Noi di MOW siamo stati al Mubi Fest dal 13 al 15 dicembre, la prima edizione italiana del festival organizzato dalla piattaforma di streaming dedicata al cinema d’autore. E per chi se lo stesse chiedendo, no, non c’erano film armeni con sottotitoli in croato: la programmazione ha offerto visioni di qualità, talk ispirati e magici (come quello con Alice Rohrwacher) e momenti musicali imperdibili, tra cui dj set e performance speciali - impossibile dimenticare quella di Margherita Vicario. Il Mubi Fest è stata l’occasione perfetta per rinnovare le promesse di matrimonio con la settima arte da parte di chi il cinema lo ama e lo sceglie ancora, ogni giorno. Come Alice Rohrwacher che, in dialogo con il regista Alexandre Koberidze, ha presentato What Do We See When We Look at the Sky?, il film del regista georgiano su un amore che non riesce a stare al mondo. Temi, posti, sezioni di spazio e di tempo di Koberidze che la nostra Alice conosce molto bene. "Fin da piccola ho sempre sentito, guardando la realtà, di essere di fronte a un segreto, a qualcosa che stava accadendo che era lì ma che nascondeva un amore celato", ha detto la regista di Lazzaro felice e La chimera.
Se la cultura spesso viene vista come qualcosa di difficile, ineffabile o incomprensibile, un evento come il Mubi Fest ci ricorda quanto questa sia invece una materia semplice, fatta soltanto di dialoghi tra persone che forse non si conoscono su cose che magari non si sapevano. Come il film muto che girerà Alice Rohrwacher, le opere "belle che sfidano la vita" sul grande schermo come ci ha spiegato Luca Marinelli (sembrerebbe che dal 2025 sarà disponibile una lista di film scelti da lui su Mubi). Tutto questo è accaduto in un posto labirintico e accogliente insieme, l'Adi Design Museum in cui, per la durata di tre giorni, è stato possibile parlare e respirare cinema tra gen Z e millenial sull'orlo di una crisi di nervi, commentare i film e conoscere da vicino autori come Tarsem Singh. Da The Fall, la straordinaria storia di più cadute e più rinascite a Shiva Baby, un film potente che è perfetto riflesso di chi sono i giovani spaesati di oggi (una sottospecie di crisi esistenziale di una ragazza durante un funerale ebraico), passando per un selezione di corti ricercatissimi e titoli più mainstream come Her di Spike Jonze, il Mubi Fest è stato cinema puro, vero. Ed è stato bellissimo ed eccitante, tanto quanto è sexy riempirsi la bocca di cultura, farne parte.