Ieri sera per la prima volta Shiva ha calcato il palco dell’Unipol Forum per uno dei due sold out registrati nella capitale meneghina. Una tappa importante, non solo per quello che quel palazzetto rappresenta in termini di status, ma soprattutto perché Shiva è a casa. “Casa dolce casa”, si appella così al pubblico, che nonostante la temperatura da sauna si sgola e si agita davanti ai suoi occhi. Questo è uno degli ultimi concerti previsti nella programmazione musicale del Forum, col caldo ci si sposta all’aperto di solito, ma questo evento è stato rimandato talmente tante volte che tutti si sono fatti andare bene le date definitive. Shiva, infatti, è stato a lungo impossibilitato ad esibirsi per questioni legali (tutti ricorderanno l’arresto e la condanna per tentato omicidio), lasciando i suoi fan in un’attesa speranzosa, che almeno ha avuto un lieto fine. “Quanto ho aspettato questo momento, ma voi avete aspettato quanto me. Milano è la mia città, ho un debole”, dichiara a metà spettacolo.

Lo show in sé è molto scarno. Lui è solo sul palco, mentre il dj fidato che chiama Billy in continuazione, sta fuori scena. Per scenografia invece c’è un ledwall su cui appare una casa. È la replica del quartier generale della sua squadra, la Santana Gang, che è una famiglia, una comitiva, ma anche un’azienda, in cui tutti i suoi amici hanno un ruolo. Non è difficile immaginarla nemmeno come la sua abitazione privata a Corsico, dove ha scontato gli arresti domiciliari. Come in quella casa lui ha visto passare le stagioni dal balcone, guardando solo il cielo cambiare, così nel video la villetta subisce tutte le variazioni atmosferiche, dalla pioggia alle fiamme. Sono presenti anche tutti i simboli dell’immaginario di Shiva, l’aquila appollaiata sul tetto che tutto scruta, la Madonnina di Milano come distintivo geografico e il colore rosso, che tinge tutto ciò che incontra. Nemmeno gli ospiti sono stati così numerosi come solo a Milano sarebbe potuto accadere, probabilmente per gli impegni estivi della maggioranza degli artisti. Sono arrivati a sorpresa solo Tony Boy, Paky e la coppia Nerissima Serpe-Papa V. Ma la folla è lì solo per lui, si percepisce da come si sposta l’aria e ancora di più dai movimenti delle masse. Shiva ci gioca e ordina la creazione di cerchi fra le persone in piedi e in un eccesso di fiducia, che confina con lo spirito d’onnipotenza, fa aprire in due il par terre per passarci in mezzo come Mosè nelle acque (paragone proposto da lui). “Dobbiamo dimostrare che siamo calmi” dice quando nota che il suo tentativo di avvicinarsi ai fan è un’impresa più ardua di quella che si era prospettato. Questi momenti però per quanto interattivi, intercedono molto con la fluidità del live, che già di per sé è assai complicato per il caldo subito dalla prima all’ultima fila. L’equilibrio tra realtà e rappresentazione, verità e finzione, rimane in bilico fin quando durante “Bossoli” viene proiettato il video della sparatoria, da cui è dipesa la sua condanna. Una scelta discutibile non solo per il messaggio violento, ma anche per una questione di tifoseria tra gang, che l’arte dovrebbe smorzare anziché caldeggiare. All’uscita, infatti, sono partiti dei cori contro la fazione nemica di Shiva, capitanata da Rondo. A sentire le ultime interviste rilasciate a Le Iene però, Shiva sembra ben consapevole di questi effetti e tanto lascia intendere che lui stesso stia ancora combattendo per emanciparsi da certe logiche. Verso la fine però arriva la parte virtuosa delle memorie autobiografiche. Shiva racconta di quando c’era lui in platea per il suo primo concerto da spettatore indicando il punto esatto, facendo riflettere che se ora è arrivato dall’altra parte, lo stesso può capitare a chiunque. “C’è chi è arrivato fin qua per talento, chi per fortuna, io un po’ per entrambe e poi” e fa il gesto della forza in segno di fatica. Il picco emotivo della serata si raggiunge con “Lettera a Draco” dedicata al figlio venuto alla luce mentre lui era rinchiuso a San Vittore, cantata a volto coperto da seduto per l’eccesso di commozione. Come ogni essere umano Shiva è uno che sbaglia, ma non si nasconde dietro la facciata di artista e quegli errori li piazza davanti gli occhi di tutti. Non provate a metterlo tra gli angeli o tra i demoni, perché sulla terra non c’è differenza alcuna.
