image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

The Crown è finita quando ha smesso di rompere i maroni alla Corona inglese: la sesta stagione su Netflix è melassa e sbadigli

  • di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

15 dicembre 2023

The Crown è finita quando ha smesso di rompere i maroni alla Corona inglese: la sesta stagione su Netflix è melassa e sbadigli
La serie Netflix si conclude con la sua sesta stagione. Archiviato l'affaire Diana Spencer, il focus si sposta su William e Kate, la coppia più noiosa del mondo, mettendo in secondo piano un personaggio narrativamente intrigante come Harry. Molto spazio alla Regina Elisabetta, doveroso omaggio, si glissa completamente sugli scandali (in primis, il Principe Andrea cacciato da Buckingham Palace per le accuse di stupro). Una soap tutta melassa e sbadigli che da spina nel fianco per la Corona è diventata organo di sistema. E a rimetterci sono gli spettatori

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

Si scrive The Crown, si legge The Noia. La sesta e ultima stagione della serie Netflix ha posto fine alla lenta agonia di questo titolo, un tempo apprezzabilissimo per scrittura e precisa volontà di rompere i maroni allo storico aplomb della Corona Inglese, al monarchico status quo, riportando in auge fatti e fatterelli sepolti da tempo nelle segrete di palazzo. L'inizio della fine ha forse un nome e un volto: quelli di Dominic West, esteticamente il padre belloccio di un surfista californiano, scelto per interpretare il Principe Carlo dalla quinta stagione in poi. Eppure, la somiglianza con i membri originali della Royal Family sembra essere, per tutti gli altri personaggi, una priorità assoluta dell'ufficio casting. Basti vedere Diana (Elizabeth Debicki), ma pure William e Kate (Ed McVey e Meg Bellamy). Quest'ultimo capitolo è costruito sulle sottotrame meno interessanti, su tantissimi silenzi e su un'atmosfera cerchiobottista che non dà torto a nessuno, mai. Eccezion fatta per gli invisi alla Corona. Di certo, la scomparsa della reggente deve aver influito sul tono della serie. Ciò però non giustifica alcuni rozzi espedienti narrativi che sarebbero stati perfetti nel magma purulento di una fiction Ares e anche alcune scelte di racconto che lasciano lo spettatore pressoché assopito per la maggior parte del tempo. In morte di The Crown, qui non troverete un enfatico elogio funebre della sua magnificenza. Perché non c'è più. La serie come la sua passata magnificenza. 

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Netflix Italia (@netflixit)

Già dal teaser era chiaro che la narrazione si sarebbe concentrata su William e Kate, raccontandoli come "una fiaba moderna". Pure troppo "moderna", dato che all'Università, dove si incontrano e innamorano, parlano di femminismo, patriarcato e "friendzone". Non esattamente tematiche e termini in voga oramai 20 anni orsono. E una serie così attenta alla scrittura come The Crown pretende di essere, non dovrebbe lasciare spazio a siffatti anacronismi. Bando alle quisquilie, che in ogni caso qui hanno un peso perché staremmo parlando di una sceneggiatura d'altissima qualità, The Crown 6 si focalizza su William dall'adolescenza all'età adulta, ignorando quasi completamente il fratellino Harry, relegato al ruolo di sciagurato comprimanio, ad andar bene una spalla, un giullare di corte che si vede tra il poco e il pochissimo. Grosso errore. 

William, come la sua Kate, ha la personalità di una platessa bollita. Nonostante ciò, un'intera puntata è dedicata alla sua timidezza di fronte all'attenzione mediatica che, suo malgrado, suscita in giornalisti e fotografi. Questo mentre, come sappiamo dall'autobiografia che il roscio ha pur pubblicato, Harry scappava da palazzo per rinchiudersi in un bungalow a provare "ogni tipo di droga", si vestiva da nazista ai party universitari (di questo c'è un breve riferimento in coda alla stagione) e compariva sui tabloid inglesi sbronzo marcio a chiappe all'aria un giorno sì e l'altro pure. Tutto ciò prima, molto prima di incontrare Meghan Markle e mettere in piedi tutte le piccate polemiche di cui si è reso protagonista, a ragione o a torto. Scegliere William come protagonista assoluto significa fare una scelta ben precisa che trova senso solo perché coerente con la linea di successione al trono. Narrativamente, e qui siamo in una fiction non in documentario di regime, resta un enorme spreco. 

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Netflix UK & Ireland (@netflixuk)

La sesta stagione, nel suo complesso, è poi infestata da fantasmi come espendienti narrativi. C'è quello di Diana che appare a ognuno dei personaggi principali per fargli la morale, con sguardo obliquo. E anche la Regina Elisabetta, nel suo finale, ne incontrerà altri in una eterna pantomima che sa più di Don Matteo che di una serie Netflix con una scrittura da urlo. Queen Elizabeth versione Ghostbuster, chi ce lo doveva dire? La stessa Diana è stata una bella gatta da pelare per la Corona come per la serie che ha dovuto affrontare la morte della principessa triste senza esprimere giudizi, eccezion fatta per il padre di Dodi Al-Fayed, lasciato passare dall'inizio alla fine per approfittatore senza scrupoli che non riesce a farsi la ragione della morte prematura del figlio. I sospetti sulla dinamica dell'incidente vengono accennati, giusto il tempo di etichettarli come più o meno dolorose illazioni. Anche questa, dopotutto, è una scelta. Come quella di far intravedere solo di sfuggita il Principe Andrea, terzogenito della Regina, coinvolto in un terribile scandalo a tema stupri di ragazzine. Non se ne fa nemmeno lontano riferimento. Motivo per il quale è stato espropriato, a sentenza definitiva, dei suoi titoli e cacciato da corte. Era davvero molto più interessante soffermarsi sugli scazzi tra reggente e primo ministro Tony Blair riguardo alla politica estera? Un intero episodio da skippare senza rimpianti. 

Depotenziati se non addirittura silenziati gli scandali a palazzo, The Crown diventa una soap come un'altra, ambientata in Inghilterra con personaggi molto facoltosi, ben vestiti e dotati del più tedioso degli aplomb possibili. Sono lontani i tempi in cui la Corona si diceva, tramite comunicato ufficiale, ben poco compiaciuta alla vigilia dell'uscita di pressoché ogni stagione della serie. E non stentiamo a capirne il perché. Nata incendiaria, The Crown muore pompiera in pensione. Netflix ha salvato la regina.   

More

Netflix sotto accusa per le immagini choc dell’auto in cui perse la vita Lady Diana: sono state anticipate per lanciare la serie The Crown

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Non c'è pace per Lady D

Netflix sotto accusa per le immagini choc dell’auto in cui perse la vita Lady Diana: sono state anticipate per lanciare la serie The Crown

Meghan e Harry, Fulvio Abbate: “Ormai sono un brand”

di Marco Grieco Marco Grieco

Lifestyle

Meghan e Harry, Fulvio Abbate: “Ormai sono un brand”

Altro che ecologisti: guardate quanti suv usano Harry e Meghan per fare pochi metri [VIDEO]

di Erminia Cioffi Erminia Cioffi

Questioni di sicurezza?

Altro che ecologisti: guardate quanti suv usano Harry e Meghan per fare pochi metri [VIDEO]

Tag

  • Inghilterra
  • Netflix
  • recensione
  • Serie tv

Top Stories

  • Il teatro San Carlo di Napoli pagava la Responsabile anticorruzione 80mila euro all’anno contro il parere del Ministero dell’Economia, mentre la Fondazione pensa a togliere un euro dai buoni pasto dei dipendenti: sindaco Manfredi, ma tutto a posto?

    di Riccardo Canaletti

    Il teatro San Carlo di Napoli pagava la Responsabile anticorruzione 80mila euro all’anno contro il parere del Ministero dell’Economia, mentre la Fondazione pensa a togliere un euro dai buoni pasto dei dipendenti: sindaco Manfredi, ma tutto a posto?
  • Money Road (Sky), le pagelle della puntata finale: Yaser dà la colpa a Danielle (-10), Roberta finta tonta (2), Benedetta protesta (7). E Fabio Caressa? Mentre Alvise e Grazia…

    di Irene Natali

    Money Road (Sky), le pagelle della puntata finale: Yaser dà la colpa a Danielle (-10), Roberta finta tonta (2), Benedetta protesta (7). E Fabio Caressa? Mentre Alvise e Grazia…
  • Abbiamo letto L’Anniversario (Feltrinelli), il libro vincitore del Premio Strega di Andrea Bajani, ma com'è? Un giovane Holden del 2025, ma condito di fascismo e patriarcato...

    di Gian Paolo Serino

    Abbiamo letto L’Anniversario (Feltrinelli), il libro vincitore del Premio Strega di Andrea Bajani, ma com'è? Un giovane Holden del 2025, ma condito di fascismo e patriarcato...
  • Abbiamo visto Facci ridere (Rai 2) con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, ma com’è? Un programma comico che sa solo quello che non è. E se Striscia la Notizia andasse ancora in onda gli avrebbe agevolato una nutrita galleria di Nuovi Mostri…

    di Irene Natali

    Abbiamo visto Facci ridere (Rai 2) con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, ma com’è? Un programma comico che sa solo quello che non è. E se Striscia la Notizia andasse ancora in onda gli avrebbe agevolato una nutrita galleria di Nuovi Mostri…
  • Ok, ma chi è davvero Alessio Loparco di Temptation Island, asfaltato dalla fidanzata Sonia Mattalia dopo un giorno? Abbiamo trovato i suoi profili social: tra campionati vinti a calcio, Ruzzle, tartarughe e baci, perché lei lo segue ancora su Instagram?

    di Jacopo Tona

    Ok, ma chi è davvero Alessio Loparco di Temptation Island, asfaltato dalla fidanzata Sonia Mattalia dopo un giorno? Abbiamo trovato i suoi profili social: tra campionati vinti a calcio, Ruzzle, tartarughe e baci, perché lei lo segue ancora su Instagram?
  • Anche questo Premio Strega ce lo siamo levati dalle palle? Come previsto, vince Andrea Bajani con L'anniversario. I motivi della vittoria? Sconosciuti. Ecco i voti e la classifica finale

    di Jacopo Tona

    Anche questo Premio Strega ce lo siamo levati dalle palle? Come previsto, vince Andrea Bajani con L'anniversario. I motivi della vittoria? Sconosciuti. Ecco i voti e la classifica finale

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Le pagelle di Masterchef 13: un giudice misterioso (Scabin?), Barbieri “fabbro del diavolo” e la congiura dei limoni. Nessun genio all’orizzonte, anche se…

di Riccardo Canaletti

Le pagelle di Masterchef 13: un giudice misterioso (Scabin?), Barbieri “fabbro del diavolo” e la congiura dei limoni. Nessun genio all’orizzonte, anche se…
Next Next

Le pagelle di Masterchef 13: un giudice misterioso (Scabin?),...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy