Non sai mai cosa scegliere. Ogni santa volta perdi più di mezz’ora a spulciare sulle varie piattaforme una serie tv perfetta per te. Vuoi qualcosa che ti faccia sorridere ma pure emozionare, non la solita robaccia da vedere all’ora di pranzo ma nemmeno un sermone noioso che ti fa venir voglia di tornare a scrollare i video demenziali su TikTok. Ecco, i titoli che abbiamo selezionato per voi parlano di persone vere, di sesso, d’amore, incertezza, voglia di riscatto. Pensate un po', alcuni fanno pure ridere. Che volete di più?
Tutto Chiede Salvezza - Francesco Bruni (Netflix)
C’è chi dice che l’Italia (oltre alle plurisecolari fiction di successo come Don Matteo e l’Allieva) sta puntando sulle serie tv di qualità. Di certo, Tutto Chiede Salvezza è la prova che il Belpaese è capace di sfornare dei prodotti fatti bene che riescono anche a penetrare quel difficile e inesplorato mondo del disagio mentale. L’ansia, i pensieri ossessivi, tutti questi argomenti tabù non devono essere messi alla gogna sociale, fatti ammuffire in chissà quale cantina perché se ne deve parlare, lo si deve fare bene. Tutto chiede salvezza lo fa benissimo. “Che cura c’è per com’è la vita, dottoré? È tutto senza senso, poi se te ce metti a cercarlo te pijano per matto”. La serie tratta dal libro omonimo di Daniele Mencarelli (vincitore Premio Strega giovani 2020) ci dà una risposta, perlomeno ci prova, ed è bellissima.
Strappare Lungo i Bordi e Questo mondo non mi renderà cattivo - Zerocalcare (Netflix)
Le serie di Zerocalcare andrebbero commentate nella sua lingua, perciò: “E che je voi dì?”. Zerocalcare, prima sulla carta e ora sul piccolo schermo, disegna una serie di situazioni (decantate in romanaccio) che noi non possiamo far altro che introiettare e fare nostre. Nella serie tv d’animazione targata Netflix protagonista è sempre lui, Zero, accompagnato dalla sua coscienza, l’Armadillo doppiato da Valerio Mastandrea. Nella prima stagione Zero ci parla della sua infanzia, della complessità dei rapporti e della incomunicabilità tra giovanissimi, di depressione, di ambizioni, del valore spesso dimenticato dell’amicizia. E ci insegna pure che affrontare i problemi di fronte ad una coppa di gelato è più facile. Specie se si è in due. La seconda stagione, Questo mondo non mi renderà cattivo, gira attorno ad uno dei possibili demoni che devono far visita al suo autore, Zero. Il timore di essere etichettato dalla sua cerchia di amicizie o dal quartiere in cui vive, la mitica e selvaggia Rebibbia, come “colui che nella vita ce l’ha fatta”. Fallimento, il tempo che cancella le persone e le cose. A chi lo bolla come un prodotto comunista chiedo di riflettere sul suo pressappochismo. Crescere non è una questione di destra e di sinistra.
Sex Education - Laurie Nunn (Netflix)
Intelligente e per questo sexy e ironica, Sex Education è una serie tv inglese di enorme successo che si è messa sulle spalle la responsabilità di dare delle risposte, anticipare le domande sul sesso quando le istituzioni, i genitori dei ragazzi hanno paura di farlo. Il protagonista Otis è un vero e proprio spacciatore di consigli su come far godere se stessi e il proprio partner a letto e ruba queste perle di saggezza a sua madre, sessuologa di professione. Non è soltanto una storia di peni e di vagine ma di sentimenti che si incastrano in una fase della vita in cui è difficile definirsi (sessualmente, ideologicamente e professionalmente). So nice
Normal People - Lenny Abrahamson (Amazon Prime e Rai Play)
La serie, vincitrice del Bafta Tv Award che ha lanciato Paul Mescal ad Hollywood, è tratta dal romanzo omonimo della scrittrice irlandese Sally Rooney e racconta l’amore faticoso di due ragazzi Connell e Marianne dal liceo al college. Non c’è più spazio per le storie romantiche, tutte uguali e ripetitive o straordinariamente lontane dal reale. Non è sempre facile dichiararsi, figuriamoci alimentare una relazione di anno in anno senza scadere nella noia più totale. Normal People ci fa vedere cosa succede davvero quando due giovani diversissimi tra loro si piacciono e ritrovano solo nell’intimità il gusto di rimanere vivi.
Girls - Lena Dunham (Sky e NOW tv)
Girls. 2 Golden Globe e migliaia di vite cambiate dopo aver visto la serie. È la storia di quattro ragazze tutte ventenni, che dopo aver trascorso due anni a New York durante il liceo vogliono "capire meglio com'è la mia vita.” Amori, tanto sesso, corpi normali (incredibile), femmine esplorate, indagate, complesse. Una serie femminista quando di questa parola non si conosceva manco il significato e si covava (ancor più di oggi) ribrezzo e diffidenza. Guai a paragonare questo gioiello alle serie sulle donne che fanno shopping su e giù per l’Upper East Side, non chiamiamola una serie tv per “ragazze”. Non scambiamola per il Paradiso delle Signore. Caustica, potente e vera, Girls è una serie che non ci merita perché oggi che abbiamo smarrito il concetto di diritto e pure quello di normalità, ci pieghiamo a quello che dice l'algoritmo delle piattaforme che il più delle volte ci fa vedere serie tv fintamente inclusive prive di veri contenuti. Se non vi bastassero questi motivi per vedervi la serie che vi svolterà la vita, vi dico che nel cast c’è pure un giovane Adam Driver ai tempi del suo timido esordio sul grande schermo…