L’hype è stato creato. Questa sera anche noi italiani potremo vedere in tv l’intervista al principe Harry e Meghan nel salotto-giardino di Oprah Winfrey. La “bomba”, come l’hanno definita i media statunitensi, è stata seguita da 17 milioni di persone. La coppia ribelle, che ha lasciato il Regno Unito e Windsor un anno fa, ha incolpato i reali di averli lasciati indifesi, addirittura lanciando una velata accusa di razzismo. Abbiamo chiesto un parere a Fulvio Abbate, che non sarà un nobile accreditato, ma è conosciuto come “Il Marchese” e di nobili ne ha frequentati parecchi. Inoltre, l’intellettuale e scrittore palermitano sta scrivendo un romanzo ispirato al Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, parabola della decadenza della nobiltà siciliana.
Fulvio Abbate, cosa pensa dell’intervista "bomba" a Harry e Meghan?
“Nulla di nuovo, la famiglia reale non si è mai fatta mancare nulla: guerre, tradimenti, poligamie. Se ci sono state accuse di razzismo, è giusto averlo denunciato. Per il resto, ad Harry e Meghan potranno togliere alcuni titoli, ma quelli che hanno acquisito rimarranno. Tanto il ragazzo, non è neppure in prima fila nella linea di successione”.
Non è forse troppo accusare la famiglia reale dall’altra parte del mondo?
“No, anzi i due stanno portando avanti il loro brand. Harry e Meghan hanno creato una loro factory, che continuerà fino a quando vorranno. In fondo, anche Diana aveva fatto marketing su se stessa. Certo, lo aveva fatto per difesa personale contro le incomprensioni di chi le era attorno, ma non dimentichiamoci che Diana aveva rilasciato un’intervista per sputtanare la famiglia reale”.
Ma oggi la nobiltà è decaduta?
“L’episodio del mancato re Edoardo di Windsor, che lasciò il trono per sposare Wallis Simpson, ha mostrato che anche il trono si può mettere in discussione. Oggi vediamo il re di Spagna Juan Carlos che fugge come un ladro negli Emirati Arabi e ho detto tutto. Questo basta per raccontare la credibilità della nobiltà oggi”.
E la nobiltà italiana, invece? Tra l’altro è palermitano e sta scrivendo un sequel del Gattopardo, che ritrae la decadenza della nobiltà siciliana.
“I Windsor hanno un patrimonio incalcolabile, la nobiltà siciliana arranca alla ricerca dei venti euro. I pro-pronipoti della nobiltà dei Salina e Sedara che sto raccontando sono gente mediocre. Per fortuna, alla nobiltà è stata tagliata la testa nel 1789 con la Rivoluzione Francese”.
Nella casa del Grande Fratello ha legato molto con la contessa Patrizia De Blanck. Come commenterebbe l’intervista?
“La De Blanck è una persona libera. Immagino che direbbe: ‘Hanno fatto bene, cazzi loro!’”