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Abbiamo fatto ascoltare SMG, il joint album di Sfera Ebbasta e Shiva, a uno che non li aveva mai sentiti, ma com’è? Piacerà alle vostre figlie. Ma c’è altro oltre a Biatch Cash e Flex?

  • di Gianni Miraglia Gianni Miraglia

11 aprile 2025

Abbiamo fatto ascoltare SMG, il joint album di Sfera Ebbasta e Shiva, a uno che non li aveva mai sentiti, ma com’è? Piacerà alle vostre figlie. Ma c’è altro oltre a Biatch Cash e Flex?
Com’è Santana Money Gang, joint album (attesissimo) di Sfera Ebbasta e Shiva? Lo abbiamo fatto ascoltare a Gianni Miraglia, che non li aveva mai sentiti. Il risultato? In questo disco non è tutto da buttare. Sicuramente, piacerà alle vostre figlie. Ma ci siamo chiesti: c’è altro oltre a “biatch”, cash e Flex?

di Gianni Miraglia Gianni Miraglia

Disclaimer: costretto a stare sveglio fino all’una del mattino per ascoltarmi (per la prima volta in vita mia) Sfera Ebbasta online da pochi minuti col nuovo disco SANTANA MONEY GANG, assieme a Shiva. E quindi ho mandato giù la microdose del demonio e mi sono ascoltato Grateful Dead, Glenn Branca, Black Flag e Suicide (Alan Vega, il cantante, mi prese a schiaffi che lo molestavo nei camerini). Comunque Gionata è un bel nome.

Sfera Ebbasta
Sfera Ebbasta Francesco Prandoni

“Ultimamente ho licenziato Dio”

Questa la frase che mi ha colpito, citazione dal Cantico dei drogati di De André. La questione non è quella dei testi misogini e il pippone sull’autotune, ma l’assenza del basso. Dai cantautori ai trapper. Gli italiani ne ignorano l’esistenza e quindi ce l’hanno più che piccolo. Senza basso, no groove.

“Scopiamo e poi ti rivesti (No no) / Raccontami quelle cose che agli altri non diresti / Quando sei da sola la sera, luna piena sopra i palazzi”

L’alterazione dovrebbe fare effetto e le pareti cantare con l’autotune. Certi ascolti vanno fatti alla grande, come nel film Paura e disgusto a Sesto San Giovanni. Dove nasce Gionata Boschetti che ha fatto i soldi come Sfera Ebbasta.

“E brucio banconote da cinquanta e da cento”

E io invece faccio gli spiccioli. Lui l’ho visto una volta mangiarsi il Mc su un jet da jet set, come fa Donald Trap. Marketing per minorenni. Però ti rispetto perché lo metti online di notte, precludendoti l’eiaculazione del record di streaming dei 14enni.

"Chi non ha mai avuto niente, cresce e vuole tutto quanto / Papà è morto e queste palle sono ciò che mi ha lasciato No no  / Mollami che sto fumando, dieci grammi all’ora"

La sensazione mentre ascolto Sfera Ebbasta e Shiva e intanto scrivo è più o meno, come quando scendono gli alieni e si ascoltano Sfera Ebbasta e Shiva. Lester Bangs è morto ascoltando gli Human League, Ian Curtis si è impiccato con Metallic Ko degli Stooges che ancora girava sul piatto. Spero di sopravvivere mentre schiaccio i tasti con le pupille da orso del luna park. Però riesco a scrivere psilocibina, oltre a SNTMGT Carlos Santana Money Gang Bang

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“in 30 nel back Uoh, uoh, uoh, sul Lambo, su una Range Money Gang Grazie a Dio non sono te (Santana)”. 

Uno dei due ha spiccato accento longolombardo. Non sto avendo pregiudizi, ovvero fatico a intimizzare il canone della trap italiana perché arrivo da ascolti ANALogici. Tutti si vantano delle loro gioventù.

“Ho pochi amici - son tutti armati, un po' suscettibili, Corsico è West side, Milano è fredda, fanculo Sala, sono io il sindaco (Milano)"

Le parole che riesco a fermare in questo flusso che dura quanto il disco. Ogni parola che esce dal flow è una dichiarazione, una certezza, un’affermazione che nessuno può contestare. Non ancora, almeno.

“Sono un uomo tranquillo ma devo fare guerra al migliore”

Da piccolo testa Sfera e poi basta: avete presente il monologo divertente sui nick dei rapper dei mafiosi italo-americani nel film Ghostdog?.

“E sono in sbatti se ti penso, devo accendermi un'altra sigaretta”

D'altronde, se il mondo non ti ha ancora schiacciato, perché non sentirsene padrone? Ecco la sua logica. Sensazione immediata. La vetta, quella cima scintillante di successo, è alla portata di mano. Ce l'ho fatta! - gridi nelle tue vene, nelle tue storie. La gioventù non conosce il dubbio, o meglio, non vuole conoscerlo. Ecco: ai trapper in generale manca l’ironia. Avete presente la poetica di LinkedIn. Coi Wanna be manager che fanno la gara a chi c’ha l’ambizione più lunga, in fluente Ai english.

“Ti vorrei portare via però un posto non c'è  / Questo mondo parla soltanto la lingua del cash”

La stessa cosa con queste nenie autotuniche: che arrivano tutti dal quartiere fra’ e ce l’hanno fatta fra’ e ora che cagano i money le bitch Fanno la fila. Ma il vero dissing lo faccio ai tanti della mia generazione sempre a criticarli, nella condizione che invece nei ’70 le loro amate rockstar fossero ribelli anti-sistema: che però quanto diventa marketing è come la trap: FARE SEMPRE E SOLO SOLDI. Almeno i trapper non fingono. Il sistema lo scalano e guadagnano e se ne vantano come dei Donald Trap coi capelli. Ma che dire in definitiva di questo disco? Boh, tanto chi se le legge le recensioni. E comunque alle vostre figlie piacerà. Biatch Cash Flex.

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