Il terzo Live di X Factor doveva farci ballare, visto che il tema principale era la dance, ma ci ha fatto venire il mal di testa. Troppi errori nelle assegnazioni dei pezzi e troppe ingenuità da parte dei concorrenti, e non solo da parte dei più giovani. Che responsabilità hanno in tutto questo i giudici Manuel Agnelli, Jake La Furia, Paola Iezzi e Achille Lauro? Parecchie. Ma a noi interessa altro, e cioè come hanno cantato e se ha funzionato la loro esibizione? Li valuta per MOW un’esperta come Clara Moroni, cantante, autrice, compositrice e produttrice, tra le prime donne rock in Italia. Chi meglio di lei? Infatti nella sua Viper Room non ha lasciato scampo a (quasi) nessuno…
Mimì voto 6
Gloria Gaynor di I will survive. Un altro pezzo sbagliato. Arrangiamento improbabile, un medio tempo funky soul non proprio a fuoco. Agnelli insiste nel volerla far cantare in modo più aggressivo, alla Kill Bill proprio come l’hanno vestita. Invece lei sarebbe stata perfetta con un altro brano di un’altra regina della disco, Donna Summer. Mimì era nata per cantare Mac Arthur Park, perché c’è emozione e melanconia in quella canzone. Sarebbe stata perfetta per lei, che ormai è sempre costretta a cantare brani avari di ampiezza per la sua voce. Più recitati che cantati.
I Patagarri voto 6
Bee Gees con Stayin’ Alive. Un tentativo ibrido di dare nuove sfumature sonore ai Patagarri, ma loro vengono sempre fuori per quello che sono veramente. Con quella sezione di fiati ci sarebbe stato un bel pezzo alla Soul Train degli Earth, Wind & Fire. Perché non usare i loro punti di forza in una serata come questa? Stasera riscatta il gin tonic. Sento che ne avrò bisogno.
Lowrah voto 7
Ace of base di All that she wants. Spiegone della Iezzi che fa nascere la dance svedese nel '91, dimenticando che c’erano già gli Abba e da un bel pezzo. La cantante originale era un contralto, mentre Lowrah è un soprano, quindi giaà non ci siamo. Manca quel fascino che aveva il brano originale proprio per quella voce calda. Lei lo fa bene, niente da dire, ma al solito, non ha il pezzo che la fa esplodere. Performa anche ballando, cosa non facile, riesce a tenere le note intonate e abbastanza piene, pur muovendosi e non poco. Un applauso.
The Foolz voto 4
Donna Summer di Hot Stuff. Tutti con pezzi del passato. ma c'era la dance anche 10 anni fa e c’è anche oggi! Qui gli fanno fare pure un brano da donna, e che Donna, cantato da un uomo che ho già descritto come un Hulk canoro. Perché non fargli cantare un pezzo dove c’è meno bisogno di cantare, più ritmico, come un Sex Bomb di Tom Jones che ha anche una voce più abbordabile dal cantante "verde" dei The Foolz. Ma sono belli, passeranno. Però inizia a venirmi il mal di testa. Sarà per colpa del gin o dei The Foolz?
Danielle voto 4
Daniele Silvestri in Salirò. Una melodia scritta sopra molti cambi di accordi che mette a dura prova l’orecchio di Danielle. Molto imperfetto. Lo canta ma non lo interpreta come ha fatto con tutti gli altri pezzi, perché non lo sente. È troppo concentrato a non stonare per interpretare. Non è a suo agio. Non gli sta proprio addosso. Perché non è un pezzo di Alan Sorrenti, con quella voce, o Gloria di Umberto Tozzi? In fondo questa è stata la disco italiana. E Infatti finisce al ballottaggio. Le tempie mi iniziano a pulsare. Mi sto innnervosendo.
The Punkcake voto 9
Rod Stewart di Do you think I’m sexy. La versione più personale ed azzeccata fino ad ora. Non sono sexy, ma sono sicuramente divertenti e credibili. Forse un po’ bassa la voce nella prima strofa, ma l’inciso esplode con la potenza della voce del cantante che ricalca la voce ruvida e graffiante di Rod Stewart, ma meno cantata. Da underdog a migliori, fino ad ora. Per un attimo mi hanno fatto dimenticare il mal di testa.
El Ma voto 7
Madonna di Hung Up! Una timbrica più da Lady Gaga che da Madonna, ma la porta a casa bene. È più precisa vocalmente delle altre performance. Ma non è ancora il pezzo che le calza a pennello. Lei ha una voce più vellutata, più calda. L’avrei vista meglio con un brano come Lean on di Major Lazer & DJ Snake, dove la timbrica della cantante originale è più vicina a quella di El Ma. Prendo una pastiglia per il mal di testa, che è meglio!
Lorenzo Salvetti voto 8
Adriano Celentano e Claudia Mori con Non succederà più. La fa bene. Bell’arrangiamento. Canto ineccepibile. Riesce a portare la sua dolcezza nel pezzo ma riesce anche a inserire una marcia in più negli incisi. Sembra divertirsi a cantarlo ed ha un'ottima presenza scenica senza fare molto. Ormai è il beniamino del pubblico. Forza ibuprofene, fai il tuo dovere. Forza!
Francamente voto 9
Gigi D’Agostino con L’amour toujour. Performance perfetta. Bello come la interpreta, con quella timbrica particolare che la caratterizza. Gli dà più spinta senza esagerare. Funziona sia in italiano, quando è più struggente e cantautorale, che in inglese quando deve solo cantante, e lo fa benissimo. Anche qui, non c’è molto altro da dire se non brava! Mi si alleggerisce la testa, finalmente!
Les Votives voto 10
Sylvester in You make me feel (mighty real). A questo punto dimostrano di poter fare di tutto con credibilità e classe. Il cantante ha un'ottima vocalità. È una vera band con un suono figo e compatto. Agnelli puntualizza che non c'entrano niente gli Ac/Dc, come anticipato da Lauro, ma l’impronta è piu’ White Stripes e affini, ed ha ragione. Portano sempre quell’atmosfera british che li rende supercool. Il cantante ha un volto universale. Ha iniziato con Eric Burdon, per passare a Mick Jagger e stasera, con quella pettinatura, assomigliava un po’ a Morgan!
Ballottaggio e eliminazione
El Ma ripropone Talking to the moon di Bruno Mars dove finalmente riviene fuori la sua bellissima voce e il suo timbro vellutato, sabotato per tutto il suo percorso. Danielle porta il cavallo di battaglia Lugano Addio di Ivan Graziani dove anche lui, a proprio agio, riemerge dalle scelte improbabili e mostra tutto il suo talento. Lauro manda al Tilt e le votazioni del pubblico. El Ma lascia la trasmissione per voto popolare, seppure con poco scarto. La pastiglia ha fatto effetto. Meglio che rilegga quello che ho scritto, non vorrei fare come alcuni giudici che sono stati pericolosamente “out of focus” con le scelte per i loro protetti...