Tullio De Piscopo non ha bisogno di presentazioni. L’incarnazione della batteria in Italia e il compagno per tutta la carriera di Pino Daniele interviene su Sanremo, ovviamente a partire da Geolier (che apprezza) e la polemica innescata in queste ore dopo la sua vittoria durante la serata delle cover. Rifiuta le accuse di razzismo verso chi critica (“è normale a Sanremo”) e si chiede come mai non abbiamo ricordato, nell’esibizione con Gigi D’Alessio, Lucché e Gué, proprio Pino Daniele, in onore del quale De Piscopo tornerà nuovamente in tour insieme a Toni Esposito con Un’orchestra per Pino Daniele (tappe a Latina, Avezzano e Sulmona). Difende anche Angelina Mango, accusata di aver sfruttato il dramma per posizionarsi bene tra le cover: “Che schifo, chi la accusa non merita un sorriso”. E sulla trap, rappresentata all’Ariston da Ghali è molto chiaro.
Geolier ha portato il dialetto napoletano sul palco dell’Ariston, peccato che durante la serata cover sia stato fischiato.
Ma non è la prima volta. A Sanremo accade spesso questo disaccordo tra chi vota da casa e la platea del palco dell’Ariston. Probabilmente si aspettavano altri risultati dalla classifica finale.
Ma non siamo ancora pronti a rendere nazionalpopolare la musica napoletana?
L’unico che c’era riuscito era Pino Daniele, questa cosa è incredibile.
Non è strano che ieri sera non sia stato fatto un omaggio proprio a Pino Daniele?
Glielo fecero qualche anno fa anno fa al Festival di Sanremo. Omaggio a cui parteciparono anche i figli di Pino. Ieri sera non finiva mai la serata, quindi forse ricordarlo sarebbe stato possibile, perché parlando di Napoli come fai a non ricordare Pino Daniele, il nostro grande poeta che ha portato la lingua napoletana in tutto il mondo. Una volta era difficile poter andare primo in classifica in Italia, dove tutti hanno comprato i dischi di Pino a partire da Santa Maria di Leuca fino ad arrivare in Friuli-Venezia Giulia.
Come ha fatto Pino Daniele?
Lui aveva trovato questa sua forma magica: tra il blues dei neri americani e la strada di Napoli.
La moglie di Pino Daniele in una storia su Instagram ha difeso Geolier. Da napoletano che ne pensa?
Mi dispiace molto e queste cose dispiacciono sempre. Ma dovete aver presente che il Festival di Sanremo è un po’ come i tifosi di calcio, in cui ognuno diventa allenatore della propria squadra. Quando si tratta di Sanremo tutti diventano professori di musica, cantanti ed esperti.
Escono comunque molti talenti da Sanremo.
Da lì sono venuti fuori un sacco di grandi artisti.
Io però ieri sera mi sono emozionata sentendo Vecchioni, come tanti altri italiani. La musica di oggi siamo sicuri che vada in quella direzione?
Bellissima l'esibizione di Vecchioni. Adesso si guarda molto di più al successo. Mi è capitato molte volte di sentire giovani cantanti che, prima di chiedere che cosa ci fosse da suonare o da cantare, chiedessero quanti soldi ci fossero a disposizione. I musicisti di una volta volevano fare le esperienze, perché capivano che quelle diventavano bagaglio culturale per la propria carriera. Il brano di cui stai parlando è straordinario, ma mi è piaciuta tantissimo anche Angelina Mango, che ha fatto un’esibizione straordinaria che ho visto grazie a mia figlia. Mi sono commosso. Io ero molto amico di Pino Mango, il padre di Angelina. Aveva una voce straordinaria, ma, se dobbiamo dirla tutta, anche Mango è stato poco ricordato, non solo a Sanremo, ma anche durante questi anni.
C’è stato chi ha detto che Angelina ha voluto sfruttare il nome del padre. A che livelli siamo arrivati?
Che schifo. Questa cosa è molto brutta e questa gente non è degna di avere un sorriso. Il sorriso ce l’hanno i nobili. È assurdo che qualcuno dica una cosa del genere di una creatura che io conosco fin da quando era bambina, che ha fatto con tutto il cuore un pezzo nemmeno così popolare, ma che ha fatto con tutto il sentimento pensando a suo papà. Che tristezza.
La sento commosso.
Sì, perché ricordo quando lui disse di non stare bene e si accasciò sul palcoscenico. Una persona non può dire una cosa del genere, è una ferita tremenda, una sciabolata che stai dando alla povera Angelina, che spero che non abbia letto questo schifo.
Che tipo era il padre di Angelina?
Una persona buonissima e non invadente ha sempre fatto delle belle canzoni e ha fatto la gavetta. È venuto dal nulla e piano piano si è fatto e si è formato. Molti giovani negli ultimi anni si perdono, perché dopo aver fatto un disco, che magari non è andato bene, si arrendono. Ma non bisogna mai arrendersi se si hanno delle cose da dire e da gridare. Bisogna andare avanti e tentare.
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Geolier ha detto che quello che è successo ieri sera è stato uno dei momenti più difficili della sua carriera. Anche lui è giovanissimo.
Ha ventitré anni, lo capisco. Ma mi piace quello che fa, perché ha ritmo. Quello è un tipo di ritmo urbano e lui è un rapper sonoro ma ritmico. A volte i rapper pensano solo a comporre le parole, ma in giovani come lui c’è anche il ritmo, per cui lui riesce ad accompagnare le parole al ritmo.
Selvaggia Lucarelli in merito alla reazione che c’è stata nei confronti di Geolier ha parlato di razzismo. Lei che cosa ne pensa?
Non c’è razzismo, è successo anche con gente non di Napoli che abbiano fischiato. Negli anni non è la prima volta che la gente abbandona il teatro. Sanremo è difficile soprattutto se pensiamo che è l'unica manifestazione che abbiamo per la musica. Ce ne dovrebbero essere molte di più.
Lei lo farebbe Sanremo adesso?
A me non piacciono le gare, devo essere sincero. Quando io ho fatto Andamento lento sono arrivato terzultimo. Ma poi che cosa è successo? Che ho sbancato, perché la gente ha sentito un’altra cosa: “Sei la mia vita, io senza di te non posso stare”. Era arrivato quello scugnizzo napoletano che ha sorpreso tutti.
Ora lei è in Italia con il tour che ricorda Pino Daniele.
Ma quello mica solo con il tour. Pino è sempre con me. Se vieni a casa mia vedi in ogni angolo tutte le nostre storie. Che sia un disco, delle bacchette, la penna della chitarra di Pino, le foto della superband, le foto dell'ottanta due, del 78. Pino è un gigante, è fuori dalla norma. A Roma ci sarò il 25 marzo.
Un cantante che le piace in Italia?
Mengoni. Avete visto quello che ha fatto Mengoni nella prima serata di Sanremo? Io il giorno dopo sono andato a scuola e i miei giovanissimi allievi mi hanno fatto vedere la sua esibizione, che era uno scorcio del nuovo spettacolo che farà. Lì non c'era niente da invidiare agli americani. Per quanto riguarda le critiche sul suo abbigliamento ognuno può vestirsi come vuole e soprattutto lui che è talmente bravo che nemmeno lo avevo notato come fosse vestito.
Che ne pensa di Giovanni Allevi?
Noi due siamo molto amici, io lo amo. È molto sensibile, lo conosco fin da quando veniva ai miei concerti nella sua città, che facevo al jazz club o in teatro ad Ascoli Piceno. Mi è sempre piaciuta la sua espressione e la sua curiosità di conoscere. L'altra sera mi ha colpito molto perché, come avevo detto anche a lui, anche io sono stato colpito da momenti particolari di malattia. Quando lui ha detto quelle cose mi ha colpito tantissimo nel profondo.
C'è chi ha detto che è stata la tv del dolore.
Ma magari tanti non sapevano di quello che aveva passato Giovanni Allevi. Non sapevano che cosa stesse soffrendo l'anno scorso mentre magari loro erano al mare. Poi Allevi ha suonato e ha partecipato e magari attraverso il Festival di Sanremo hanno capito Giovanni che cosa ha passato negli ultimi anni. Per uno che fa il musicista le giornate non passano mai. Ognuno deve sempre dire la sua: tutti sono allenatori di calcio, cantanti musicisti e batteristi. Quando si fa una critica a un cantante o a un musicista voglio prima vedere se quella persona è in grado di fare la cosa che sta criticando.
I Maneskin le piacciono?
Tantissimo, hanno portato la loro musica non sono in Italia ma in tutta Europa e ascoltandoli si sente che hanno ascoltato e studiato le grandi band del rock. Quello è un modo di essere non tutti possono fare un genere musicale è un modo di essere. E pensate che pure sui Maneskin ne ho sentite di tutti i colori. Loro sono quattro giovani che stanno dicendo la loro.
La trap è un genere musicale che le piace?
Per me quelle musiche lì sono tutte uguali. Per me si può chiamare anche Pasquale e non vedo la differenza. Non voglio polemizzare ma non vedo la differenza tra la Trap e un genere simile. Dimmi qualche nome vediamo se li conosco
Sfera Ebbasta, Shiva e Ghali…
Non ne conosco nemmeno uno ma mio nipote Marco sì. Sto chiedendo consiglio a mio nipote che è qui a farmi compagnia mentre scrivo la musica, ma io la Trap proprio non la seguo e andrò a informarmi tramite mio nipote.