Negli ultimi giorni, è in evidenza la notizia delle riaperture in Israele di centri commerciali, mercati, biblioteche, musei, palestre e piscine, che dopo molti mesi riavvicinano il Paese alla normalità in netto anticipo rispetto al resto del mondo. Una mossa che non rappresenta esattamente un azzardo, visto che viene compiuta sulla scia di un dato concreto e rassicurante: ad oggi, il 48% della popolazione israeliana ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino anti-covid.
Nel leggere il dato, molti mettono in luce il fatto che gestire una campagna vaccinale su poco più di 8 milioni di abitanti è relativamente più semplice, e porta a risultati più veloci, quasi immediatamente visibili. Sono invece di meno gli osservatori che evidenziano un altro fattore, che potremmo riassumere definendo l’impegno del Ministero della Salute israeliano quello di costruire una campagna vaccinale pop.
Rientra esattamente in quest’ottica la possibilità per la popolazione di vaccinarsi da IKEA; la multinazionale svedese, in accordo con il governo israeliano, ha predisposto i cosiddetti hub vaccinali presso i suoi store sparsi in tutto il Paese. L’attività ha preso il via dallo scorso 21 febbraio e ha già registrato un discreto numero di somministrazioni, evidenziando il successo della strategia comunicativa e territoriale del Ministero della Salute israeliano, guidata da Yuli Edelstein.
L’obiettivo: attirare ogni fascia d’età verso la vaccinazione collegando quest’ultima a eventi, interessi e appuntamenti sociali che possano incontrare ogni interesse, puntando così a creare quella campagna vaccinale pop che citavamo sopra. Così si può assistere all’esibizione di un DJ nei centri per la vaccinazione, si ha diritto a un pasto gratuito o ai cosiddetti pacchetti di alimenti e gadget dopo la somministrazione e ora la si associa a una giornata da IKEA: tra scaffali in legno leggero e salsiccette di renna, gli Israeliani si vaccinano contro il coronavirus, e possono farlo senza prendere nessun appuntamento.
Stando a ultime indiscrezioni, presto all’iniziativa si unirà anche lo sforzo della catena commerciale BIG, mettendo a disposizione degli Hub vaccinali presso i suoi punti vendita e trasformando ancora di più la somministrazione in un momento da associare allo svago.