Potrei letteralmente e figurativamente sgranare tutto il rosario della discografia e delle singole canzoni di Francesco Gabbani, ma non vorrei togliervi il gusto di scoprirla da soli, quindi, prima di valutare effettivame la carriera e i maggiori successi del cantautore toscano, di cui oggi tutti siamo a conoscenza, bisogna dire che lui stesso in passato ha messo in dubbio più volte le sue scelte, pensando fosse più giusto scrivere solo per 'altri' grandi artisti, sentendosi un po' fuori target forse. Questo non ha certo ostacolato la sua carriera, semmai ne ha solo ritardato l’avvio, come spesso accade a molti grandi artisti. La sua straordinaria versatilità come musicista, unita a una vocalità unica – talvolta criticata, ma innegabilmente calda e avvolgente – e alla sua raffinata capacità di scrivere testi, sempre impreziositi da una sottile ironia (anche se solo in apparenza), lo hanno condotto verso traguardi altissimi, ben oltre le vette delle amate Alpi Apuane che tanto ispiravano il cantautore. Insomma, vi farò un bel riassunto di tutto, per poi dirvi la mia opinione. Lo so, siete già lì a pensare a “la scimmia nuda balla”, ma per arrivarci bisogna seguire tutto il percorso senza perdere il filo. Quindi, procediamo con ordine cronologico...
Francesco Gabbani classe 1982 cresce in una famiglia già predisposta alla musica, oltre a suo fratello che suona il basso e la chitarra, il padre ha un negozio di strumenti, e questo lo stimolerà ad approcciarsi alla batteria e alla chitarra fin da piccolissimo, successivamente anche al pianoforte e al basso e, crescendo, lavorerà anche come fonico e tecnico di palco. Appena diciottenne, già con una gavetta importante, firma il suo primo contratto discografico con il gruppo Trikobalto, con cui pubblica un album prodotto da Alex Neri e Marco Baroni dei Planet Funk, un successo abbastanza rilevante che li porta a esibirsi a importanti festival italiani e ad aprire il concerto degli Oasis al BlueNote di Milano. Nel 2010 esce il secondo album della band, Necessità primarie, che non registra lo stesso successo del precedente e, anzi, porterà Gabbani ad intraprendere la carriera solista partecipando al Festival di Sanremo. Partendo dal 2011 quindi Gabbani pubblica quattro singoli: Italia 21, Un anno in più, Estate e Maledetto amore, quest'ultimo tratto dalla colonna sonora del film L'amore fa male. Nel 2014 esce il suo primo album da solista, Greitist Iz, con il singolo I dischi non si suonano (di cui consiglio l'ascolto oggi più che mai). L'anno successivo inizia a collaborare con Bmg Rights Management come autore e finalmente nel 2016 (dopo vari tentativi a quanto si vocifera) partecipa a Sanremo Giovani con il brano Amen, vincendo il concorso e accedendo al 66esimo Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte. Dopo una controversa eliminazione, viene riammesso e trionfa, vincendo anche il Premio della Critica Mia Martini e il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo. Il singolo ottiene un grande successo tanto da essere certificato disco d'oro e poi platino in breve tempo. Appena un anno dopo pubblica il secondo album, Eternamente ora, seguito da un tour promozionale e da aperture per artisti come Franco Battiato e Simply Red. Nello stesso anno firma la colonna sonora del film Poveri ma ricchi e pubblica il singolo Foglie al gelo. Lavora anche come autore per altri artisti, scrivendo il brano L'amore sa per Francesco Renga e Il bambino col fucile per Adriano Celentano. Ecco che finalmente arriviamo al punto che tutti aspettate: nel 2017 Gabbani conquista il cuore del pubblico con Occidentali's Karma, brano che lo porta a vincere il Festival di Sanremo per il secondo anno consecutivo (il primo nella sezione Big). Questo va specificato, perchè tendenzialmente Gabbani o lo ami o lo odi, e dopo la precedente vittoria nelle nuove proposte con Amen era ancora più netta la scissione. Il singolo, Occidentali's Karma esplora tematiche di cultura e modernità con un tocco ironico, passa da abitudini orientali acquisite dall'Europa e dal radicalchic di cui un po' prende parte e un po' ne fa beffa, e diventa un successo clamoroso, raggiungendo la vetta delle classifiche italiane e internazionali ottenendo sin da subito numerosi dischi di platino. Il brano conquista anche un record su Vevo con oltre quattro milioni di visualizzazioni in un giorno. E quell'anno in qualità di vincitore, Gabbani rappresenta l'Italia all'Eurovision Song Contest, dove si piazza al sesto posto e vince il Press Award - che comunque in pochissimi ci hanno fatto fare bella figura all'Eurovision, diciamolo.
A distanza di poche settimane pubblica anche il suo terzo album Magellano, portando l'artista a ricevere un premio ai Wind Music Awards. Il 2018 si apre con un trionfo al Nelson Mandela Forum di Firenze, e Gabbani celebra l’anno con il singolo Selfie del selfie (e anche questo dovete ascoltarlo, sì, ho detto dovete). A Maggio 2019 Gabbani anticipa il suo quarto album con il singolo È un'altra cosa, poi pubblica Duemiladiciannove, rilasciato inizialmente tramite WhatsApp e accompagnato da un video. Mentre il 2020 segna un momento cruciale con l'annuncio del quarto album Viceversa, che debutta nuovamente al Festival di Sanremo con il brano omonimo, classificandosi secondo e vincendo il Premio Tim Music. L'album è uno dei più profondi della sua carriera, album che esplora temi di condivisione e superamento dell'individualismo e che infatti supera anche le barriere di pregiudizio per chi ancora pensava alle scimmie. Il 2020 prosegue con il singolo Il sudore ci appiccica e la partecipazione al progetto Italian Allstars 4 Life per la Croce Rossa. Poi nel 2021, Gabbani pubblica il singolo La rete, anticipando il suo quinto album, e collabora con la serie tv Un professore con Spazio tempo. Nel 2022, il cantautore lancia il nuovo album Volevamo solo essere felici, con il singolo omonimo, seguito dal tour Francesco Gabbani Live 2022, segnando un altro successo nella sua carriera. Ma un piccolo intermezzo tra un album e l'altro ce l'ha comunque regalato con tanto di prima serata in Rai, infatti Gabbani debutta come conduttore televisivo con Ci vuole un fiore, insieme a Francesca Fialdini, una trasmissione a favore dell'ambientalismo e della cura del nostro pianeta, una trasmissione piena di musica, ospiti (Da Piero Angela, passando per Arisa, Maccio Capatonda, Fulminacci, Michaela Giraud, Flavio Insinna, Morgan, Massimo Ranieri, Elena Sofia Ricci, Ornella Vanoni, Levante, Nino Frassica, Alfa, Stefania Sanrdrelli, Roberto Vecchioni, Nino Frassica e arrivando a Rosa Chemical..) e sensibilizzazione verso i temi più sentiti degli ultimi anni rispetto alla cura del pianeta terra. Nello stesso anno, pubblica i singoli Peace & Love e Natale tanto vale, e fa il suo esordio cinematografico nel film La donna per me. Il 7 aprile 2023 esce il singolo L'abitudine, e Gabbani presenta da solo la seconda edizione di Ci vuole un fiore, anche qui, prima a preso forza, poi ha capito che poteva farcela benissimo anche da solo. Intanto per non farci mancare niente partecipa anche al docufilm Enzo Jannacci - Vengo anch'io, presentato al Festival di Venezia, il brano dall'omonimo titolo è uno dei cavalli di battaglia di Gabbani e che ha portato anche a Sanremo nella serata delle Cover. Nel 2023 annuncia il tour estivo Ci vuole un fiore tour, che include una data speciale a Carrara, la sua Carrara di cui parla sempre, a partire dalle cave di marmo in cui ha girato il videoclip di Amen, dove presenta in anteprima il brano Al di là. Nel 2024, partecipa al Festival di Sanremo come ospite, duettando con Fiorella Mannoia, la stessa che quando lui vinse era sul podio accanto a lui e prese il secondo posto, e davanti alla quale lui si inchinò, insomma, un duetto che serviva a regolare i conti con il festival, e a maggio pubblica il singolo Frutta malinconia.
Intanto il primo Novembre 2024 esce il singolo di Mina (apripista per l'album Gassa d'amante uscito il 22 Novembre ) Buttalo Via firmato proprio da Francesco Gabbani. Questo brano inizia con un suono d'acqua che contestualizza già la copertina stessa e il video, poi dritta la voce di Mina, e poi suoni pochi ma giusti, nulla di troppo, nulla di meno. Un testo che va ovunque così come l'arrangiamento, e che con la mente ci porta in un romanticismo melodico e testuale di cui ultimamente tutti avevamo un po' bisogno. E dopo questa ennesima nota di merito al suo curriculum non si poteva concludere l'anno con il migliore degli annunci, Francesco Gabbani sarà concorrente al Festival di Sanremo 2025, iniziando anche il 2025 come ci si aspetta da lui. Ci sarà poi anche un album, ma la verità è: cosa ci si aspetta davvero da lui per questo Festival? L'unica cosa che si può intuire è che della malinconia c'è, e non tanto per il suo ultimo singolo Frutta malinconia ma quanto per il video promozionale pubblicato da Gabbani su Instagram il giorno dell'annuncio della partecipazione al festival. Il video inizia con il suo risveglio, mattina presto, in casa sua, che scende in vestaglia le scale e va dritto in cucina ad accendere la fiamma sotto la moca già pronta dalla sera prima, lo vediamo in lontananza mentre in primo piano c'è un televisore sintonizzato du Rai1 con gli annunci ufficiali di Carlo Conti, che in quel momento sta dicendo che in gara c'è proprio lui, Gabbani. Lui corre ed esulta, abbraccia il gatto e risale al piano di sopra, caccia un vecchio valigione da sotto al letto e lo apre, e dentro scopriamo il costume della scimmia, il suo 'scheletro nell'armadio' o in questo caso la sua 'scimmia sotto al letto'. Con nostalgia la stringe e sorride un po' commosso e un po' soddisfatto. In un frame richiude la valigia, sparisce la vestaglia, e lui è vestito di tutto punto con tanto di papillon come in Viceversa, in un'atmosfera che non sembra nemmeno più casa sua ma un luogo senza spazio e senza tempo, sorride di nuovo e ripone la valigia sotto al letto. Scusate, ma la moka con il caffè che aveva messo sul fuoco? Oh Francè il caffè s'è bruciato. Cosa voglio farvi capire con tutto questo discorso? O cosa vuole farci capire lui con tutto questo? Che riponga il passato più “ironico” per dare spazio al suo lato introspettivo e psicologico? Che voglia regalarci un nuovo tormentone in cui noi non saremo più scimmie nude ma pachidermi e pappagalli? O si tratta solo di una pazzesca strategia di marketing? O magari tutto insieme? Per una volta dirò una cosa a favore e a sfavore di questo Festival di Sanremo 2025. Caro Carlo Conti, facciamo i conti davvero: nell'edizione dell'ancora “nuove proposte” il massimo d'età erano i 35 anni circa... prima di scendere a 33, poi a 30, ora a 26... insomma Francesco Gabbani vinse il primo sanremo 'giovani' a 34 anni pieni, e come lui molti altri in quelle edizioni, e questo è un grande merito di Carlo Conti. La maturità e le difficolta che un artista deve affrontare per arrivare su quel palco sono immense (oltre che tutti i problemi personali che ognuno di noi ha) e limitare tutto questo in un numero è imbarazzante. Ti ringraziamo perché grazie a te abbiamo Francesco Gabbani, però ripensaci, altrimenti potresti sembrare tu la scimmia nuda che balla facendo lezioni di nirvana in fila indiana, prendi un'ora d'aria, e ripensaci. Il caso di Gabbani dovrebbe essere d'esempio per tutti noi e per le prossime edizioni di Sanremo, per tutti gli emergenti che non hanno avuto la possibilità nemmeno di iscriversi, l'età conta se si ha qualcosa da dire percheé ti conferisce la maturità per essere credibile, l'età non conta quando non si deve dire niente di che e si devono solo favorire leggi di mercato, e ormai quello discografico è letteralmente come il mercato di Porta Portese. Francesco Gabbani ha detto e ha dimostrato che tutto è possibile nella vita e che il talento viene sempre premiato, se non viene continuamente ostacolato, e se si è i primi a crederci. Io voglio crederci, e voi?