A Fiera Milano Live è stato messo in scena lo spettacolo unico, che Sfera Ebbasta e Shiva hanno pensato per “Santana Money Gang”, il loro joint album uscito ad aprile. In questo strascico di estate settembrino sono stati tanti i concerti che ha accolto la Fiera di Rho, che per la sua capienza si presta agli eventi di grande portata molto meglio degli ippodromi, ma non senza problemi. Mi riferisco alla gestione degli ingressi per gli anelli gold e silver più prossimi al palco, per i quali si accede solo facendosi varco tra la folla, in un gioco di forza che sfiora la violenza. Non c’erano corridoi dedicati, arrecando un danno a chi arrivava allo show all’inizio comunicato sul biglietto. Dopo tutto chi paga di più per il prato silver o gold lo fa proprio per non dover arrivare con un anticipo spropositato sul luogo, pur garantendosi una postazione eccellente. Aldilà di questo appunto di cui Sfera e Shiva non hanno responsabilità diretta, bisogna dire che laddove ci sono folle ingombranti e poco governabili, si annidano i successi. Sì, perché il pubblico era numeroso, come forse neanche i due rapper avevano previsto. “Gli invidiosi non se lo aspettavano” dice Shiva a metà serata, allungando lo sguardo sul par terre. Il re e il principe di Milano. Così riporta l’annuncio che scorre sui led alla fine della serata: “Questa notte siamo qui per riscrivere le regole, Diamo il benvenuto al re e al principe di Milano”. Nell’aristocrazia della trap una tale titolazione non trova oppositori e la data di ieri ne è stata la conferma. È vero, non hanno voci virtuose, usano l’auto-tune per tutto il tempo, non ci sono strumentisti ad accompagnarli, i testi sono volgari e spesso diseducativi, ma in fatto di energia non hanno pari. Intanto non hanno fatto ricorso al playback rappando ogni canzone, gesto che oggi fa notizia, purtroppo e poi la fratellanza tra i due lancia un buon segnale, lontano dalle immagini violente che spesso dipingono nelle canzoni. Shiva lo sa, anche perché è cresciuto rispetto a certi testi che continuano comunque a far parte del suo repertorio e del suo passato, che non ha senso nascondere. “Questa è la vittoria della Trap e della musica italiana, anche se il linguaggio a volte è un po’ sbagliato. Che si può fare…”.

Se nella prima ora Sfera e Shiva si sono dedicati ai brani di “Santana Money Gang” e agli altri singoli che condividono, nella seconda parte, in cui fisiologicamente il pubblico è più coinvolto, si sono alternati in due momenti da soli. Si sono ricongiunti poi sul finale, dove si divertono a scambiarsi le parti, come su “Cupido” di Sfera, di cui è stato Shiva a cantare il ritornello. A dividere i tempi un video mostra i due cantanti durante la registrazione del disco in giro per il mondo, in studio e mentre giocano con i rispettivi figli, Gabriel e Draco, citati anche nei loro testi. Tra gli ospiti, a supportare Shiva sono venuti Kid Yugi e Tony Boy, mentre per Sfera sono arrivati Tedua e Marracash, con cui ha intonato “15 piani” su un fondale ecclesiastico, per sottolineare la sacralità di quelle barre. Come effetto speciale, oltre alle due macchine con il logo SMG (“Santana Money Gang”) che Sfera aveva comprato per sé e per Shiva per il lancio del disco, sono comparse in cielo delle luci con lo stesso logo, SMG, per poi essere rimpiazzate alla fine dalla scritta “Grazie”. Non ci sono grandi momenti di dialogo né tra di loro né con la platea, se non scarni scambi di battute e apprezzamenti, soprattutto con gli ospiti. Tedua si è complimentato con Sfera per la sua presenza come ospite da Drake al Forum e per aver portato in alto la trap italiana. Sfera invece ha ringraziato Marracash per essere stato il primo ad aver creduto in lui, offrendogli un contratto discografico, nella sua vecchia etichetta discografica Roccia Music. Shiva l’aveva detto invece, “Sono di poche parole, mi esprimo meglio con le canzoni, ma questa sera è la vittoria della trap, questo significa che incominciamo a venire capiti”.
