Ma che meraviglia Elodie che sul palco di San Siro si fa smanacciare le tette da Giovanni Nannini (in arte Gianna). Ma che meraviglia Elodie che si mette a novanta gradi e passa in mezzo alle gambe di Giovanni Nannini come una cagnettina docile, alla faccia di ogni #metoo. Perché gli elementi ci sono tutti, Giovanni Nannini, boss assoluto del del pop rock nostrano che, voglio dire, Harvey Weinstein gliela suca e se non mi credete vedete l’ultima serie di “Vita da Carlo” dove Giovanni Nannini interpreta se stessa con tutto il suo potere tossico maschiolone che anche Carlo Verdone (e Roberto D’Agostino) si spaventano. Ma che meraviglia, Elodie, che ci ha sfracassato l’uccello misero che abbiamo (l’uccello è una pallida imitazione del clitoride di Gianna Nannini) con le sue pippone femministe e che all’improvviso, si scopre, femminista non è, ma solo una che cammina a novanta gradi di fronte al potere lesbissimo col clitoride durissimo di Giovanni Nannnini, che la prende, la maltratta, le strizza le tette.

Il Zanza delle popstar, Giovanni Nannnini, che se l’è strapazzate un po’ tutte, persino la cosa, come si chiama, la Isabella Santacroce, tutta simbologia esoterica dark emo ma che di fronte a un clitoridone, come quello di Giovanni Nannini, capitolano, buchi della varicella o dell’acne compresi. Ma che meraviglia. Se fino adesso, Dagospia aveva perculato Elodie per il suo novanta gradi di culo al palo della lap dance con la frase “Elodie che combatte il patriarcato”, adesso dobbiamo segnare un punto a Elodie che si mette a novanta davanti a un clitoride, quello di Giovanni Nannini, al confine tra minchionazza e bottoncione, svelando che alla fine non è l’organo genitale che interessa, ma il potere.

Il potere pop rock di un clitoride, il potere mediatico di Repubblica che non perde tempo a osannarla, il potere mediatico delle LesboMaschioCamioniste che leccano e sforbiciano uguali uguali ai maschi ma con un organo genitale più potente: il clitoridone al posto del cazzino di un Weinstein qualsiasi. Ma viva Elodie, che con tutti i discorsi intellettualliberatori che fa alla fine si mostra per quello che è: una a Novanta Gradi nei confronti del Potere (sessuale, musicale, mediatico). E ci dispiace per gli animaletti maschi nostrani, che forse, scagliandosi contro il #metoo non hanno capito una cosa: la donna si inginocchia e lecca e si umilia, ma devi avere un cazzo tanto, tanto almeno quanto quello di Giovanni Nannini. W Il Patriarcato Lesbo!!!
