Altri rincari da record per quel che riguarda il costo dell’energia, del gas e dei carburanti. Un salasso che secondo gli analisti potrebbe protrarsi fino all’estate. A livello globale si ritengono i rincari principalmente riconducibili all’aumento della domanda di combustibili fossili dopo i lockdown, alla “fame” di materie prime dell’Asia e alla mancanza di una politica comune tra i paesi dell’Unione Europea.
Per Repubblica gli aumenti ci sono costati agli italiani 40 miliardi in più in sei mesi: “Secondo i calcoli dell’Autorità dell’energia è il costo degli aumenti delle bollette per cittadini e imprese in Italia, in seguito ai rincari delle tariffe nel corso della seconda metà dell’anno in corso. E non è finita: i prezzi del gas naturale sono visti ancora in salita per il primo trimestre del 2022 (aumenti tra il 30 e il 40%), in previsione di una maggiore domanda durante i mesi più freddi dell’inverno. Salvo poi cominciare a scendere con la fine della primavera e tornare a livelli pre-pandemia con l’inizio del 2023”.
A livello internazionale, i costi di petrolio e gas sono saliti “in larga parte perché l’offerta non è riuscita a tenere testa all’aumento della domanda, seguito alla rapida ripresa dopo la crisi del Covid. A ciò ha contribuito il fatto che i paesi dell’Opec+, guidati da Arabia e Russia, non avevano interesse economico ad accrescere la produzione, perché dovevano svuotare le riserve accumulate durante la pandemia e recuperare i ricavi perduti […] Così il gas naturale è salito ai suoi massimi storici di sempre, mentre ad ottobre la quotazione del greggio Wti è arrivata a 80 dollari al barile, livello più alto dal 2014. Tutto questo ha spinto verso l’alto i prezzi di benzina e riscaldamento, alla vigilia dell’inverno e delle feste”.
Libero sottolinea che “i prezzi assurdi di luce e gas rischiano di mandare a gambe all’aria la ripresa, paventando anche il rischio di blackout per la mancanza di approvvigionamenti”. E ancora: “Gli imprenditori […] sono da mesi con le mani nei capelli. Quelli consultati da Libero hanno già subito colpi durissimi e dicono che senza un intervento del governo, gli aumenti fino al 50% previsti a partire dal prossimo gennaio saranno difficilmente sostenibili. Poi ci sono pure le famiglie, dalla cui propensione al consumo dipende gran parte dell’andamento dell’economia. L’inflazione è arrivata a novembre al 3,8%, il massimo dal 2008, proprio per colpa dell’energia (che sta facendo anche schizzare i costi della produzione industriale). Tra qualche settimana, oltre a dover pagare tutto di più, gli italiani dovranno anche fare fronte a un incremento complessivo delle bollette che potrebbe sfiorare i 10 miliardi. Se continua così, non ci sarà Pnrr che tenga. Il Paese si bloccherà di nuovo”.