Cara Belén, non è mio solito scrivere lettere personali a personaggi pubblici. Devo essere onesta con te, ti ho sempre vista come una bellissima donna e non sono quasi mai riuscita ad andare oltre e vedere il tuo talento, ma da Mara Venier, mi hanno colpito i tuoi occhi. Ti scrivo perché quando hai parlato di depressione hai fatto quello che la Rai dovrebbe fare di più su questi temi, servizio pubblico. Lo hai fatto a modo tuo, da donna, che si doveva occupare della famiglia, ma che non ne aveva le forze, senza la presunzione di essere un medico, senza essere la showgirl che tutti ricordiamo. E poi è arrivato il tuo mea culpa quando hai detto: “Molte volte ho sentito parlare di depressione ma non capivo che cosa fosse, non capivo come una persona si potesse lasciar andare così, ma poi anche io l'ho provato sulla mia pelle”. Queste parole sono una vera e propria boccata d'ossigeno per chi da casa ha scovato nei tuoi discorsi la forza di chi ce l'ha fatta. La tua è stata un'operazione di coraggio, umana, profonda, sei arrivata persino a chiedere scusa alla tua famiglia e ai tuoi figli per i sensi di colpa, perché eri il pilastro, ma in certi momenti non potevi far altro che stare al buio nella tua camera. Ti scrivo perché l'ho provato anche io tutto questo dolore, perché ho passato i momenti più brutti della mia vita in una stanza senza la voglia di fare niente, facendo pensieri strani, non vedendo più un futuro vicino a me, avevo perso la voglia di vivere e io, da me, non me lo sarei mai aspettato. Come te, anche io ho chiesto aiuto, ma sappi che ci sono tante persone, proprio là fuori, mentre ti sto scrivendo e mentre il tempo scorre, che arrivano a togliersi la vita, tanti giovani che non ce la fanno ad andare avanti e che non riescono a consultare qualcuno. Hai detto un'altra cosa molto importante, ovvero che tu, come altre tue colleghe, vi occupate di portare il divertimento in televisione, ma in quel momento hai sentito il bisogno di mostrarti come colei che in pochi riescono a immaginare, ovvero un essere umano come tutti.
Io spero che tu prenda a cuore questa battaglia, che tu possa essere una vera testimonial della salute mentale, perché (e talvolta dico purtroppo) se Belen dice di aver sofferto di depressione e che questa è una malattia seria, allora le persone ascoltano. Non succede lo stesso quando ne parla un medico, un esperto, forse perché ormai la fiducia nella scienza è poca, la risposta non l'ho ancora trovata del tutto, ma continuerò a cercarla e ad apprezzare chi, come te, non strumentalizza la propria malattia, ma ne fa un punto di forza per aiutare il prossimo. Con tutti gli errori che puoi aver commesso, con tutti gli scheletri nell'armadio che hai, come ognuno di noi, hai fatto in diretta nazionale un'operazione simpatia verso la depressione, perché hai mandato un messaggio molto forte: non sapevi cosa fosse, non pensavi che potesse accaderti ma soprattutto non ti sei vergognata. A chi dice che basta una camicetta bianca per sembrare una Santa, beh, non sono d'accordo, perché non mi è sembrato che tu avessi questo come obiettivo, mi è sembrato, piuttosto, che, con una seconda mamma come Mara Venier, avessi bisogno di metterti a nudo. Ho avuto l'impressione che i social non ti bastassero più, che fossi stanca di tirare frecciatine al tuo ex marito con qualche story su Instagram e mi è sembrato anche che tu sia riuscita ad essere, nella stessa intervista, figlia, mamma, fidanzata e donna indipendente. Se tu riesci a essere questo e se sei in grado di trattare temi così delicati, con questa sincerità, non me ne frega niente né di come sei vestita, né se si vede o meno la farfallina, non me ne frega niente del contesto. Hai portato in Rai una lezione, e ci sarà sempre chi dirà che l'hai fatto per altri motivi, ti chiedo solo, a nome di tutte le persone che soffrono di disagio mentale, di ritenere quello del tuo intervento a Domenica In, il giorno zero e ti chiedo di non smettere di di parlare di queste cose, perché il nostro è un Paese che fa molta fatica a ricordare, che dimentica facilmente e non vorrei che questo tuo messaggio venisse perso in mezzo a tanti altri.