Cos'è questo Tananai? Come è noto, lo pseudonimo artistico di Alberto Cotta Ramasino in dialetto milanese significa "confusione", "baccano", ma anche "grande schiamazzo di gente che ciarla e grida". Mai come oggi, si potrebbe dire "nomen omen". Mancano tre settimane al prossimo Festival di Sanremo e Amadeus, nella giornata di ieri, giovedì 11 gennaio, si è prodotto nell'ennesimo annuncio riguardo allo show che verrà, annunciando al Tg1 i cantanti che si esibiranno sul palco di Piazza Colombo, durante la kermesse. Tra questi anche Tananai che ha voluto festeggiare con un post Instagram fin da subito finito nel mirino dei mesterianti dell'indignazione social: lo vediamo, infatti, trasfigurato in uno scatto XXL, con sorriso e pappagorgia in primissimo piano. A corredo, la caption: "Spero di rimettermi in forma per l’ospitata a Sanremo mannaggia ad Amadeus, mi stavo rilassando". Apriti cielo! Nei commenti chiunque, da Giorgia Soleri in poi, lo accusa di grassofobia intimandogli di scusarsi e cancellare la foto perché "non fa ridere scherzare sulle persone sovrappeso. Se lo fossi, capiresti come mai". Peccato che il nostro Cotta Ramasino sia stato obeso da adolescente, lo ha raccontato più volte in svariate interviste, arrivando a dire di non essere andato a scuola per mesi perché provava vergogna a farsi vedere. Ora, di nuovo, lo state tutti bullizzando. Per niente.
"Baby ritorna da me e metti via quella cassoeula". Questo uno dei pochi commenti "positivi", nonché geniali, che il post della discordia si è guadagnato. Per il resto, fioccano lunghissimi pipponi e predicozzi su quanto, come e perché Tananai abbia sbagliato a postare uno scatto in cui si mostra modificato in evidente sovrappeso. Gli utenti lo accusano di "grassofobia", gli ricordano che anche se pesasse un quintale, potrebbe comunque salire sul palco dell'Ariston, che non si ride sulle "persone marginalizzate". Così tanto "marginalizzate" che, oggi come oggi, BigMama è in gara a Sanremo ed esiste sul web come a Hollywood gente famosa e seguitissima solo in virtù dei (tanti) chili di troppo che tiene. Perché "grasso e bello", anzi, "bel messaggio", con buona pace della salute. Guai a dire che pesare 300 chili o giù di lì sia una condizione clinica patologica, da un punto di vista medico, tanto quanto pesarne 30 o su di lì. Ma questa è un'altra storia.
Ora facciamo lo sforzo di parlare, per un attimo, la stessa lingua dei mestieranti dell'indignazione social: in genere, questi individui credono che non si possa scherzare su una data categoria di persone, specie se una minoranza, a meno che non se ne faccia parte. O se non si è vissuto sulla propria pelle un determinato tipo di svantaggio o condizione "marginalizzante". Scritto in parole povere: se sei etero, non puoi fare una battuta sui gay. Se sei gay, invece, puoi chiamare tuttë "fr0ce" e chiunque riderà con te. Benissimo, eccoci a calare l'asso: Tananai è stato obeso. Come ha raccontato in un'intervista al Corriere di cui riportiamo qui uno stralcio saliente:
Da ragazzino ero alto un metro e cinquanta, pesavo 82 chili. Mi chiamavano 'ciccione' e mi spintovano. Ho saltato qualche mese di scuola perché non volevo farmi vedere. Non mi definirei vittima di bullismo, anche perché quei commenti non erano niente rispetto ai tweet che ho ricevuto durante il primo Sanremo (ride, ndr).
E quindi di cosa stiamo parlando? Di niente, al solito. Solo che, ancora una volta al solito, questo niente tocca pure difenderlo d'ufficio contro gli indignati del web, quella sterminata orda di militanti che scriverebbero qualunque cosa pur di passare per buoni, pur di di raccattare quache cuoricione Instagram, magari traducibile in follow. Qui, anche mettendosi a ragionare come sragionano loro, hanno tutti perso una ottima occasione per tacere. Visto che Tananai "sa" cosa significhi ritrovarsi a essere marginalizzato per il proprio aspetto fisico. E che ha scelto, da sempre, di riderci sopra invece di fare la vittima di professione, anche considerato che, grazie a Mefisto, una professione vera, a differenza di tanti altri, la tiene.
Immancabile tra le fila degli indignati anche la solita Giorgia Soleri che, oramai, non sa più a cosa attaccarsi pur di far parlare di sé e quindi ogni mattina si sveglia, ovviamente coi crampi al pancino, e cerca disperatamente l'onda buona della polemica da surfare, sperando di diventare trend o che, più in generale, qualcuno si accorga di lei: "Ma perché pensate che la grassezza sia una punch line? Raga, no. No", scrive accigliata. In effetti, aveva fatto molto più ridere la nostra "Signorina Nessuno" quando si era professata "prima donna a fare il red carpet della Mostra del Cinema di Venezia coi peli (ossigenati, ndr) sulle gambe". Sempre lei che, solo qualche mese prima, aveva dichiarato tramite storie Instagram, pure con un certo orgoglio, che non avrebbe mai passato una serata a guardare un film, un qualsiasi film, " perché per me è troppo noioso".
Come ogni giorno, tocca scegliere chi seguire, chi ammirare, chi ci fa più o meno simpatia come personaggio. Tra Tananai e i fin troppi affetti da giorgiasolerite che rumoreggiano senza posa sui social, per fortuna, schierarsi è anche fin troppo semplice. Alberto, ritorna a Sanremo e metti via quella cassoeula!