Ancora polemica riguardo a Jeremy Clarkson. Il Diddly Squat Farm Shop del popolare conduttore britannico è stato nuovamente preso d’assalto: stavolta non dagli attivisti ambientalisti che hanno versato tonnellate di compost sulla Range Rover dell’ex mattatore di Top Gear, ma dai fan o comunque dai clienti del negozio della fattoria, in coda chilometrica per lo shopping natalizio.
Decine di auto sono state allineate lungo la stradina di campagna che porta alla struttura e un gran numero di persone si sono disposte in lunghe all’esterno del popolare punto vendita di Chadlington. A quanto pare c’è chi ha dovuto attendere due ore e mezza per entrare.
Il parcheggio del negozio è stato descritto come un “mare di fango” a causa del maltempo e dell’elevato numero di veicoli che l’hanno calcato (in aggiunta a tutti quelli lasciati altrove).
La popolarità di Clarkson’s Farm su Amazon Prime ha portato in diverse occasioni a enormi code per il Diddly Squat Farm Shop, con i vicini sempre più preoccupati per il volume di traffico che attira.
Gli abitanti del paese sono divisi sull’impatto del negozio che ha aperto meno di un anno fa: alcuni che affermano che Clarkson ha fatto conoscere Chadlington e ha dato impulso all’economia locale, mentre altri hanno stigmatizzato la congestione del traffico causata dal punto vendita lanciato dallo show Amazon. Ci sono state forti opposizioni per il progetto di ampliamento proposto dal conduttore (basato principalmente su nuovo parcheggio e caffetteria), con 52 obiezioni formali sottoposte all’attenzione del Consiglio cittadino. La scorsa settimana alcuni vicini hanno pure accusato Jeremy aver violato le condizioni di pianificazione, vendendo souvenir fuori città.
Il presentatore ha acquistato il terreno nel 2008 e Clarkson’s Farm segue i suoi alti e bassi del nell’affrontare le dinamiche proprie di una fattoria di 1.000 acri.