue: con loro riparte la rivoluzione del rock…"
  • Tutti parlano di Beatrice Venezi, ma nessuno del Teatro San Carlo, eppure la cosa è molto più pesante: nomine controverse, peculato, per ora un indagato e in Italia ne scriviamo solo noi

    di Riccardo Canaletti

    Tutti parlano di Beatrice Venezi, ma nessuno del Teatro San Carlo, eppure la cosa è molto più pesante: nomine controverse, peculato, per ora un indagato e in Italia ne scriviamo solo noi

di Beniamino Carini Beniamino Carini

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Davvero Lady Gaga ha plagiato il logo "Mayhem" di Lost International? La somiglianza c'è, ma basta per chiedere 100 milioni di dollari? E c'è un precedente legato al copyright...

di Debora Pagano

Davvero Lady Gaga ha plagiato il logo "Mayhem" di Lost International? La somiglianza c'è, ma basta per chiedere 100 milioni di dollari? E c'è un precedente legato al copyright...
Next Next

Davvero Lady Gaga ha plagiato il logo "Mayhem" di Lost International?...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy