"Sono almeno cinque anni che lo sento dire, ma poi non se ne fa mai niente". Così Giorgio Simonelli, Docente presso la Facoltà di linguaggi dei Media dell'Università Cattolica di Milano e tra i volti più storici di TvTalk (Rai 3), commenta il presunto ritorno in tv dei Telegatti annunciato prima su Instagram dalla pagina di Sorrisi e poi confermato dallo stesso direttore della testata, Aldo Vitali. Previsto a quanto pare per il prossimo autunno, quello dei Telegatti sarebbe un graditissimo comeback, dopo l'ultima edizione andata in onda nel 2008 per la conduzione di Pippo Baudo e Michelle Hunziker. Ma, nell'intervista a Simonelli, non potevamo che partire con una provocazione...
C’è ancora qualcosa da premiare in tv?
Ci sono tante cose brutte, è vero, ma ciò non significa che in assoluto non esista più il bello. Certo, a faticare un po’ è l’intrattenimento…
Come mai, secondo lei?
Perché si sono confusi i reality con l’intrattenimento. Oggi uno va all’Isola a fare lo scemo e quello viene spacciato per intrattenimento. Invece l’intrattenimento è un’altra cosa: valorizzare la comicità vera, l’attorialità, la ricerca e soprattutto anche la regia. Il grande intrattenimento era fatto oltre che da grandi attori e conduttori, da grandi registi. Quando va in onda Techetecheté e tutti dicono: “Guarda come era bella la tv di allora!”, beh, quella televisione era bella perché la facevano i registi. Adesso i registi non contano più nulla, conta solo quello che succede sul momento come al Grande Fratello. E così si è perso il varietà, l’intrattenimento.
Torneranno mai?
Con questi chiari di luna, no. Ma i Telegatti premiano sempre i personaggi più che i programmi perché il Telegatto caratterizzava sul breve un programma, ma sul lungo periodo un personaggio.
E tra i personaggi della nostra tv chi si meriterebbe un Telegatto oggi?
Ti faccio un nome: Flavio Insinna. È un fenomeno. Sono un fan dell’Eredità. L’ho sempre criticato, devo dirlo, perché quando faceva il gioco dei pacchi, Affari Tuoi, ecco, quello mi sembrava uno spettacolo strapaesano. Invece, facendo l’Eredità, Insinna è diventato uno dei migliori conduttori tv: intelligente, simpatico, empatico coi concorrenti… E poi ha sempre la battuta pronta e inserisce riferimenti colti ma mai saccenti. Vera scuola Proietti.
Quindi ad Alessandro Cattelan non diamo niente?
Non farmi fare la figura del cattivo… Insomma, Cattelan ce la mette tutta, si sbatte e fa cose nuove. Come la serie su Netflix, Una semplice domanda…
Le è piaciuta?
Così così… Ma comunque Cattelan per l’impegno, la volontà e la ricerca magari non un Telegatto, ma un Telegattino lo potrebbe anche prendere. Perché è uno giovane che potrebbe già godersi il successo e invece non perde occasione per sperimentare. È solo che, come a ognuno di noi, non tutte le ciambelle gli riescono.
Invece la cosa migliore vista in tv nell'ultimo anno, in assoluto, valgono sia fiction che show...
L’amica geniale.
Quale donna della nostra tv, invece, potrebbe vincere un Telegatto?
Guardi, per me a prescindere Milena Gabanelli. È l’unica a fare, da sempre, cose originali. Nessuna l’ha ancora superata.
Pensando al tipo di serata, la cerimonia dei Telegatti aveva ospiti internazionali incredibili come Sharon Stone e Michael Jackson. Oggi secondo lei sarebbe possibile tornare a quei fasti o ci ritroveremmo come special guest Tina Cipollari?
Beh, quel mondo lì è Mediaset quindi Berlusconi. Se si mettono, potrebbero anche invitare di nuovo divi hollywoodiani. E poi, finita la pandemia, sarebbe anche un segno di rinascita. Se andasse tutto bene, come speriamo, sarebbe una buona occasione per celebrare il ritorno alla normalità.
E poi rispetto all'ultima edizione dei Telegatti, andata in onda nel 2008, oggi ci sarebbe da fare i conti con le piattaforme di streaming...
Io sono per confrontare anche i generi più che il medium che li trasmette. Nella categoria “Miglior serie tv” non vedrei grossi problemi a inserire titoli Rai, Mediaset come Sky, Netflix o Prime ecc. È vero che le piattaforme sono un mondo a parte, però oramai da tempo fanno le stesse cose, gli stessi generi appunto, delle generaliste.
Quindi ci potremmo trovare nella stessa categoria Don Matteo e Gomorra?
Perché no?