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Stateci, l'auto-tune e le basi pre-registrate sono usate da tutti i cantanti (nessuno escluso!)

  • di Giorgio Baù Giorgio Baù

3 agosto 2023

Stateci, l'auto-tune e le basi pre-registrate sono usate da tutti i cantanti (nessuno escluso!)
Le critiche all'auto-tune, che permette di distorcere la voce e offre anche una correzione all'intonazione, non passano mai. L'ultima frecciata è quella di Samuele Bersani, che punta il dito contro Sfera Ebbasta, colpevole - senza il suo ausilio - di stonare. Insomma, lo strumento divide da sempre, ma siete sicuri che sia l'unico aiutino a cui fanno ricorso i cantanti?

di Giorgio Baù Giorgio Baù

Io difendo l’autotune.

In un’estate musicale scandita da brani poco interessanti e da dissing improbabili irrompe Sfera Ebbasta. Tutto nasce da un post di Samuele Bersani in cui il cantautore scrive: “Mi hanno girato un video dove a uno di questi semidei contemporanei della rima cantata si stacca l’autotune per qualche secondo sul palco, ed è stato come vedere Icaro colare a picco”. Da qui in poi abbiamo potuto assistere alla peggiore espressione della discussione polarizzata, con i fan di Sfera che insultano Bersani e i fan di Bersani che insultano Sfera, in un’atmosfera da tifo calcistico. Io non intendo difendere né Bersani né Sfera (che non hanno certo bisogno di me), io difendo l’autotune. Sì lui. È sulla bocca di tutti, vituperato, additato come il male assoluto, un trucco per chi non sa cantare ma soprattutto vittima della grande ipocrisia che pervade il mondo della musica mainstream. Già, perché i trucchi nella musica ci sono da sempre solo che non ve ne accorgete.

Sfera Ebbasta e Samuele Bersani
Sfera Ebbasta e Samuele Bersani

L’autotune nasce nel 1997 come strumento da utilizzare in studio di registrazione per correggere l’intonazione dei cantanti e contrariamente a quello che si può pensare non si utilizza solo per chi “non sa cantare”. Può capitare di incidere una parte cantata complessivamente ottima ma con un piccolo problema di intonazione. Qualora non ci sia il tempo di registrarla nuovamente entra in azione l’amico autotune che corregge il problema e permette a produttori, fonici e artisti di salvare tempo e denaro. Si, perché il tempo in studio costa caro. Non ci crederete ma oggi la quasi totalità dei brani che ascoltate, di qualsiasi artista, utilizza l’autotune in modo più o meno massiccio. So già che qualcuno di voi penserà: “Ma la voce di un cantante pop non suona come quella di un trapper”. Verissimo. In ambito trap, l’autotune non viene utilizzato tanto in modo correttivo quanto in modo creativo estremizzando i parametri di correzione del software e generando quel tipico sound “robotico”. In questo mondo musicale l’auto-tune cambia il suo ruolo e da strumento di correzione diventa un vero e proprio effetto che caratterizza l’estetica di un genere musicale, un po’ com’è stato per la distorsione applicata alle chitarre elettriche per il rock.

Senza questi effetti l’estetica di uno stile musicale viene a mancare perdendo una parte della sua identità.La prima canzone di successo ad utilizzare l’autotune in questo modo è stata la celebre Believe di Cher nell’ormai lontano 1998, anche se il primissimo esperimento in questo senso è stato da parte di Kid Rock. L’eredità è stata nel tempo raccolta da vari artisti, da T-Pain ai Radiohead arrivando ai più contemporanei Kanye West e Travis Scott. Il successo di questi artisti ha portato l’auto-tune ad essere un effetto riconosciuto e accettato nella produzione musicale moderna e per quanto si possa non apprezzare è solo un effetto come tanti altri.

Samuele Bersani
Samuele Bersani

Se invece la critica è rivolta all’utilizzo dal vivo dell’autotune perché il concerto deve essere senza trucchi, dovreste anche sapere che ormai è molto raro assistere a un’esibizione autentica. Ad esempio, è molto comune l'utilizzo di basi pre-registrate. Su queste basi ci possono essere: strumenti aggiuntivi, voci aggiuntive ma anche copie degli stessi strumentie voci suonate sul palco. Fidatevi, anche il più insospettabile le utilizza e in rete potete reperire un sacco di epic fail con basi che si interrompono durante il concerto e il conseguente imbarazzo dell’artista. Se tenete così tanto alla purezza dell’esibizione chiedete ai vostri artisti preferiti di essere chiari sull’argomento e rifiutate di andare ai concerti di chi utilizza auto-tune, basi pre-registrate o quant’altro. Notereste come la vostra scelta si ridurrebbe drasticamente. Bisogna comprendere che l’idea del concerto, ovvero dell’esibizione rigorosamente dal vivo di un ensamble di musicisti, è sempre meno comune (specialmente per ciò che riguarda i grandi concerti). Oggi si assiste per lo più a spettacoli, ricchi di artefatti e dove la performance dal vivo è solo una parte dello show.

Non c’è nulla di male, basta essere consapevoli di che tipo di spettacolo si va a vedere per evitare di rimanere delusi anche se a giudicare dall’affluenza di questa tornata di concerti estivi sembra che questo aspetto non interessi poi tanto. E quindi mi chiedo: se tutto questo vi va bene perchè ve la prendete con l’auto-tune? Che vi ha fatto di male?

Sfera Ebbasta.
Sfera Ebbasta.

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