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Temptation Island si rompe le corna. Era proprio necessaria una seconda edizione in così poco tempo? Una minestra riscaldata al ragù di cervo...

  • di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

11 settembre 2024

Temptation Island si rompe le corna. Era proprio necessaria una seconda edizione in così poco tempo? Una minestra riscaldata al ragù di cervo...
Su Canale 5 è appena partita una nuova edizione settembrina di Temptation Island, l'amatissimo reality per cervi, che di solito trova felice collocazione durante l'estate. A un soffio dalla scorsa covata, la puntata d'esordio è una minestra riscaldata che non riesce (ancora?) ad appassionare. Le coppie in gioco sono attanagliate dalle solite dinamiche tossiche, sembrano copie carbone di quelle già viste soltanto un mesetto abbondante fa. E la noia regna sovrana. Il programma si è rotto le corna?

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

Scriviamo al buio. Iersera, martedì 10 settembre, è andata in onda la prima puntata dell'edizione settembrina di Temptation Island e gli ascolti della trasmissione verranno resi pubblici soltanto nel pomeriggio. Poco importa, il punto è che, forse per la prima volta, ci siamo annoiati di fronte a questa minestra riscaldata al ragù di cervo. E, come noi, molti sui social hanno espresso un certo, nemmeno troppo tiepido disappunto: "Ho fatto fatica a seguirla per intero", scrivono alcuni, "Che palle!", esclamano altri. Il programma, dunque, potrà pure totalizzare i suoi soliti milioni di telespettatori ma stavolta, almeno dal biglietto di visita, qualcosa non funziona: sta smaronando anche i fan più accaniti del trash. Unica costante, le camicie horror del conduttore Filippo Bisciglia, oramai leit motiv della trasmissione, di edizione in edizione. Dunque la domanda è: Temptation Island si è rotto le corna? 

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Agli autori del reality va da sempre riconosciuta la capacità di recuperare storie ai limiti della fantascienza sentimentale, ma pressoché verosimili. Stavolta, pare che si siano accontentati, invece, dell'usato garantito, ovverosia di ciò che, la storia insegna, fa presa sul pubblico, per quanto al risparmio. Vediamo così, di nuovo, fanciulle a cui il compagno vieta di uscire di casa o di vestirsi in libertà. In particolare, ecco il giovane Alfonso terrorizzato, da ben otto anni di reclusione sentimentale, dal sol pensiero che la fidanzata Federica possa anche soltanto pensare di mettersi in bikini. L'omuncolo non le lascia varcare le mura domestiche se non in compagnia della madre (di lei) a cui, evidentemente, pare tutto ok. Una situazione macchiettistica, esasperata e che, soprattutto, rimane sulla falsariga della camera a gas che si era creata tra Genny e Tony nella scorsa edizione, andata in onda fino a metà luglio, un battito di ciglia finte fa. 

Le donne, come nel precedente capitolo, hanno sempre la peggio perché il maschio è cacciatore e sembra che loro non riescano proprio a cacciarlo dalle loro vite. Nonostante l'evidenza di un fiorire di corna pure pregresse, eccole sperare che stavolta, per qualche ragione adducibile solo all'universo di Narnia, i Neanderthal con cui s'accompagnano da fin troppo tempo possano compiere il folle gesto di tenerselo nei pantaloni. Sorpresa delle sorprese: non succede. 

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Il copia e incolla è evidente, svogliato, brutale. Sarebbe stato rigenerante, per esempio, assistere alle peripezie di una fanciulla che sfarfalla di tentatore in tentatore, dimentica della controparte, come fosse single. Invece, niente. Se questo nella scorsa edizione ha pur avuto luogo, è accaduto soltanto per reazione di fronte ai tradimenti televisivi del lui di torno, sempre e comunque vero burittanaio unico della pericolante liaison. La donna si preserva e perdona, l'uomo va di fiore in fiore per natura e va bene così, questo lo scenario che ci troviamo davanti. Poco incoraggiante, per niente realistico. 

C'è uno, Antonio, che arriva, già al primo giorno, a rimangiarsi la proposta di matrimonio fatta poco prima, nella splendida cornice di Parigi, alla fidanzata Titty: "Per me lei è zero, ero stressato e sotto la Tour Eiffel tutti stavano in ginocchio a fare 'sta proposta. Allora, sono andato a prendere un anello 'ngoppa a una bancarella e l'ho fatto anche io. Ma non voglio sposarla. È solo che lei s'attacca, quando cerco di lasciarla invece di piangere e andarsene via, rispettandomi, mi si accolla ancora di più". Che maschio, signore e signori! Davvero un esemplare da freak show. 

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Temptation Island vive di paradosso, esasperata pantomima, rende ogni rapporto sentimentale che entra in gioco ridiocolo sotto ogni aspetto, una sceneggiata. Il troppo, però, storpia. Forse potrebbe essere arrivato il momento, dopo oltre un decennio di messa in onda, di mostrare relazioni meno al limite, problemi più quotidiani, facendo volentieri a meno delle maschere di Carnevale (o Halloween). Un'istanza che, purtroppo, non potrà mai essere accettata dagli autori del programma. Il reality per cervi ha il sacro dovere di forgiare nuovi personaggi, perlopiù analfabeti e gutturali, da mandare poi al Grande Fratello o sul trono di Uomini e Donne. Non c'è spazio per gente che litiga per buttare l'umido il mercoledì sera. 

Eppure, la convivenza, qualsiasi convivenza, è un coacervo di compromessi e nonostante che sarebbe interessante indagare senza per forza scadere nella clownerie. Oramai le basi sono chiare a tutti. Per esempio, non lo prescrive il medico di stare con un essere orribile che ti priva di ogni libertà possibile, l'amore non è vestirsi come vuole il tuo fidanzato altrimenti non esci, i tradimenti vanno perdonati, nel caso, stando al proprio arbitrio e se e soltanto se non ci si ritrova di fronte a un seriale che ragiona e si esprime col cazzetto. Poi sì, una persona che conosci da cinque minuti ti sembra per forza migliore e più interessante rispetto a quella con cui stai da una vita. Non è detto, però, che lo sia. Siamo tutti allineatissimi sull'ABC di una relazione che possa definirsi tale? Lo siamo. Dunque Temptation Island potrebbe, di grazia, cambiare minestra? Questo ragù di cervo riscaldato sta diventando davvero indigesto. Più delle corna stesse. Pietà.

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