Ale della Giusta è lo youtuber del momento. I suoi reportage dai quartieri più pericolosi delle metropoli mondiali fanno milioni di visualizzazioni, ed è giusto che sia così. Perché oltre alla realizzazione molto professionale intervengono altri fattori, e ciò che rende stravisti i video di Ale è il fatto di avvicinarsi veramente, da ragazzo più che normale, alle persone che incontra, mostrando l’umanità nei contesti di degrado. Infatti, come ci ha raccontato lui stesso, si ha paura “soltanto finché non si conosce” le persone che ci si ritrova di fronte. Poi ci ha dato delle anticipazioni bomba sui prossimi progetti, ci ha raccontato il suo provino a Pechino Express un po’ di anni fa e ci ha spiegato perché ha un completo da Iena nell’armadio. Cosa gli piace mangiare e guardare su Netflix e cosa no, come affronta e prepara i suoi viaggi, ma soprattutto i killer che gli mandano i messaggi per chiedergli come sta. Un’intervista non senza paura, smentiamo questa cosa, ma da paura. Eccola.
Ale, sotto i tuoi ultimi post tutti ti chiedono: cosa stai cucinando?
Le prossime cose che usciranno le ho già girate a maggio, ho fatto un viaggio lungo e mi sono portato avanti col lavoro, in modo da poter poi stare a Milano a gestire ed elaborare il tutto. Ho tutto l'anno quasi coperto. Ma parliamo delle cose che ho già fatto o di quelle che farò?
Partiamo da quelle che hai già fatto?
Quando ero a Las Vegas, dove ho girato gli ultimi filmati già usciti sui Mole People, gli uomini-talpa che vivono nelle fogne, sono andato al confine con lo Utah dove c'è una setta su cui anche Netflix ha fatto un documentario, Keep Sweet, uscito un paio di anni fa. La congrega si chiama Flds, Chiesa Fondamentalista di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Si tratta di una setta poligama gestita da un santone che è stato tra i dieci uomini più ricercati al mondo dall'FBI e che è stato arrestato. Un personaggio veramente controverso, e io ho avuto la fortuna di incontrare delle persone che fanno attualmente parte della setta, e di poter parlare con loro. C’erano delle regole assurde all’interno.
Quindi il santone è stato arrestato ma la setta è ancora attiva?
C'era questa città in cui vivevano tutti i membri della setta e in cui questo santone, che si autodefiniva profeta, viveva in libertà. Adesso è in prigione ma parla con i suoi adepti tramite il figlio, anche se si dice che questo non riporti esattamente le parole del padre perché vuole prendere a sua volta il comando. Quindi la setta si sta dividendo in fazioni, e alcuni abbandonano. Io sono riuscito a parlare con una persona che è scappata, perché tu se non vuoi più fare parte della Flds non hai altra soluzione che scappare. Altrimenti ti costringono a stare all'interno. Quest’uomo con cui ho parlato ha quattro mamme e, mi pare, nove sorelle, e non parla più con nessuno di loro perché una volta uscito loro ti ripudiano.
E ti ha accompagnato?
Lui mi ha guidato durante tutto il viaggio spiegandomi come funziona, e mi ha fatto anche andare in casa di questo Warren Jeffs che è il profeta. Era tutto assurdo perché il profeta aveva 80 mogli, quindi la casa sembrava un dormitorio con le stanze tutte uguali e la cucina sembrava quella di un ristorante gigantesco. Sono anche riuscito a parlare con una delle sue mogli, che poi è quella che l'ha fatto arrestare e che adesso ha aperto un centro per le persone che vogliono scappare dalla setta, all'interno della sua casa.
Ma non spoileriamo troppo: dopo lo Utah?
Sono andato a Panama dove ho girato una serie di video su Stefano Conti, un ragazzo italiano che adesso rischia 30 anni di carcere a Panama per tratta di essere umani volta alla prostituzione. Ho intervistato sia lui che le vittime, le prostitute, gli avvocati. Sono andato fuori dalla prigione , ho parlato con i suoi coimputati, ho tutti i video delle udienze. Stiamo facendo un lavoro lunghissimo, quasi documentaristico. Poi ci sarà una cosa fighissima che invece andrò a fare ad ottobre, soprattutto per quelli che hanno visto Narcos. Andrò a San Antonio, a Orlando e poi in Colombia per intervistare le persone vere che hanno effettivamente dato la caccia a Pablo Escobar, tra cui anche colui che l'ha ucciso in Colombia. Poi ho trovato anche i sicari di Pablo, tutta gente che ha lavorato per lui, con lui. La prigione è un luogo turistico che possono visitare tutti, però trovarsi di fronte le persone che hanno vissuto quel periodo tra Colombia e America è qualcosa di unico, e sarà molto emozionante.
Si dice che non hai paura, ma dove sei stato più in ansia tra tutti i posti che hai visitato?
Allora, io cerco sempre di correggere questa cosa. Diciamolo: io ho paura ovviamente, però godo nell'andare contro quell'emozione.
È un modo di superare la paura?
Quella della paura è una cosa che mi chiedono sempre, però ogni luogo che visito è diverso, quindi ogni volta ho una sensazione di paura differente. Sicuramente a Las Vegas ho avuto paura, però questa sensazione dura finché non conosci quello a cui stai andando incontro. Una volta entrato nel tunnel ho chiesto alle persone che mi accompagnavano di allontanarsi, ho proseguito il viaggio con uno che vive lì dentro e mi sono sentito come se fossi a casa mia. Ma se il giorno prima se mi avessero chiesto di andare nello stesso identico posto senza conoscere quella persona ovviamente non l’avrei fatto neanche morto.
Hai detto che questi quartieri pericolosi sono tutti diversi: è davvero così o sono accomunati dal degrado?
Secondo me seguono più o meno le stesse dinamiche. Se uno è empatico e riesce a leggere bene la situazione può secondo me andare ovunque.
Empatia: cosa hai notato nelle persone che hai conosciuto durante questi viaggi?
Chiunque, secondo me, ha il piacere di raccontarsi, soprattutto queste persone che magari vivono una situazione di degrado e non si sentono importanti. Quando tu gli dai la possibilità di essere al centro dell'attenzione è una cosa di cui sicuramente sono felici, e quindi tendono ad aprirsi. Per certi versi il fatto di filmare può essere un contro perché magari trovi persone che fanno cose illecite e non vogliono essere riprese.
E hai mantenuto i contatti con qualcuna di queste persone?
Praticamente con tutti. La cosa è simpatica perché comunque sono persone con cui normalmente non avrei mai avuto un rapporto e quindi mi ritrovo, che ne so, un venezuelano che uccide persone ma ogni tanto mi chiede come sto. Se mi fermo e ci penso mi fa strano.
È una bella cosa però, no?
Sicuramente. Io sono felice, lo dico sempre, sono felicissimo della mia vita e del mio lavoro, sono cosciente di essere molto fortunato.
In passato hai detto che sei timido: lo sei ancora o facendo questo lavoro ti è passato?
Sono timido al cento per cento. Ho una timidezza un po' strana, perché non sono per niente timido con le persone che conosco bene e con le persone che non conosco. Sono timido in quella via di mezzo, con le persone che conosco un po’ a metà. Poi comunque sono un introverso anche se non si direbbe. Lo sto ancora capendo anche io cosa sono, come sono.
Comunque quando giri i tuoi video ci sarà l’adrenalina quindi passa tutto no?
Certo, poi mi diverto proprio, è come se stessi facendo una partita di basket, mi piace tanto. C'è la dinamica della normalità di quello che sarebbe la tua persona, senza limitazioni.
In qualche modo è terapeutico.
Madonna, sì, lo consiglio al cento per cento.
Quindi consigliamo ai ragazzi di buttarsi, in generale?
Sì, assolutamente: buttarsi in tutto, provare e poi trovare quello che vi piace.
So che hai fatto il provino a Pechino Express: ti hanno fatto mangiare dei grilli?
No, no, solo cioè una chiacchierata, ma se mai facessi Pechino Express riuscirei a trovare una soluzione per non mangiarli. L'ho fatto tanto tempo fa comunque, saranno già passati quattro anni, forse cinque.
Ti piacerebbe ancora farlo?
Sì, dipende molto dalla persona con cui lo farei. Al momento del provino l'avrei fatto più per lanciarmi, mentre in questo momento magari lo farei più per l'esperienza in sé, perché comunque al di là del programma in sé dev'essere una bellissima esperienza, e condividere questa cosa con una persona a cui voglio bene sarebbe ancora meglio. Poi sarebbe tutto da valutare anche perché, col lavoro che faccio io, Pechino Express è impegnativo da un punto di vista aziendale. Nel senso, tu sei fuori e non puoi lavorare per un lungo periodo di tempo quindi ci vuole molta organizzazione prima.
Con chi lo vorresti fare Pechino Express?
Ci stavo proprio pensando, mentre lo dicevo.
Un nome?
Non lo so. Sinceramente non lo so.
Anche perché dovresti trovare uno che fisicamente regge tutto il percorso.
Però in realtà ce l'hanno fatta anche personaggi che non erano atletici.
L'ha fatto Dario Vergassola, per dire.
Il bello è anche questo. Io magari sarei noioso se lo facessi perché sono fisicamente troppo prestante per stare lì, e chi mi accompagna si potrebbe stufare.
A proposito di preparazione, come prepari i tuoi viaggi, mentalmente e fisicamente?
Sono tutti super organizzati grazie alle persone che lavorano per me. Poi da un punto di vista fisico, quando facciamo i viaggi sono un po' un rush perché magari in poco tempo abbiamo sempre tante cose da fare. Però è piacevole, è una stanchezza positiva, un po’ come quando ti alleni tanto.
La tv la guardi?
La tv no, non la guardo, più che altro Netflix e YouTube.
I tuoi video sarebbero perfetti per Le Iene, hai mai pensato di partecipare?
Pensa che ho parlato già tantissimo tempo fa con Davide Parenti e ho la divisa da Iena. Fisicamente: sono andato da Mediaset, c'era la sarta che mi ha fatto il vestito e in realtà ho anche girato un servizio, solo che poi non mi convinceva e quindi non è mai stato pubblicato. Il vestito ce l’ho, quindi magari un giorno farò la Iena e lo racconterò su YouTube. Il motivo per cui non l'ho ancora fatto è perché comunque andrei su un nuovo palcoscenico e ci vorrei arrivare con il botto, quindi sto aspettando di trovare la storia giusta, però secondo me prima o poi lo farò.
E il vestito lo usi ogni tanto?
In realtà l'ho messo l'anno scorso perché dovevo fare un video con Gabriele Vagnato. Facevamo le guardie del corpo, ci serviva un completo ed era l'unico che avevo. Quindi l'ho messo ma mi sta un po' piccolo, quindi dovrei ritornare dalla sarta di Mediaset.
Parlavi di libri, stai leggendo qualcosa adesso?
Allora, adesso sto leggendo un libro sulla leadership e la biografia di Ferrero. Stamattina ho mangiato i pancake con la Nutella e adesso ho un po' più di coscienza su come è arrivata nella mia credenza.
Invece, che genere di serie guardi su Netflix?
Allora, un po' di tutto. Mi piacciono molto quelle crime, ovviamente rimango fedele al mio genere. La mia preferita di tutte è Giù le mani dai gatti. Oppure la versione inglese Don’t fuc*k with cats. È bellissima, la consiglio a chiunque. Se non l'hai mai vista devi guardarla.
C'è qualcosa che non ti piace proprio guardare assolutamente?
Le cose che non mi arricchiscono in nessun modo.
Tipo?
Non sono un grande appassionato di cucina. Non era questo a cui pensavo, però se devo dire un genere di robe che non guardo sono quelle che hanno a che fare con il cibo.
Quindi è per questo che non guardi la tv: adesso quando la accendi c'è cibo ovunque.
Può essere, esatto. Il cibo purtroppo non ho ancora avuto il piacere di scoprirlo bene nemmeno dal punto di vista del consumatore e quindi l'intrattenimento legato al cibo non fa per me.
Non sei uno da ristorante stellato?
No, mangio perché è necessario per sopravvivere e mangio malissimo, mangio solo schifezze praticamente. Per fortuna faccio tantissimo sport, però prima o poi dovrò iniziare a mangiare meglio. Spesso mi faccio le centrifughe, quindi cerco di prendere le verdure da lì, perché altrimenti non mangio né frutta, né verdura né pesce.
Ok, quindi frulli tutto e la sbrighi in maniera indolore.
Proprio così, ma prima o poi dovrò mettermi a posto con questa cosa.
Ti sei ispirato a qualcuno per i tuoi video?
Coscientemente no: sicuramente ho preso e rubato. Non mi ricordo chi lo diceva, ma un buon artista deve saper rubare. Io cerco di prendere un po' dappertutto, da qualsiasi cosa che vedo, dalle persone che parlano, dai libri che leggo o i video che guardo. I podcast che ascolto, i film che vedo: dappertutto si può imparare. Per dire, magari tu adesso mi fai una domanda che è interessantissima e io poi la utilizzo quando sto parlando con qualcuno in un posto losco.
Frulli e metabolizzi tutto.
Esatto, come con le verdure.