Sono passati trent’anni dal fatidico schianto di quella Chevrolet guidata da Beppe Grillo a Limone Piemonte. Una ferita ancora profondamente aperte nel cuore di Cristina Pozzi, figlia della famiglia morta dopo il tremendo impatto. La rabbia della donna esplode in un’intervista a Il Giornale, dopo aver visto il video-denuncia del comico genovese dove difendeva il figlio dalle accuse di stupro di gruppo.
“Arrestate me invece di mio figlio Ciro” si sente e allora ecco che Cristina Pozzi non ce l’ha più fatta: “La mia famiglia è morta per colpa sua. La cattiveria del Grillo uomo, che ha distrutto la mia infanzia e la mia gioventù non mi fanno più paura”. Beppe Grillo effettivamente fu condannato, per la precisione nel 1985 in Corte d’appello per omicidio plurimo e nel 1988 ritenuto responsabile anche dalla Corte di Cassazione. Un anno e due mesi di reclusione con sospensione per eguale periodo di tempo, si legge nelle pagine de Il Giornale. La pena fu poi condonata perché incensurato.
Non risparmia le critiche neanche Maura Quartapelle, zia diventata madre adottiva di Cristina Pozzi e sorella di Rossana: “Non ci fecero vedere neanche i cadaveri, ci misero due giorni e due notti per ritrovare il mio nipotino incastrato a pezzi sotto la jeep, mia sorella completamente irriconoscibile – ha raccontato a Il Giornale – Malgrado le insistenze di mio cognato volle per forza usare la auto che guidava pochissimo, non disse una parola, non venne nemmeno ai funerali a Genova. Dopo un mese dalla morte di tre persone aveva già ripreso gli spettacoli nei teatri”.
Lo ha cercato per tanto tempo Cristina Pozzi, per sapere gli ultimi attimi di vita dei genitori, per sentirsi dire magari scusa. E invece niente, Beppe Grillo nonostante i titoli da prima pagina “Adotterò Cristina”, non si è mai fatto vivo. “Adesso chiede di essere arrestato al posto del figlio? Bene, è ora che paghi la sua condanna, prima o poi la vita ti presenta il conto e non c’è coscienza che possa sfuggire” le parole di Cristina Pozzi sono al veleno, per un uomo che mai perdonerà, per un uomo che l’ha ridotta per troppo al silenzio, ma che adesso non le fa più paura.