Una vera artista non conosce tempo e questo concetto si addice alla perfezione a Cristina D’Avena. A tre anni, già calcava il palcoscenico dell’Antoniano di Bologna con il Walzer del moscerino mentre a sedici anni la chiamata dell’allora Fininvest per interpretare una sigla; da quel Bambino Pinocchio sono scaturite altre 750 sigle, scritte dai più grandi artisti in circolazione: Alessandra Valeri Manera, mentore di Cristina e capo struttura della fascia ragazzi Mediaset dal 1981 al 2001, Piero Cassano, Ninni Carucci, Valeriano Chiaravalle, Giorgio Vanni, Enzo Draghi, Silvio Amato, Massimiliano Pani. Una storia irripetibile che, al momento, non ha eguali, da Guinness dei primati. Cristina D’Avena piace ai bambini come ai ragazzi, agli adulti come agli anziani, finanche alle famiglie, semplicemente perché è rimasta sempre sé stessa, attaccata a quel filone bambinesco che non ha periodo, perché in fondo tornare bambini fa sempre bene e il pubblico lo sa, specialmente nella stramba quotidianità delle grandi città e nel post pandemia, dove stress e preoccupazioni sono all’ordine del giorno. A 58 anni, quindi giovanissima per i tempi che corrono, la D’Avena trasmette lo stesso entusiasmo delle prime sigle, di quando interpretava i telefilm delle serie Licia o Cristina, o di quando conduceva Sabato al Circo o Game Boat. La stessa allegria che si ritrova nei concerti dal vivo, che siano semplicemente in un centro commerciale, nei palazzetti, discoteche o parchi.
Anche quando Mediaset, nel 2001, ha deciso di smantellare quasi completamente la fascia ragazzi, Cristina D’Avena ha continuato a cantare le poche sigle che le venivano proposte, fino quasi alla completa scomparsa di queste. Mediaset, per quarant’anni, ha guadagnato e continua a farlo su un’artista che a ogni uscita discografica raggiunge i primi posti, se non il primo della classica Fimi o Amazon; un caso unico al mondo se si pensa che si tratta pur sempre di sigle di cartoni animati o al massimo di canzoni interne a serie tv da lei interpretate. È logico che, dopo la fine di Bim Bum Bam, Ciao Ciao, Ciao Ciao Mattina e Game Boat, cioè i programmi che componevano con enorme successo la fascia ragazzi del Biscione, anche Cristina abbia avuto una minore presenza televisiva. Tra ospitate mirate, come quella di super ospite al Festival di Sanremo del 2016, e importanti concerti, è riuscita a destreggiarsi per rimanere nel cuore di milioni di persone.
Ultimamente, in veste d’inviata all’Enrico Papi Show su Canale5, di giurata allo Zecchino d’Oro su Rai1, come conduttrice de Lo Zecchino di Natale sempre su Rai1 e il disco 40-Il Sogno continua in collaborazione con RTI e Warner Music (al debutto, 6° in Fimi e 1° in Amazon) è tornata preponderante sulla scena televisiva e musicale italiana, con grandi ascolti e record di vendite, sintomo del fatto che televisione, musica e pubblico sono in acclamazione e hanno ancora voglia di lei. Al palmares, manca un contatto da parte delle piattaforme streaming, sempre alla ricerca di personaggi di successo da raccontare o inserire nelle produzioni; Cristina D’Avena è un’artista di cui di sa poco o nulla della vita privata o familiare, ed è forse per questo che presto le OTT arriveranno nella sua vita. Attendere per credere, anche perché i recenti rumors parlano di un progetto in arrivo in qualche modo legato ai suoi celebri telefilm.