In un solo colpo Padova segna due primati su scala europea, uno sul fronte criptovalute e l’altro su quello automobilistico. È infatti qui che una Ferrari 360 Modena è stata acquistata in Bitcoin, transazione che rappresenta il primo acquisto di una vettura realizzato interamente con valute virtuali, e dall’altra parte mostra un passo importante del Bitcoin verso la trasformazione in un vero strumento di pagamento.
Stando a quanto rilevato in primis dal Sole 24 Ore, è un ragazzo di Padova ad aver versato al proprietario della Ferrari una cifra corrispondente a 76.000 euro per assicurarsi la 360 Modena (usata, ma in ottime condizioni). Riportando il valore del Bitcoin al momento dell’acquisto, è più che verosimile che la cifra messa sul piatto corrispondesse a 2 Bitcoin. L’enorme volatilità della criptovaluta ideata da Satoshi Nakamoto costringe infatti a rivedere le cifre di ora in ora, ma basti sapere che al momento 1 Bitcoin vale poco più di 40mila euro.
Il pagamento è ovviamente avvenuto in rapide mosse digitali, sull’asse Veloce Classic Italia - Tinkl.it: il primo è un concessionario, mentre il secondo è il processore italiano dei pagamenti in Bitcoin. Bitcoin che – quasi inutile sottolinearlo – è sempre più oggetto dell’interesse di molti sulla scia di un rally incredibile (dai 10 centesimi di dollari nel 2010 agli attuali 49 mila dollari), che inevitabilmente aumenta l’attenzione sul possibile utilizzo come bene di scambio.
E non a caso l’operazione ha portato enorme attenzione mediatica sia alla concessionaria che al processore italiano Tinkl. Basta recarsi sulla pagina di AutoScout di Veloce Classic Italia per veder spiccare tra le recensioni del luogo proprio quella del giovane acquirente della Ferrari 360 Modena:
“Venditore che è riuscito a soddisfare la mia richiesta particolare. L'auto infatti è stata pagata in Bitcoin. Grazie a Luca per la professionalità e soprattutto disponibilità e che ha reso possibile la realizzazione di un sogno! Per il resto una realtà davvero bella con auto stupende”.
Mentre il CEO di Tinkl, Daniele Pregnolato, si è subito detto “molto soddisfatto di aver risposto a una precisa esigenza dell'acquirente”, sottolineando come l’operazione resti a costo zero per il commerciante e inquadrando questo come “un momento storico estremamente particolare”, con un accordo che può diventare la base per “un'ulteriore diffusione della valuta digitale come sistema di pagamento oggettivamente riconosciuto”.