Secondo Speedweek, che su KTM è sempre super informata, le speranze di Danilo Petrucci di prolungare di un anno la sua esperienza nel Team Tech3 sono praticamente inesistenti. Gli austriaci hanno dovuto infatti giocare in anticipo sui programmi, per portare in MotoGP Raul Fernandez così da evitare che altre case, Yamaha su tutte, riescano a metterci le mani. Una situazione, questa, che nei giorni scorsi ci era stata anticipata da Carlo Pernat e che, di fatto, rappresenta per Danilo Petrucci anche un più che possibile addio alla MotoGP. Il pilota di Terni, che ha faticato molto quest’anno non avendo potuto contare su test che consentissero di cucire la moto sulla sua stazza fisica, difficilmente avrà una seconda opportunità, visto che adesso sulla piazza c’è anche Maverick Vinales dopo l’annunciata separazione dalla Yamaha.
Senza stare a discutere sulla situazione già denunciata dallo stesso Pernat del brutto vizio di andare a contattare piloti che sono già sotto contratto(in fondo è qualcosa che si è sempre fatto nello sport), a saltare all’occhio è un dato di fatto che fa venire qualche dubbio sul futuro della MotoGP. Anzi, fa venire proprio una domanda: secondo quale dinamica piloti che non hanno mai vinto in MotoGP hanno più opportunità di piloti che, invece, sul gradino più alto del podio ci sono saliti qualche volta? Già lo scorso anno c’era stata “l’anomalia Dovizioso”, con il pilota di Forlì che, però, sembra averci messo del suo rifiutando l’offerta di Aprilia e preferendo prendersi un anno di pausa che, adesso, suona di scelta sbagliata con nuovi treni che difficilmente passeranno e su cui sarà praticamente impossibile salire al volo. Anche Maverick Vinales, che sul gradino più alto del podio non ci è salito solo due volte, rischia di restare a piedi per un anno, poichè l’unica offerta concreta, al momento, è quella di Aprilia (con un ingaggio proposto che è di circa tre volte inferiore a quello del contratto con Yamaha).
Passino gli esordienti, passi Johann Zarco che non ha mai vinto in MotoGP ma che è secondo nel mondiale, ma perché alcuni piloti hanno più opportunità. Iker Lecuona, ad esempio, si ritrova sbattuto fuori dopo solo due anni, deludenti sicuramente, ma comunque solo due anni. Bruciato senza alcuna seconda possibilità. I fratelli Aleix e Pol Espargarò, invece, sono anni e anni che navigano in MotoGP senza aver mai messo nel sacco una vittoria. Neanche per sbaglio. Su Aleix bisogna dire che, oggi come oggi, è un uomo fondamentale per Aprilia e che, quindi, l’anomalia nel suo caso è anche giustificata, ma per il fratello Pol sono davvero poche le motivazioni per provare a comprendere la strana situazione. Niente contro le persone, sia inteso, e ci auguriamo pure di essere smentiti presto con Pol Espargarò che avrà l’occasione di metterci a tacere, ma un tempo in MotoGP ci restava solo chi aveva dimostrato di meritarlo.
Espargarò sulla Honda ufficiale e Danilo Petrucci (con due vittorie messe in tasca) a casa è qualcosa che difficilmente si riesce a spiegare e, in maniera più elegante e da istituzione del paddock, lo ha fatto recentemente notare anche Alberto Vergani, intervistato da Nico Cereghini per Moto.it. Per il ternano, forse, c’è un piccolo spiraglio in Aprilia, visto che è un vecchio cruccio di quelli di Noale e che le sue caratteristiche di guida, oltre alla stazza fisica, sono molto simili a quelle di Aleix Espargarò, ma è umano e comprensibile che Maverick Vinales possa fare più gola, se non altro da un punto di vista meramente commerciale. Se quello spiraglio non diventerà un varco, probabilmente la MotoGP perderà un altro protagonista, tra l’altro con una storia personale e sportiva meravigliosa, e per Petrucci potrebbero aprirsi le porte della Superbike. Anche se c’è chi parla di un ruolo da collaudatore, in sostituzione di Mika Kallio, affiancando Pedrosa e consentendo così a KTM di avere un pilota in grado di fare diverse wildcard nell’arco di una stagione.