Un animatore da vilaggio turistico che sverna sbarcando il lunario presso una qualunque rsa di provincia. Teo Mammucari nasce "Libero" con Flavia Vento sotto al tavolo di plexigas e "muore" a Ballando con le Stelle dove è sì tra i protagonisti dell'edizione, ma per mancanza di avversari degni. Anvedi come balla Teo (e chi se lo aspettava?!), il suo compito, per copione, è quello di interpretare l'errore di sistema, l'anomalia che minaccia ogni secondo di far saltare il banco. Banco che però, è scritto, non salterà mai, essendo così rigidamente amministrato dalla croupier nonché regina dei ghiacci Milly Carlucci. Una regina dei ghiacci che ha come dono principale quello di confezionare per il proprio pubblico del sabato sera le peggio trashate. Nel contesto, però, di una sacra messa cantata. Teo Mammucari è lì, dalla sala prove alla pista da ballo, proprio per indicare tali cortocircuiti, tipo Neo di Matrix ma col sarcasmo al posto dei calci rotanti. Scagionato da Mediaset dove si "rompeva la scatole da quattro anni a non fare niente nella giuria di quel talent (Tu Si Que Vales, ndr)", l'impressione è che ora abbia semplicemente cambiato gabbia. Finendo per diventare l'equipollente di ciò che era lo scorso anno Iva Zanicchi con le sue barzelette zozze. Un po' poco? Beh, sì.
Irrompe in pista vestito "di stracci perché le costumiste mi hanno detto che non c'erano più soldi", si impiccia delle votazioni della giuria appena gli aprono il microfono (e, chiaramente, glielo aprono spessissimo), limona con Mariotto, litiga con Selvaggia Lucarelli, le tiene testa, non la lascia parlare, il pubblico va in standing ovation ogni volta che apre bocca. Inoltre, dopo due puntate, è già primo in classifica. Sostanzialmente un leone sgabbiato, Teo Mammucari non (si) divertiva così in tv forse proprio dai tempi di Libero, 20 anni fa. Avevamo fatto tempo a dimenticare che potesse essere di una ferocia fulminante. Certo è che il contesto qui lo aiuta parecchio.
Perché il contesto, a Ballando con le Stelle, è quello di una rsa vip. Facile fare la parte del leone tra Rosanna Lambertucci e Antonio Caprarica (che, in ogni caso e a loro modo, preferiscono quasi sempre il napalm alla valeriana). Resta però che il talent di Milly Carlucci sia un'ecatombe di sciagure che manco il feed di Giorgia Soleri. Prima della mazurca di perfiferia, della rumba, del jive, della rumba, scaletta impone che il famoso di turno elenchi i propri patimenti. E così Giovanni Terzi, fidanzato di Simona Ventura - in gara pure lei! - spiega di aver perso il 45 % dei polmoni, Caprarica mostra la lastra del polpaccio "quasi fratturato", Lino Banfi piange la moglie venuta a mancare quest'anno, Wanda Nara dettaglia la diagnosi di leucemia che le ha sconvolto la vita. Teo Mammucari è l'unico che ride. Sempre. E grazie a Mefisto.
Vero e proprio toccasana per la trasmissione, porta tutta la verve di cui lo show ha disperatamente bisogno, visto le via crucis personali di ogni concorrente che martirizzano gli sciagurati telespettatori. Eppure, questa nuova rinascita dell'incoreggibile Mammucari non riesce a sapere, non del tutto, di lieto fine. Mettiamola così: come immaginate Valerio Lundini tra 20 anni? In tv da solista o ingabbiato in un talent per anziani che si addormentano davanti al teleschermo, con la dentiera sul comodino di fianco alla poltrona? Ecco, questo è.
Teo Mammucari ritrova una libertà che gli era assolutamente dovuta, ma che sa ancora di gabbia, per quanto dorata. Ci sarà, ad andar bene, tempo e modo per lui di farsi valere come mattatore a sè stante. Nel frattempo, però, ha perso due decenni di intrattenimento per fare l'ammuffita statuina alla corte del Biscione. E ora lo vediamo nel ruolo di macchietta, lo stesso che l'anno scorso toccò a Iva Zanicchi, tra le fila dei concorrenti di Ballando con le Stelle. Lui si applica, dà il 100% e diverte pure, lo ribadiamo. Ma resta comunque un filo di tristezza. Come vedere un pesce all'amo che dà gli ultimi, prepotenti colpi di coda prima di finire comunque in padella. Mammucari non è l'anomalia del sistema che vorrebbe tanto essere, ma una precisa parte di quello stesso sistema. Pure parecchio funzionale. Ovvio che sia quello che più brilla di luce propria, là in mezzo. Lo si evince anche solo dalle centinaia di commentatori che lo trovano "maleducato". Che malinconia, però. Lui sì che valeva.