Sono stata la bestia nera di Wax, all'anagrafe Matteo Lucido, quando militava come aspirante rapper nella scuola di 'Amici di Maria De Filippi'. Durante il daily del talent, la produzione gli faceva leggere i miei giudizi, di solito negativi, sulle sue performance e il ragazzo s'infervorava. Fino a lanciarmi una ciabatta. Oggi il nostro ha un nuovo singolo in promozione, appena scartato da 'Sanremo Giovani'. Il brano si intitola '7 Vite' e, sinceramente, per quel che vale la mia opinione, non lo avrei bocciato. È una ballad molto romantica, con un bel testo strappacuore. Ho colto dunque l'occasione per sentire per la prima volta Wax che ha accettato l'intervista, telefonica, anche per fare pace riguardo ai 'dissing' passati. Saremo riusciti a chiarirci? E, soprattutto, cosa vuole fare l'ex Amico di Maria 'da grande'? Di certo, puntare di nuovo a Sanremo, cercando però di entrare direttamente nella categoria 'Big'. Una chiacchierata dove, immagino, farete la conoscenza di un Wax diverso dal riottoso animale televisivo che gli affezionati telespettatori del programma certamente ricordano. "Sono ancora permaloso, però. Un reattore nucleare di ego. Solo, sto lavorando su me stesso per imparare a domare la mia ira, per vedere le bellezza colletarale anche delle cose che vanno storte. E poi, è la prima volta che lo dico per quanto mi metta un po' in imbarazzo ammetterlo, sono innamorato...". Cosa ha fatto appena ha scoperto di non essere nella rosa dei prescelti a Sanremo Giovani? "Sono corso in studio e ho scritto una polka!".
E dunque, alla fine ci sentiamo!
Davvero, sono contento!
Anche io. Ti devo dire che 7 vite mi piace molto. Non te ne fregherà niente, ma è così.
Invece mi frega, grazie!
Purtroppo non faccio le pagelle sulle canzoni, altrimenti ti avrei promosso stavolta...
Eh, peccato! Vedi la sfiga?
Mi domando cosa sia successo alle selezioni di Sanremo Giovani, secondo te perché ti hanno escluso dalla gara?
Non lo so, chissà quanti parametri hanno! Magari non sono piaciuti i miei capelli o non era la canzone giusta per quest’anno… Non ne ho la più pallida idea.
Un po’ hai rosicato?
Guarda, io avevo un’aspettativa piuttosto alta: ero certo di entrare. Il mio manager mi aveva detto: “Siamo dentro”. '7 Vite' è una canzone vera, rispecchia il mio modo di scrivere e di essere. Quando ho saputo che, invece, non fosse andata, mi è dispiaciuto ma non ho davvero rosicato. Anche perché non sono una persona dipendente dal dolore ma dallo sconfiggere il dolore. Se mi succede qualcosa, pure fosse negativa, cerco di vederne sempre la bellezza collaterale. Anche quando è brutta, come questa.
Wax, ma sei tu o ti hanno scritto le risposte?
Sono io, diciamo che sono cambiato rispetto ai tempi di ‘Amici’, si cresce. Poi ovviamente c’è il mio manager in linea che mi dice cosa devo rispondere, immaginami come il pupazzo di un ventriloquo! (ride, ndr)
Cosa hai fatto appena hai saputo di essere fuori da Sanremo Giovani?
Sono andato dal mio produttore e gli ho detto: ‘Voglio scrivere una canzone up’. Ed è venuta fuori una polka
Non un dissing contro il Festival?
No. Se mi fosse successo un anno e mezzo fa avrei certamente fatto un dissing. Ma ora ho una consapevolezza diversa di me stesso e del modo in cui rispondere alle persone e alle cose della vita.
Adesso hai 22 anni, giusto?
Sì.
Eh allora oramai Sanremo te lo puoi scordare, sei troppo vecchio!
Ma dici Sanremo in generale?
No, dico che ti sto prendendo in giro! Anzi, ci riproverai?
Sì. Ma non punterò mai più a Sanremo Giovani, punterò direttamente a entrare nella rosa dei Big.
Sogni in grande…
Non è che sogno. È che conto di lavorare abbastanza per poter essere considerato direttamente nella categoria Big in futuro.
‘7 Vite’ ha un testo molto romantico. Sei innamorato, Wax?
Sono innamorato sì, anche se parlarne mi mettere in imbarazzo. Non l’ho mai detto... Voglio proteggere questo sentimento.
Mi devo fare i fatti miei?
È un amore che non è vicino a me, una cosa un po’ particolare. Ma posso dirti che sia il motore che mi spinge a fare musica, questo sì.
Una musa ispiratrice, insomma
Sì, però è reale, esiste. Ha i piedi, le orecchie e il naso.
Beh, anche tutto il resto mi auguro altrimenti sarebbe tipo un Picasso!
Sì, ha anche tutto il resto, ti assicuro (ride, ndr)
Fortunata questa persona a cui hai dedicato parole così belle. A me invece, ai tempi di ‘Amici’, hai lanciato una ciabatta, tanto per dirne una. Cosa ti faceva arrabbiare così tanto delle mie critiche?
Eh…
Puoi anche rispondere: “Perché hai scritto delle cose da grandissima str0nza”, io non mi offendo mica. Spara!
Ma no, non è quello. Credo che le mie reazioni dipendessero dal fatto di essere completamente stremato dalla situazione che stavo vivendo in quel momento. Stavo impazzendo, in un certo senso. Se mi passi l’espressione, mi sentivo un po’ come un camion della spazzatura: mi sembrava di continuare a accumulare commenti negativi alla mia musica, anche se magari non era veramente così. Ma questo era ciò che provavo. Leggendo i tuoi commenti, sono esploso come se fossi tu l’unico mio problema in quel momento. Ti ho scaricato addosso molta frustrazione che arrivava, però, da più lontano.
Quindi non ti sei mai sentito offeso da me?
Ma certo, ero offesissimo! Perché le tue critiche mi sembravano insulti gratuiti, non cose costruttive da cui avrei potuto imparare qualcosa.
Ovviamente non concordo, ma ci sto. Però c’è una cosa che avrei voluto dirti già allora: pensa a Vasco Rossi. Milioni di persone lo amano e altri milioni di persone non lo possono sentire. Capita perfino a lui che è il più grande di tutti. Possiamo serenamente concordare sul fatto che i milioni di persone che non lo ascoltano e a cui non piace, non gli impediscano di essere comunque Vasco Rossi? Lo stesso vale per Laura Pausini, Tiziano Ferro e tantissimi altri nomi importanti della musica. Perché non dovrebbe valere anche per un giovane di ‘Amici’?
Sì, le critiche fanno parte di questo lavoro e adesso l’ho capito. Il fatto è che io tengo tantissimo a quello che faccio, alla mia musica, ne sono proprio innamorato. Quindi quando sentivo dire qualcosa di negativo, andavo in protezione, anche in maniera aggressiva purtroppo. Oggi se mi arrivano 300 ‘coltellate’, o comunque cose che io interpreto come tali, ho imparato a lasciarne correre 150. Devo ancora lavorarci, ma sono contento del percorso che sto facendo anche in questo senso su di me.
Sai, ai tempi di ‘Amici’, una giornalista che ti aveva criticato ti chiamò per un confronto - non ero io - e alla fine ti fece molti complimenti dicendo che non avrebbe visto l’ora di venire a un tuo concerto. Tu le hai risposto: “Non ce n’è bisogno, tanto ai miei concerti ci saranno già miliardi di persone”. Capisci che se poi mi veniva da scrivere “se la sente calda, fa un po’ lo sbruffone”, forse me ne davi motivo…
Non ricordo questa frase in particolare, ma è da me. Sono un reattore nucleare di ego, non si discute.
Dopo 'Amici' ti aspettavi qualcosa di più?
No, in realtà mi aspettavo molto meno! Sono molto orgoglioso del lavoro che sto facendo.
Qual è la prima cosa che hai fatto appena sei uscito dal talent e ti sei ritrovato nel mondo 'reale'?
Non so se sia proprio la prima, ma questa fa ridere: sulla strada verso casa, mi sono fermato in autogrill per mangiare qualcosina. Arrivato alla casa, ho realizzato di non sapere più come si facesse a pagare. Sono andato in totale blackout! (ride, ndr). Del resto, erano mesi che non usavo più soldi né carte. Poi, una volta arrivato a casa ricordo di aver pianto tantissimo, anche se non ero triste. Non sono state lacrime brutte, per quanto ancora oggi non ti saprei spiegare il tipo di sensazione che provavo. Uno sfogo, un bello sfogo.
Adesso arriviamo alle domande che ti faranno incazzare, così litighiamo. Ok?
Ok!
Cosa c’era davvero tra te e Angelina Mango durante il talent? Sui social moltissimi erano certi che tra voi ci fosse ben più di una semplice amicizia. Ricordo ancora quando le hai dedicato ‘Ex e Xanax’ durante il Serale…
I social si sbagliano, in questo caso. Tra me e Angelina c’è sempre stata una splendida amicizia che dura tuttora. Non abbiamo mai mancato di essere rispettosi del fatto che fosse fidanzata. Mi spiace per chi tra il pubblico avrebbe voluto altro, magari. Ma questa è l’unica risposta vera. Sono molto felice di averla incontrata e che sia nella mia vita. È una persona stupenda, ma come ti dicevo ho la mia musa in carne e ossa e penso solo a lei…
Ti sarebbe piaciuto cantare con Angelina ‘Per due come noi’ al posto di Olly?
Eh, secondo te no? (ride, ndr). È una canzone bellissima! Spero che un giorno o l’altro canteremo qualcosa insieme io e lei.
A proposito di duetti: oltre ad Angelina, potendo sognare, con chi ti piacerebbe fare un featuring?
Potendo sognare, dici? Ma potendo sognare in grande? Non è che poi mi dai dello sbruffone?
No, promesso. Sogna pure grandissimo!
Potendo sognare in grandissimo ti direi Justin Timberlake oppure Andrea Bocelli.
Oddio, adesso la voglio sentire una canzone con te e Bocelli! Altri italiani?
Lazza. Lo stimo molto, adoro il suo modo di scrivere. Credo di poter imparare tanto da lui, lo stimo.
Eh, un altro con un caratterino bello mite, insomma. C’è qualcosa che pensi che il pubblico non abbia capito di te?
Che sono un trasformista, mi piace cambiare, mi sento un prisma. Cioè mai quello che ti potresti aspettare. Non ho ricevuto ancora nessuna diagnosi, ma probabilmente sarei bipolare. Almeno, da un punto di vista artistico.
Facciamo ‘prismapolare’?
Sì, mi piace tantissimo! Te la posso rubare questa?
Certo, poi ti emetto fattura, nessun problema! Comunque, visto che ti piace cambiare, quelle treccine che hai in testa le abbandonerai presto?
Perché? Non ti piacciono?
Diciamo che non le promuoverei…
Eh, pazienza…
Non sei più permaloso, questa è una notizia!
No no, lo sono ancora! Tra i peccati capitali, il mio è sicuramente l’ira, non posso negarlo. Però, come ti ho detto, ci sto lavorando perché me ne sono reso conto e voglio impegnarmi a cambiare.
Bene! Allora guarderai Sanremo?
È possibile…
Solo possibile?
Mi piace immaginare che lo guarderò sul divano insieme alla mia musa, commentando le canzoni insieme.
Che romanticone!
Eh, te l’ho detto che faccio musica anche per cercare di raggiungerla…
Quindi per ora è palo…
Ci sto lavorando, lasciami fare!
Non interferisco, anzi, buona fortuna!
Posso dirti una cosa?
Prego…
Questa è l’intervista più bella che mi abbiano mai fatto.
Wax, mo’ non fare il ruffiano, su!
Eh, allora no. Però è vero, altrimenti non te lo dicevo.
Va bene va bene, farò finta di crederci. Magari in una delle prossime 7 vite… Comunque, pace fatta?
Pace fatta, sì! Anzi, visto che siamo entrambi di Milano, magari ci beviamo una cosa insieme…
Ma che mi stai broccolando?!
Nota: la chiacchierata prosegue, ma l’intervista finisce qui.